Edilizia Sportiva | Stadi temporanei

Struttura in acciaio senza fondazioni per il Temporary Flexible Stadium

Per il nuovo stadio temporaneo del Foro Italico a Roma l’impresa esecutrice, In.tech spa, ha utilizzato una struttura in carpenteria metallica composta da elementi modulari in acciao, pre-montata a terra e poi alzata e messa in posizione con le gru. Il committente ha richiesto a In.tech la possibilità di trasportare la struttura sul territorio italiano per far fronte alle esigenze tipiche del Coni di creare manifestazioni sportive, anche minoritarie, in luoghi dove la costruzione di uno stadio permanente non è economicamente sostenibile.
Pierluigi Mancuso | Presidente In.tech.

Pierluigi Mancuso | Presidente In.tech

«Con quest’impianto abbiamo creato un modello innovativo di approccio all’impiantistica sportiva di primo livello, attraverso il sistema del project financing. Siamo orgogliosi di partecipare alla costruzione di un’infrastruttura sportiva polivalente con capitali privati per uso pubblico. Si tratta di una delle maggiori iniziative nel settore, e ha come target l’ampliamento degli orizzonti verso discipline sportive minoritarie con la concreta possibilità di sviluppare eventi di valore per tutto il territorio nazionale».

Giovanni Malagò | Presidente Coni.

Giovanni Malagò | Presidente Coni

«TSF X.0 è un grande impianto polivalente capace di rispondere a una molteplicità di esigenze. Dietro a questo progetto c’è un’idea mirabile che sa unire pubblico e privato in un percorso destinato a scrivere il futuro dell’impiantistica sportiva».

 

Appalto unico di progettazione realizzazione, noleggio e manutenzione

Tfs, acronimo di Temporary Flexible Stadium, è la nuova struttura progettata e realizzata in carpenteria per ospitare i match degli Internazionali Bnl d’Italia di tennis a Roma Foro Italico. In 30 giorni sono state montate 800 tonnellate di acciaio in un cantiere posto nel centro delle attività dello Stadio Olimpico e sottoposto a vincoli paesaggistici.

In primo piano il nuovo stadio modulare realizzato all’interno del Foro Italico di Roma. Come si può notare, oltre alla forte urbanizzazione sportiva dell’area vi è anche il tema del vincolo paesaggistico legato al contesto ambientale in cui è collocata la struttura temporanea sportiva.

La scelta dell’acciaio si è rivelata vincente permettendo di realizzare una struttura senza fondazioni, configurabile in base agli eventi, smontabile e trasferibile per altri utilizzi. In.tech spa si è aggiudicata la realizzazione dell’opera nel 2017, vincendo una gara che prevedeva, oltre alla realizzazione, anche l’affidamento del servizio di noleggio decennale dello stadio, comprensivo dell’installazione della struttura.

In.tech spa ha sostenuto l’investimento finanziario, che vedrà il break-even nel corso del prossimo decennio, attraverso un intervento sviluppato dal Mediocredito Centrale. Coni Servizi verserà a In.tech spa un canone annuale comprensivo dell’ammortamento del bene, dei servizi di trasporto, montaggio, smontaggio, deposito e manutenzione ordinaria.

Vista esterna dello stadio, tutte le strutture sono state mascherate attraverso l’utilizzo di un frame metallico in lamelle. Ogni modulo è stato progettato e siglato per essere posizionato in una precisa posizione all’interno della struttura sportiva.

Sistemi di fondazione

La struttura non ha fondazioni in quanto l’intera area è sottoposta a tutela, che impedisce di fatto l’esecuzione di qualsiasi opera a carattere permanente. È stato quindi studiato un sistema di tenuta a terra utilizzando 200 blocchi da 1 mc/ciascuno in calcestruzzo per un peso unitario di 2,6 ton.

Questi elementi sono stati posti all’interno delle maglie del basamento, poggiati al suolo e collegati con tiranti e cinghie alla struttura. È grazie a questi blocchi che lo stadio resiste alle forze laterali, evitando il ribaltamento, anche nel caso di massimo carico su un solo lato. Prima di ottenere la certificazione di rispondenza alla sicurezza, sono state installate al di sopra delle panche, nella parte più alta, 48 blocchi in calcestruzzo e la freccia di inflessione è stata molto inferiore al limite concesso.

Le tribune sono in grado di accogliere fino a 7.000 persone, gli impianti luminosi e quelli pubblicitari posti a bordo campo sfruttano la tecnologia a Led basso emissiva per contenere l’utilizzo di energia elettrica e far si che l’intera struttura abbia un basso assorbimento di corrente dalla rete comunale.

Le strutture

Lo stadio è composto da 4 elementi principali. Il primo è il basamento, realizzato con profili a H collegati l’un l’altro con una serie di piastre di accoppiamento e bulloni. Il carico viene scaricato a terra attraverso 526 piedini autoregolabili realizzati da una piastra di accoppiamento. Il basamento, sebbene non visibile a opera compiuta, è il componente più importante. Durante la fase di montaggio, assoluta importanza è stata riposta nella perfetta complanarità di tutti gli elementi riscontrati uno a uno con sistema laser. Un eventuale disallineamento, anche di pochi millimetri, avrebbe reso l’opera impossibile da “chiudere” nella parte superiore.

La modularità degli elementi che compongono la struttura consente anche di potersi adattare, come in questo caso, alla preesistenza di beni architettonici oggetto di vincolo da parte della Soprintendenza.

Il secondo elemento, fisicamente connesso al basamento, sono le capriate o cavalle. In tutto 68 elementi realizzati con profili scatolari a sezione quadra e misure variabili da 100×100 mm a 60×60 mm. Ogni capriata è una complessa opera di carpenteria ed è collegata al basamento e, alle strutture, a mezzo di piastre forate che supporteranno successivamente le imbullonature. L’altezza massima di ogni capriata è di 10,5 metri e, forma, nella sua altezza una spezzata di 30° circa.

Il terzo elemento è costituito dalle panche, gli elementi più visibili dello stadio. Si tratta di strutture pressoché triangolari divise in 4 tipologie principali tra curve e rettilinee. Ogni panca s’innesta sulle capriate attraverso un semplice e veloce sistema “a scatto”. Per svolgere quest’operazione (senza ausilio di bullonature), le capriate sono state dotate di ganci a U, mentre le panche contengono dei ganci a U rovesciata. L’inclinazione delle capriate, consente alla panche d’inserirsi l’un l’altra partendo dal basso verso l’alto. L’ultima fila di panche nella zona in alto, contiene il parapetto esterno dell’anello dello stadio.

Il quarto e ultimo elemento è quello più caratterizzante. Si tratta della struttura tubolare realizzata in canne in acciaio, diametro 40 mm, che accoglie una serie significativa di staffe sulle quali, a loro volta, sono ancorati gli elementi in pvc ecologico utilizzati per la finitura esterna.

Tutte le strutture sono state progettate e realizzate per essere agganciate facilmente, la parte delle tribune è stata tirata in quota mediante l’utilizzo di normali autogru.

Tutti i componenti sono movimentati con autogru o con muletti dotati di forca idraulica. Il grande vantaggio di questo tipo si struttura sta nei tempi di esecuzione, che si riducono di oltre il 40%, grazie alla possibilità, data dai mezzi di movimentazione, di assemblare grandi assiemi imbullonati tra loro fuori opera a terra. In sostanza, il 70% dello stadio viene pre-montato a terra e poi alzato e messo in posizione con le gru.

Tutte le strutture sono state progettate per essere trasportate facilmente attraverso l’utilizzo di mezzi leggeri in modo da raggiungere facilmente qualsiasi parte della Penisola italiana. Le strutture risultano marchiate con un codice univoco che ne identifica la esatta posizione all’interno della realizzazione.

Trasportabilità stradale

La progettazione è stata rivolta anche al rispetto dei limiti geometrici imposti dal trasporto stradale con automezzi standard. Nessun elemento supera le sagome consentite agli automezzi cassonati. Ogni componente è marchiato con un codice a barre indelebile per essere posizionato sul carico e riposizionato sullo scarico secondo precise geometrie e caratteristiche.

Si deve ricordare che il committente ha richiesto a In.tech la possibilità di trasportare la struttura sul territorio italiano per far fronte alle esigenze tipiche del Coni, di creare manifestazioni sportive, anche minoritarie, in luoghi dove la costruzione di uno stadio permanente non è economicamente sostenibile.

Fasi di montaggio e tempistiche

I tempi di montaggio sono nell’ordine dei 25/28 giorni per la struttura e di 10/12 giorni per lo smontaggio. Tutte le operazioni avvengono per accoppiamento di bulloni e piastre per le strutture portanti, mentre i componenti accessori sono concepiti con sistema di autobloccaggio.

Preassemblate a terra, le strutture sono state innalzate mediante l’utilizzo di autogru. La loro conformazione geometrica consente fin dall’inizio di avere la visione generale di come si comporrà la struttura una volta terminata e non consente montaggi errati, in quanto in quota l’anello è stato progettato per doversi chiudere. Ogni elemento viene posato anche attraverso l’utilizzo di strumentazione digitale che ne individua l’esatta posizione con tolleranze minime di scarto.

Normative

La struttura è stata sottoposta a differenti pareri e verifiche tecniche, data la particolare destinazione ad arena per pubblico spettacolo e intrattenimento. La capienza per 7000 persone aggiunge verifiche per l’evacuazione improvvisa. Tra queste, è stata garantita la stabilità in ogni condizione anche d’improvviso sbandamento del carico, causato da situazioni di pericolo. Le approvazioni ai quali la struttura è stata sottoposta hanno coinvolto il Genio Civile, i Vigili del Fuoco, La Commissione di sicurezza per del Coni.

Materiali

La struttura portante e le panche di supporto alle seggiole sono realizzate in acciaio zincato a caldo, il materiale innovativo è quello che funge da rivestimento dell’intera opera. Difatti, i 2.500 elementi verticali di finitura sono prodotti con pvc ecologico contenente il 20% di carta riciclata.

Questa miscela di polimeri plastici e carta riciclata, garantisce un’elevata stabilità nel tempo del componente, e una tenuta ai raggi UV che, sono stati considerati per la tenuta del colore negli anni.

Anche l’illuminazione notturna è stata studiata per aver il minor impatto ambientale sia sull’emissione di luce verso l’ambiente circostante sia sull’assorbimento generale dall’infrastruttura comunale.

L’ecosostenibilità è stata garantita anche dall’utilizzo di sistemi d’illuminazione e comunicazione a bassissimo consumo. Sono tutti sistemi Led di ultimissima generazione, basti pensare che i fari d’illuminazione del campo da gioco (costituiti da 40 gruppi faro), assorbono poco meno di 10 kW/h pur garantendo da un’altezza di 19 metri dal campo da gioco un’illuminazione a terra omogenea di 2.000 lux al mq.

E ancora i sistemi di visual comunication sono affidati a Led 4K a bassissimo consumo e ad alta risoluzione, anche in presenza di forte illuminazione solare che, paragonati ai precedenti sistemi Led, consentono risparmi di energia ed emissione di calore di oltre il 30%.

Numero moduli massimo aggregabili

I moduli non hanno un vero limite anche se, essendo la struttura autoportante, il limite è rappresentato dalle forze fisiche che interagiscono e reagiscono al suolo. Nel caso del Foro Italico il progetto è stato spinto fino ad arrivare a una capienza di 10.500 posti nella configurazione tennis o sport con aree equivalenti.

Discorso diverso è invece possibile e percorribile per eventi sportivi con aree del terreno di gioco maggiori. Basti pensare al football che, data la maggiore ampiezza della superficie di gioco, può arrivare a una capienza compresa tra le 28.000 e 37.000 persone, a seconda dell’area di rispetto sul piano verticale.

Il progetto è stato incentrato su una scalabilità totale, per cui possono essere aggiunti o eliminati elementi orizzontali che “innalzano o riducono” il volume con conseguente variazione della capienza e, nel caso di specie, l’altezza massima, è stata imposta dall’interferenza con l’ambiente circostante tutelata della Sovrintendenza dei Beni Artistici Storico Monumentali.

di Corrado Colombo

Chi ha fatto cosa

Committente Sport E Salute Spa (Già Coni Servizi)
Impresa Esecutrice In.Tech Spa
Responsabile progetto architettonico Arch. Francesco Testa
Progetto strutturale Ingg. Simone Gentile, Gianluca Sicari

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