L’Enea >> ha presentato un innovativo sistema di isolamento sismico per edifici esistenti, realizzato insieme al Politecnico di Torino, già proposto per alcuni edifici storici del L’Aquila: una «piattaforma isolante» che consente di attenuare l’impatto delle scosse sulla struttura da proteggere.
A pochi giorni dal drammatico terremoto che ha provocato migliaia di vittime e distrutto gran parte del patrimonio monumentale ed edilizio del Nepal, l’Enea ha riunito alcuni esperti delle principali istituzioni impegnate nella salvaguardia dei beni culturali dal rischio sismico e idrogeologico, per considerare le innovazioni tecnologiche per rafforzare la sicurezza degli edifici di interesse storico e artistico a livello internazionale.
Il convegno «Tueor ergo ero» («Proteggo quindi sarò», in latino), che si è tenuto a Roma presso la sede dell’Agenzia, è stata un’occasione per presentare la piattaforma di isolamento sismico che viene realizzata sotto le fondazioni, senza alcun intervento sulle costruzioni sovrastanti. Il sistema non prevede interventi invasivi per le strutture e le architetture interessate, anche nel caso dei locali sotterranei, che diventano così parte integrante della sovrastruttura isolata.
Progetti non invasivi. «La distruzione di un monumento-simbolo come la torre Dharahara di Katmandu è la dimostrazione di come la prevenzione, la valutazione dei potenziali effetti e l’attenta analisi della vulnerabilità delle strutture siano essenziali nella tutela del patrimonio culturale e artistico – ha considerato l’esperto Enea Paolo Clemente – Le competenze Enea in questi settori, derivate dalla ricerca in campo energetico, hanno consentito all’Agenzia di sviluppare una serie di progetti non invasivi per la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico su monumenti ed edifici storici in Italia e nel mondo».
Tra le ultime campagne sperimentali condotte in Italia dai ricercatori Enea figurano quelle sugli effetti delle vibrazioni ambientali su alcuni monumenti di Roma, tra cui le due Colonne coclidi (Traiana e di Marco Aurelio), e la valutazione della stabilità della copertura della Villa dei Misteri a Pompei.
In ambito Unesco l’Enea ha svolto numerose attività, tra cui studi sulla stabilità di alcuni minareti in Afghanistan e sul rischio geomorfologico a Machu Picchu in Perù, mentre è attualmente in corso l’analisi della Torre Stilita di Umm er Rassas in Giordania, in collaborazione con Ispra. Di particolare interesse anche l’analisi multi-hazard nell’area di Valparaiso in Cile e il progetto per l’isolamento sismico del Museo nazionale di Teheran, in collaborazione con il locale Istituto di sismologia e ingegneria sismica e con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Infine, presso i laboratori di «Qualificazione materiali» del Centro ricerche della Casaccia, l’Enea ha condotto studi sul comportamento sismico della struttura della Chiesa di Santa Irene a Istanbul, grazie al sistema delle «Tavole vibranti», utilizzate anche per un progetto europeo riguardante la sperimentazione della volta a crociera della moschea di Algeri.