Isolamento | Ricerca applicata

Studi sulle schiume di poliuretano con le tecniche d’imaging

Dalla collaborazione tra Aep Polymers ed Elettra Sincrotrone sono state formulate schiume isolanti più performanti. Il progetto è nato all’interno di Open Lab che mette le grandi installazioni di ricerca al servizio dell’industria.

Velocizzare lo studio e la messa a punto di nuove schiume di poliuretano con caratteristiche funzionali migliori, in particolare nell’isolamento termico.
È l’obiettivo che Aep Polymers, azienda specializzata in componenti di origine bio-rinnovabile per l’industria dei polimeri, ha realizzato con l’ausilio delle tecniche di imaging a raggi X disponibili all’interno di una grande installazione di ricerca come Elettra Sincrotrone Trieste, grazie al progetto Open Lab.

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L’esigenza dell’impresa era poter valutare, sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo, l’effetto di diversi componenti, per esempio polioli di origine vegetale e tensioattivi, sull’uniformità e sulle dimensioni delle celle delle schiume. Tali parametri sono strettamente collegati alle prestazioni di isolamento termico e alle proprietà meccaniche del materiale.

Facendo ricorso a tecniche di imaging a raggi X si è potuto ricostruire la struttura tridimensionale delle celle ricavando informazioni importanti sulla distribuzione statistica di forma e volume. Conoscere con precisione questi dati consente di ridurre i tempi di sviluppo e di ottimizzazione di nuove formulazioni, permettendo allo stesso tempo di migliorare il processo di sintesi e verificare l’impatto di nuove componenti sul prodotto finale.

Andrea Minigher | Aep Polymers
«I ricercatori di Elettra Sincrotrone si sono dimostrati da subito molto disponibili, concreti e focalizzati sull’obiettivo finale. Abbiamo definito insieme i parametri significativi dello studio, unendo le nostre conoscenze sui poliuretani con la loro esperienza nell’analisi della struttura dei materiali».

Il caso di Aep Polymers è stato presentato durante il workshop «Utilizzo industriale delle grandi infrastrutture di ricerca» organizzato in Area Science Park nell’ambito del progetto Open Lab. È proprio grazie all’impiego di tecniche all’avanguardia di imaging, analisi strutturale e caratterizzazione chimica che Open Lab offre all’industria soluzioni innovative nei settori dei materiali (inorganici, organici e biologici), dei sistemi funzionali e nell’integrazione di sistemi complessi, contribuendo allo sviluppo di nuovi prodotti e protocolli di analisi.

Nel corso dei lavori un focus è stato dedicato alla sorgente di neutroni European Spallation Source in fase di costruzione in Svezia, che doterà l’Europa del più avanzato strumento multidisciplinare con applicazioni che spaziano dal biomedicale alle ricerche sui superconduttori, fino alle tecnologie per l’energia e l’ambiente.

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