Edilizia | Detrazioni fiscali

Superbonus: professionisti chiedono a Draghi il ritiro delle sanzioni alle asseverazioni

In una nota inviata al premier Mario Draghi la Rete delle professioni tecniche sottolinea il grave rischio di creare nuovamente difficoltà insormontabili nel processo di miglioramento energetico e di messa in sicurezza degli edifici, agevolati dai “Bonus edilizi”, in particolare il Superbonus.

Le nuove previsioni sanzionatorie per le asseverazioni, previste dal comma 2 dell’art. 2 del decreto legge sulle frodi in materia edilizia approvato dall’ultimo Consiglio dei Ministri, hanno suscitato la forte preoccupazione dei professionisti tecnici italiani.

Per questo la Rete Professioni Tecniche ha inviato una nota al premier Mario Draghi nella quale ha sottolineato il grave rischio di creare nuovamente difficoltà insormontabili nel processo di miglioramento energetico e di messa in sicurezza degli edifici, agevolati dai “Bonus edilizi”, in particolare il Superbonus.

Al blocco prodotto dalla limitazione della cessione del credito è stato posto rimedio nello stesso decreto legge e, per questo motivo, la Rpt ha espresso soddisfazione al premier.

Tuttavia, i professionisti tecnici non comprendono la necessità di un  inasprimento delle sanzioni e delle modifiche al meccanismo delle asseverazioni in quanto, proprio per il Superbonus, da sempre sono previste le dichiarazioni asseverate dei tecnici abilitati e il provvedimento, stando ai dati dell’Agenzia delle Entrate, si caratterizza per una percentuale di frodi – a oggi peraltro solo ipotizzate e presunte – pari al 3% sul totale degli importi delle opere coperte dall’incentivo statale.

Inoltre non si hanno notizie, a oggi, di responsabilità dei professionisti tecnici in proposito, né di dichiarazioni false o infedeli accertate come tali.

Purtuttavia, le professioni tecniche esprimono la più ampia volontà di contribuire, come già fanno, alle attività di contrasto alle frodi ma non possono non evidenziare che la formulazione del testo si presta a gravi difetti di costituzionalità, a cominciare dal fatto che viola il principio di legalità e di determinatezza della fattispecie penale, essendo definita in maniera assolutamente generica e superficiale la condotta punita.

Questi difetti possono creare effetti opposti a quelli auspicati. Ciò detto, la Rpt resta disponibile, come sempre, a proporre ed individuare, in spirito di collaborazione anche istituzionale, ulteriori meccanismi di controllo e di lotta alla frode, purché realmente utili ed applicabili e soprattutto chiari negli impegni e nelle conseguenti responsabilità.

A questo proposito, ritiene necessario che la norma prevista venga eliminata o comunque corretta perché possa essere realmente foriera di risultati positivi e non discutibili sul piano della prevenzione delle frodi, anche per evitare che, aspetti confusi e non ben determinati, possano indurre i professionisti tecnici seri, competenti, preparati ed onesti ad avere forti dubbi sui rischi di sottoscrizione, in perfetta buona fede e correttezza,  di dichiarazioni che potrebbero prestarsi ad interpretazioni e valutazioni discrezionali.

Maurizio Savoncelli | Presidente Consiglio Nazionale Geometri.

Il presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli ha sottolineato «le preoccupazioni di migliaia di professionisti tecnici che si sentono impossibilitati dal lavorare da una costante precarietà del quadro normativo. Oltretutto stiamo parlando di professionisti tecnici abilitati e iscritti nei relativi Albi, che si formano obbligatoriamente e sono sottoposti ai provvedimenti disciplinari interni alla categoria in merito alla deontologia e alla disciplina, mentre per il falso e la truffa esistono già le norme del Codice Penale. Le frodi denunciate non sono ascrivibili al 110%, proprio perché gestito da professionisti, bensì agli altri incentivi che non prevedevano attestazioni o asseverazioni. Il 110% è una scommessa, un grande investimento lungimirante in termini di efficientamento energetico e sicurezza, che consente allo Stato di recuperare immediatamente circa la metà dell’investimento (Iva, Irpef, ecc., di tutta la filiera) ma che necessita di tempi medio/lunghi e stabilità normativa».

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