Terzo Valico | Amianto

Terzo Valico: dati chiari sull’amianto o i sindaci bloccano lo smaltimento nelle cave

Dal sopralluogo della Commissione ministeriale composta anche da Arpa, Cociv, Regione Liguria, Regione Piemonte e sindaci dei comuni interessati, sono emerse divergenze sul sistema di rilevamento delle rocce verdi contenenti amianto. I sindaci del territorio chiedono chiarezza sulla modalità di rilevazione altrimenti sono disposti a ritirare la disponibilità per l'utilizzo delle cave di pianura.

Per ora i lavori nei cantieri non sono stati fermati ma c’è la possibilità che il progetto di realizzazione del Valico appenninico rischi di bloccarsi per le problematiche legate all’amianto: infatti i sindaci dei comuni sono pronti a ritirare la disponibilità per l’utilizzo delle cave di pianura se non verrà specificato con quali modalità deve essere rilevata la presenza di amianto nelle rocce scavate per i lavori del Terzo Valico >> dei Giovi. Intanto la prima amministrazione che ha sospeso l’inserimento dei siti di stoccaggio nel Piano cave proposto da Cociv è stata Alessandria: il sindaco infatti ha firmato l’atto con cui sospende l’autorizzazione all’inserimento dei siti Guarasca, Bolla, Buona nel Piano cave del Terzo Valico. Anche il sindaco di Pozzolo (sul cui territorio è posta la più grande cava) ha sollecitato il Ministero dell’ambiente affinchè si conoscano i termini della questione in modo più dettagliato, anche perchè i comuni chiedono un abbassamento dei limiti di amianto sopra i quali la terra scavata deve essere trattata come rifiuto.
Queste problematiche insieme ai contrasti sono emerse in occasione del sopralluogo compiuto dalla «Commissione lavori pubblici del Senato» ai cantieri di Piemonte e Liguria, commissione presieduta dall’ex ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, accompagnato dai presidenti delle Regioni, dai sindaci dei comuni (purtroppo risulterebbe non invitato il sindaco di Campomorone, comune dove è ubicata cava Castellaro), e dai tecnici Arpa e Cociv.
terzo valicoVisita ai cantieri. La Commissione ha visitato i cantieri di Genova e a Voltaggio è stato visitato l‘ex oratorio di S.Agostino che è stato recuperato per ospitare 40 operai Cociv >>. Nel cantiere di Cravasco (in cava Castellaro) è stato registrato l’unico sforamento dei limiti previsti per legge. Per questo ha preso il via una querelle sul sistema di rilevamento delle rocce verde contenenti amianto. I sindaci dei comuni e Arpa sono dell’idea che la situazione non dia garanzie e pertanto hanno chiesto un abbassamento dei limiti fono a 100 microgrammi per chilo di roccia contro i 1000 microgrammi di legge. In particolare Arpa Liguria >> ha fatto riferimento ad un sistema di metodologie di rilevamento differenti che hanno portato ovviamente a risultati diversi. Così facendo la presenza di amianto sarebbe stata, secondo il metodo Arpa di 1700 microgrammi, mentre secondo Cociv (che si attiene alla legge vigente) la presenza sarebbe di soli 700 microgrammi. Alcuni sindaci stanno pensando, a fronte di mancate garanzie, di scegliere la soluzione adottata dal comune di Alessandria, ovvero un piano di sospensiva delle disponibilità comunali a ricevere lo smarino.
Garanzie. Intanto il consorzio Cociv ha garantito che nel giro di 15 giorni dovrebbero riprendere i lavori sul fronte della Liguria, lavori sospesi per la problematica dell’amianto (ora sono in corso ulteriori verifiche).

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here