Edilizia | Detrazioni fiscali

Superbonus 110%, i numeri a fine novembre: 70mila interventi per 12 miliardi

Dopo una partenza in sordina, l’agevolazione fiscale viaggia a pieno ritmo, guidando la ripresa dell’edilizia e risultando determinante per la crescita del Pil, stimato dall’Ocse al +6,3% per il 2021. Gli operatori accolgono positivamente la proroga al 2023 della detrazione, ma ribadiscono la necessità di strutturare misure durature, diversamente la ripresa può subire grandi rischi.

Mentre è ancora in corso il ricamo della Legge di Bilancio 2022, solo al termine del quale conosceremo i dettagli relativi al Superbonus 110%, che la filiera del costruito si augura non trovi troppi ostacoli, che penalizzerebbero un provvedimento nato con le migliori intenzioni ma che rischia di diventare difficilmente gestibile, quindi applicabile per via di molti possibili cambi e appesantimenti normativi in corsa, sono disponibili i numeri sul provvedimento a fine novembre. Li ha elaborati il Centro studi Ance utilizzando i dati forniti da Enea e dal ministero dello Sviluppo economico.

Dopo una partenza in sordina, l’agevolazione fiscale viaggia a pieno ritmo, guidando la ripresa dell’edilizia e risultando determinante per la crescita del Pil, stimato dall’Ocse al +6,3% per il 2021. Gli operatori accolgono positivamente la proroga al 2023 della detrazione, ma ribadiscono la necessità di strutturare misure durature, diversamente la ripresa può subire grandi rischi.

Anche a novembre il Superbonus mostra risultati particolarmente positivi, confermando l’accelerazione in atto dalla scorsa estate. Il monitoraggio Enea-Mise al 30 novembre rileva un numero complessivo di 69.390 interventi legati al Superbonus per circa 12 miliardi di euro.

Nell’ultimo mese si contano 11.700 interventi aggiuntivi per un importo di 2,2mld. Il dato di novembre segna un ulteriore e consistente aumento del 20,3% in numero e del 22,5% nell’importo. Sulla dinamica dispiegherebbero i primi effetti le semplificazioni introdotte recentemente. Per i ricercatori di Ance nazionale impatti ancora maggiori potranno delinearsi nei primi mesi del 2022.

Gli interventi più frequenti riguardano gli edifici unifamiliari (51,2% del totale) e le unità immobiliari indipendenti (33,9%); continua la crescita della quota relativa ai condomini che sfiora, oggi, il 15%, agli inizi di febbraio era il 7,3%.

In termini d’importo, si delinea con sempre maggior forza la progressiva importanza degli interventi sui condomini: nell’ultima rilevazione, gli edifici condominiali hanno raggiunto un’incidenza prossima al 50% dell’ammontare complessivo.

Si tratta di lavori con importo medio rilevante (oltre 574mila euro), se raffrontato agli interventi su singole abitazioni, che presentano una media di 90/100mila euro. L’evoluzione nel tempo mostra fra il resto come, in una prima fase di applicazione del beneficio fiscale, gli edifici unifamiliari rappresentavano una quota molto più consistente, pari a circa il 60% della numerosità totale e il 43% dell’importo.

A fine novembre 2021 tale incidenza si è ridotta di circa dieci punti percentuali, scendendo, rispettivamente, al 51,2% e al 31,5%. Al contempo è aumentata la quota sul mercato rappresentata dai condomini.

La distribuzione regionale conferma le prime posizioni per Lombardia, Veneto e Lazio, seguiti da Toscana e Emilia-Romagna. Buone le performance di quattro regioni meridionali: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. 

Per l’Ufficio Studi di Ance: «L’accelerazione evidenziata a partire dai mesi estivi conferma l’eccezionale opportunità rappresentata dal Superbonus, anche in virtù dei molti segnali positivi settoriali che si stanno manifestando. Gli ultimi dati riferiti ai primi nove mesi del 2021 dell’indice Istat della produzione nelle costruzioni segnano un aumento tendenziale del 27,6%; analogamente nello stesso periodo, i dati delle Casse edili relativi a ore lavorate e lavoratori iscritti registrano una crescita pari, rispettivamente, al +30,9% e al +11,9%».

Per l’associazione nazionale dei costruttori edili, il Superbonus dimostra di essere una misura di rilancio molto efficace, che è entrata ora in una fase di espansione, dopo i pesanti ritardi iniziali.

L’attenzione dimostrata dal Governo nella recente Legge di Bilancio, approvata dal Consiglio dei ministri il 28 ottobre scorso, va nella giusta direzione. Tuttavia, le limitazioni introdotte per gli edifici unifamiliari e l’esigenza di ulteriori chiarimenti per i lavori “trainati” potrebbero rallentare l’effetto positivo prodotto dalla misura.

A ciò si aggiunga che le recenti norme introdotte dal dl Antifrode (visto di conformità e asseverazione dei costi sulla congruità, anche per i bonus minori), stanno producendo un rallentamento degli interventi in corso. I dati sono dunque positivi, ma è bene non perdere di vista due insidie: la carenza di manodopera e la crescita esponenziale dei prezzi delle materie prime.

Serve una veloce soluzione per evitare che oltre a essere danneggiati gli interventi Superbonus in corso, paghino dazi anche quelli previsti dal Pnrr. Il centro studi dell’Ance stima per il 2022 un fabbisogno occupazionale aggiuntivo diretto nel settore di circa 170mila unità, cui si sommano 95mila unità nei settori collegati, per un totale di 265mila posti di lavoro. Un settore che non attira nuove generazioni e arranca in visita dell’esodo massiccio di manodopera a causa dei prossimi pensionamenti.

Situazione sempre più vissuta con grande preoccupazione al crescere delle difficoltà delle imprese edili a inserire nuovi addetti, in particolare giovani figure adeguatamente preparate per un settore con forti elementi innovativi e tecnologici. Preoccupa fortemente anche l’aumento della media delle tariffe delle materie prime, incrementata del 50% nel primo semestre del 2021, rispetto al valore medio del 2020. (di Adriano Baffelli)

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