Edilizia per il culto | Chiesa di Santo Stefano

Tecnologia per la ventilazione in copertura

Nella frazione di Rualis, nei pressi di Cividale del Friuli, la Chiesa di Santo Stefano protomartire è stata riportata alla funzionalità attraverso un intervento sulla copertura dove è stato impiegato il sistema di ventilazione Aercoppo risolvendo i fenomeni d’infiltrazione in corrispondenza dell’aula e dell’abside che compromettevano la salubrità delle strutture della volta, dei soffitti e delle decorazioni interne.

Cristiano Gatto | Imprenditore edile

Cristiano Gatto | Imprenditore edile.

«Un progetto delicato, un intervento difficile, la Chiesa di Santo Stefano protomartire, riportata alla perfetta funzionalità grazie ad un importante lavoro sulla copertura che ha visto l’impiego del sistema brevettato Aercoppo. Sia in fase di progettazione che di realizzazione ci si è confrontati in sintonia con la direzione lavori e l’impresa esecutrice al fine di fornire tutto il supporto necessario alla perfetta riuscita del lavoro. Già pochi mesi dopo l’ultimazione dei lavori, durante il periodo estivo, la ventilazione naturale garantita dall’impiego del sistema aveva ridotto la temperatura all’interno della chiesa. Ora, il manto di copertura è perfettamente stabile».

La Chiesa di Santo Stefano protomartire, a Cividale del Friuli (frazione di Rualis) è stata da sempre uno dei riferimenti del piccolo tessuto urbano, occupando una posizione baricentrica all’interno del borgo antico.

Interni della Chiesa di Santo Stefano protomartire.

Le prime tracce dell’edificio risalgono al 1483 e da allora alcune vicissitudini ne hanno segnato il percorso storico fino al radicale restauro del ‘700, che prevedeva tra l’altro l’innalzamento della chiesa e ne ha determinato la configurazione attuale. Una pianta rettangolare a navata unica con abside semicircolare sporgente e sacrestia addossata sul lato sud est: questo l’impianto planimetrico che si eleva con una struttura portante in muratura mista e copertura a due falde in capriate di legno e manto in coppi.
All’interno sono numerose le opere di pregio, sia per quanto riguarda gli arredi sacri, sia le opere d’arte di rilievo ospitate nella chiesa.
La ristrutturazione del 1700 ha inoltre previsto l’abbellimento della facciata principale e l’ampliamento delle sacrestie, mentre con un successivo intervento nel 1800 furono modificati i soffitti e la pavimentazione dell’aula.

Infiltrazioni in copertura di aula e abside

Le coperture di aula e abside della chiesa hanno due tipologie costruttive differenti. L’aula presenta un sistema a capriate e terzere in legno sormontate da correntini e tavelle in laterizio, sull’abside e sulla sacrestia sono presenti delle capriate a sostegno di un ordito principale, con colmo e bordonali, e uno secondario a puntoni che formano, per la parte debordante l’edificio, gli sporti di gronda. Completano questo tipo di copertura i correntini in legno sui quali poggiano le tavelle in laterizio, con lato maggiore parallelo alla linea di massima pendenza del tetto.

Le coperture erano interessate da forti fenomeni d’infiltrazione in corrispondenza dell’aula e dell’abside.

Tutto il sistema di copertura, a eccezione dei locali delle sacrestie, non è visibile dall’aula e dall’abside in quanto sono presenti dei controsoffitti a volta che ne nascondono la struttura. Tra il soffitto a volta e la copertura è presente un’ampia intercapedine, ventilata tramite fori realizzati sulle facciate della chiesa. Le coperture erano interessate da forti fenomeni d’infiltrazione in corrispondenza dell’aula e dell’abside, tanto da compromettere la salubrità delle strutture della volta, dei soffitti in genere e delle decorazioni interne. Sull’area che copre la sacrestia il manto è oggetto di continui interventi manutentivi per ovviare allo scivolamento delle tegole e scongiurare il pericolo di infiltrazioni d’acqua. Inoltre le travature in legno dell’ordito secondario presentavano segni di deterioramento superficiale dovuti all’azione degli agenti atmosferici.

La realizzazione del nuovo manto di copertura ventilato utilizzando il sistema Aercoppo di Aertetto che ha garantito sia una perfetta ventilazione, grazie alla formazione di un’intercapedine di circa 6 cm sotto i coppi, sia il fissaggio meccanico dei coppi di coperta con ganci metallici.

L’intervento di ripristino del manto di copertura

La Chiesa di Santo Stefano è stata quindi interessata da interventi di risanamento conservativo finalizzati al pieno ripristino della funzionalità delle coperture del fabbricato principale, con un’attenzione particolare al manto di copertura.
Per tutte le strutture lignee, e in particolare per l’orditura primaria che non presentava segnali di deterioramento, è stato previsto il trattamento con impregnanti protettivi e antitarlo, mentre particolare attenzione è stata dedicata agli elementi della piccola orditura in legno (correntini), spesso danneggiati e quindi puntualmente sostituiti.
Si è proceduto poi alla rimozione del manto di copertura in coppi esistente, portando così alla luce il sottomanto in tavelle che sono state sigillate con malta fina. Sopra le tavelle è stata posata una membrana traspirante ad alta resistenza all’abrasione, impermeabile all’acqua e traspirante per il vapore. In corrispondenza della prossimità del colmo sono stati realizzati fori di aerazione, del diametro di 12.5 cm circa che, assieme alle finestrelle già presenti sulla muratura perimetrale, hanno la funzione di migliorare le prestazioni di ventilazione naturale del sottotetto creando il cosiddetto «effetto camino».

Sopra le tavelle è stata posata una membrana traspirante ad alta resistenza all’abrasione, impermeabile all’acqua e traspirante per il vapore.

La tecnologia Aertetto per la ventilazione della copertura

Come spiega il direttore dei lavori, geom. Renato Fantini: «con i tecnici dell’arcidiocesi abbiamo deciso di realizzare un tetto ventilato che migliorasse le prestazioni complessive dell’involucro. Quando abbiamo analizzato tutte le soluzioni possibili, abbiamo approfondito il sistema Aercoppo della Aertetto che ci sembrava perfetto per il cantiere della chiesa di Santo Stefano. Le caratteristiche di leggerezza e flessibilità di questo sistema hanno infatti influenzato la nostra scelta e ce lo hanno fatto preferire rispetto ad altre tecnologie».
È stato quindi realizzato un nuovo manto di copertura ventilato utilizzando il sistema Aercoppo di Aertetto che ha garantito sia una perfetta ventilazione, grazie alla formazione di un’intercapedine di circa 6 cm sotto i coppi, sia il fissaggio meccanico dei coppi di coperta con ganci metallici. Il nuovo pacchetto di copertura, affiancato dalla ventilazione permanente dei vani di sottotetto, garantisce un’adeguata protezione dai fenomeni di condensa sulle superfici.
Il manto è stato poi ricostruito utilizzando coppi nuovi e in parte originali. A completamento dell’intervento sono state poi realizzate le linee vita e uniformate le lattonerie, integrando i canali di gronda esistenti con canali nuovi.

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