Concorso | Piano europeo “Interreg4”

«Tappeto di pietra» per la continuità spaziale

Il concorso è stato vinto dallo studio romano Riccispaini Architetti associati grazie ad alcuni dettagli come la nuova apertura degli spazi della piazza, senza le attuali suddivisioni, e la pavimentazione unitaria in pietra.

Piazza-Parco: tappeto di pietra
L’idea è quella di valorizzare l’invaso architettonico della grande piazza come spazio pubblico unitario. Con diverse possibilità d’uso a seconda dei modi e dei fruitori e dei tempi della giornata.
Si propone una “piazza-parco” in cui nessuno dei due elementi escluda l’altro. E’ stato ipotizzato un “tappeto di pietra” generato per fasce a partire dagli ordini architettonici che rivesta le superfici indistintamente siano esse pedonali e carrabili.
Gli elementi naturali esistenti e nuovi provocano lacune circolari nella tessitura del tappeto di pietra dalla quale emerge il paesaggio che diventa parte della piazza nella sua superficie lastricata come lo è già nell’orizzonte delle montagne sopra i palazzi cittadini.
L’unione tra due elementi apparentemente contrastanti, “pietra” e natura, rinnova il dialogo che avviene in scala diversa tra la città stessa e il paesaggio alpino che la circonda. Il concetto è quindi quello di passare da una netta separazione delle parti, ad un’unica figura di piazza italiana, pavimentata e fruibile attraverso un grande tappeto di pietra.

Piazza-incontro
Le colonne dei porticati, le paraste le facciate e dagli elementi architettonici, che fanno da quinta scenica al grande invaso della piazza, generano e distendono longitudinalmente una teoria di fasce alternate che traccia sul tappeto della piazza l’alternanza dei vuoti e dei pieni del costruito: è stato pensato l’impiego di pietra di Castellavazzo, tipica dei luoghi e con finitura non levigata, nei diversi colori a seconda delle fasce.
Le strisce lapidee scorrono perpendicolarmente all’asse del Listòn rivestendo come un tappeto tutto lo spazio. La piazza riacquista il suo valore di luogo di incontro, priva di separazioni. La distinzione percettiva dei flussi avviene solo tramite apparecchi illuminanti a terra che disegnano anche di giorno come dei punti in rilievo lungo una linea invisibile che non interrompono la continuità della superficie.
Anche il Listòn diventa un elemento integrato, senza differenze di quota, trattato con la stessa qualità materica delle strisce in pietra di Castellavazzo.
I flussi pedonali provenienti dalla Piazza del Duomo, da Porta Dante, così come da via Garibaldi e, all’opposto, da via Roma, trovano nella nuova Piazza dei Martiri un luogo che richiama il costruito che lo circonda, che riorganizza lo spazio e le aree verdi in elementi liberi ma ordinati allo stesso tempo dal sistema delle fasce.

Spazio verde
Intorno al giardino si sviluppa il tessuto lapideo permeabile che riveste la natura con un elemento naturale (la pietra) liberandone i brani più significativi in cerchi di dimensioni variabili a partire dal più grande della fontana e modulati sulle dimensioni di 16, 10, 7, 4 e 2 metri di diametro.
All’interno trovano spazio tutte le alberature esistenti e altre di nuova piantumazione che hanno lo scopo di decorare senza creare ulteriori pesanti ombre portate che possano abbassare il livello di comfort della Piazza che diventa parco: micro sistemi paesaggistici che sembrano emergere dal suolo e richiamano nel loro profilo il macro sistema del paesaggio montano. Alcuni dei cerchi più piccoli sono rivestiti di ghiaia bianca e diventano il luogo in cui inserire gli arredi urbani di servizio e il sistema di illuminazione.

Sedute in legno e in pietra
Lungo la piazza una grande seduta in legno si snoda attorno ai micro paesaggi. Interrompendosi di tanto in tanto per annullare ogni barriera e ogni separazione, ma conservando comunque il suo obiettivo di organizzare e riunificare.
Un elemento naturalistico che abbraccia la natura radicandola alla pietra della piazza e al suo disegno generatore. Ogni elemento ora è parte del sistema.
La lunga seduta formata da tronchi di larice tagliati longitudinalmente e debitamente trattati in modo naturale per proteggerli dagli agenti atmosferici è fruibile da ogni direzione, che si voglia dare le spalle alla natura per osservare la vita cittadina, dei mercati o che si voglia semplicemente osservare il verde e sentirsi immersi nella natura. Dalle fasce di pietra che nascono dal costruito si alzano lungo punti specifici alcune sedute in pietra come tasselli materici spinti in su dalla natura sottostante.

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