Luoghi di cultura

Teatro del Carcere di Volterra: tecnologie a secco, modularità e sostenibilità

Mario Cucinella ha presentato il progetto per la realizzazione di una sala teatrale polivalente all’interno della Casa di Reclusione di Volterra. Il progetto è di MCA Architetcts con la Compagnia della Fortezza di Armando Punzo. Un padiglione di 400 mq con capienza di 250 posti che garantirà flessibilità nell’uso degli spazi.

A pochi giorni dall’assegnazione del Leone d’oro alla carriera della Biennale Teatro 2023 ad Armando Punzo, l’arch. Mario Cucinella ha presentato il progetto della sala teatrale polivalente della Casa di reclusione di Volterra, ideato dallo Studio Mca – Mario Cucinella Architects, in partnership con la Compagnia della Fortezza.

Il progetto, promosso dal ministero delle Infrastrutture, nasce dalla necessità di realizzare all’interno del carcere di Volterra uno spazio adeguato allo svolgimento di attività teatrali formative e professionalizzanti per i detenuti.

Mario Cucinella | Fondatore e direttore creativo MCA – Mario Cucinella Architects

Mario Cucinella | Fondatore e direttore creativo MCA – Mario Cucinella Architects.

«Con questo progetto abbiamo raccolto una duplice sfida: da un lato la necessità di dotare il carcere di uno spazio teatrale polivalente leggero e flessibile, in dialogo con la storia del luogo, dall’altro creare un luogo di cultura nuovo per la Città di Volterra, immaginando uno spazio che si possa inserire nel sistema già esistente. Il progetto si propone infatti di accrescere l’offerta culturale a vantaggio di tutta la comunità e di promuovere la formazione professionale in ambito teatrale dei detenuti-attori; un nuovo spazio a disposizione della città che consolida l’attività e l’impegno della Compagnia della Fortezza di Armando Punzo».

Partner del progetto è la Compagnia della Fortezza di Armando Punzo, che da 35 anni dirige il lavoro di una delle più importanti esperienze teatrali europee e che da sempre persegue l’obiettivo di veder realizzato un teatro vero e proprio all’interno del carcere di Volterra

L’esperienza della Compagnia non si limita alla recitazione e all’azione drammaturgica, ma abbraccia tutte le altre professionalità del teatro, promuovendo la formazione di scenotecnici e sarti, tecnici del suono, dell’immagine e dell’illuminazione teatrale, che vengono veicolate attraverso strutturati percorsi formativi e laboratoriali.

Armando Punzo | Compagnia della Fortezza

Armando Punzo | Compagnia della Fortezza .

«Si tratta oggi di realizzare con una prospettiva ancora più solida, organizzata e visibile, quello che con la Compagnia della Fortezza abbiamo fatto in modo del tutto pionieristico. Si potrebbe arrivare a selezionare, tra la popolazione detenuta nazionale, i più dotati come attori, cantanti, ballerini, musicisti, drammaturghi, quelli interessati alla regia, quelli a cui interessano le altre arti legate alla scena come scenografia, illuminotecnica, costumi, quelli con propensione verso i lavori tecnici, organizzativi, amministrativi, di promozione. Una compagnia formata in questo modo può lavorare tutto l’anno e produrre più spettacoli da portare in tournée nei festival e nei teatri più importanti d’Italia. E poiché da sogno nasce sogno, c’è già una nuova sfida all’orizzonte: la Compagnia della Fortezza nei teatri d’Europa».

MCA- Mario Cucinella Architects | Progetto teatro in carcere a Volterra.

Il progetto del teatro in carcere

Dal punto di vista formale, il progetto è pensato per permettere lo svolgimento delle arti e dei mestieri del teatro: la struttura è completamente rimovibile, rispettosa della cornice storica di Volterra e in armonia con il contesto circostante.

L’intervento si traduce in un padiglione di 400 mq con capienza di 250 posti che – grazie alla modularità della sua struttura – garantirà flessibilità nell’uso degli spazi: all’interno, infatti, si potranno svolgere le attività proprie della produzione teatrale, incluse quelle professionalizzanti e spendibili sul mercato del lavoro.

Inoltre, un ingresso che collegherà in maniera più agevole l’esterno con l’interno consentirà la fruizione degli spettacoli da parte del pubblico durante tutto l’anno. Il teatro diventerà così spazio di confine che rappresenterà concretamente e simbolicamente l’osmosi tra il “dentro e il fuori”.

MCA- Mario Cucinella Architects | Progetto teatro in carcere a Volterra.

Partendo dall’idea di leggerezza e trasparenza, la sala sarà realizzata con un approccio sostenibile, utilizzando tecnologie a secco e materiali naturali per consentire il rapido montaggio/smontaggio.

Nel processo di progettazione sono stati tenuti in considerazione i parametri ambientali – come ad esempio un’adeguata temperatura a seconda della stagione, una corretta illuminazione e acustica e una buona qualità dell’aria – in grado di influire sui livelli di comfort dei futuri utenti e sulla performance energetica dell’edificio, traendo vantaggio dal particolare contesto microclimatico delle colline dell’Alta Val di Cecina.

Per quanto riguarda le strategie climatiche passive, il sistema strutturale del nuovo padiglione – composto da centine in legno lamellare – permetterà di offrire durante tutto l’anno livelli di protezione solare appropriati.

Relativamente alle strategie attive, per il condizionamento dell’edificio è stato proposto un sistema per minimizzare le dispersioni termiche e garantire un elevato confort. Il progetto è quindi concepito come una macchina scenica e bioclimatica, che consentirà lo svolgimento delle attività teatrali all’interno di uno spazio dagli elevati livelli di benessere ambientale e visivo.

MCA- Mario Cucinella Architects | Progetto teatro in carcere a Volterra.

Un progetto con una forte valenza culturale e sociale che guarda al futuro. Così nelle parole di Mario Cucinella e Armando Punzo: «Attraverso questa iniziativa il Teatro del Carcere di Volterra può diventare un riferimento anche per altre città e realtà carcerarie; un modello di carcere che si trasforma in istituto di cultura, luogo di produzione teatrale e laboratorio di umanità. Un progetto che favorisce un percorso non solo per la formazione professionale e culturale dei detenuti, secondo le loro abilità e attitudini, ma anche il loro reinserimento nel mercato del lavoro».

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