A Torino l’Istituto d’arte applicata e design (Iaad) ha una nuova sede, ubicata dov’era l’ex Centrale elettrica di via Bologna, in un’area riqualificata di 19mila mq all’interno di uno spazio più vasto in cui sorgerà il nuovo quartier generale Lavazza.
Il progetto, che è stato denominato nuvola ha la firma dall’arch. Cino Zucchi, mentre quello della nuova sede dell’istituto è anche dell’arch. Cristiano Picco. La nuova sede si sviluppa in una storica palazzina industriale all’angolo tra via Bologna e via Pisa, a pochi passi dal fiume Dora e dai Giardini Reali.
L’opera è stata resa possibile grazie a un accordo tra la Città di Torino, l’azienda Lavazza e lo Iaad, che si trasferirà nella nuova sede a partire da quest’anno accademico.
Il progetto ha previsto interventi di valorizzazione, riuso e recupero funzionale che hanno riguardato anche interventi strutturali sull’edificio storico.
Poiché si era difronte a un complesso edilizio di elevato valore storico, l’intervento ha rispettato le indicazioni della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici, non alterando i caratteri consolidati nel tempo e il disegno esterno delle strutture, nel rispetto del rapporto tra l’edificio e il tessuto urbano circostante e ponendo, nell’ingresso principale su via Pisa, l’inserimento di un volume in vetro e metallo in continuità con la struttura muraria.
L’edificio occupa 2.500 mq (11 aule didattiche, un’aula magna, una biblioteca, un laboratorio d’informatica, 5 aree break e 4 terrazze al primo e secondo piano) ed è stato possibile riaprire via Pisa, ora dotata di spazi verdi, di nuovi impianti per l’illuminazione con tecnologia led. La via è di fatto il primo dei lavori che verranno realizzati da Lavazza nel quartiere Aurora, riguardanti la riqualificazione delle aree pedonali intorno all’isolato del futuro centro direzionale.
In una nota ufficiale degli amministratori comunali del capoluogo piemontese si legge che:
«il nuovo insediamento, di Iaad prima e di Lavazza poi, avrà ripercussioni positive sul quartiere e sulla Città tutta: da una parte un’Università che funziona come incubatore di ricerca, con un effetto positivo sul sistema economico; dall’altra un’azienda che dimostra concretamente il proprio impegno di riqualificazione di una parte importante della città.
Una riqualificazione sia ‘materiale’, grazie a un progetto architettonico prestigioso e alle opere di urbanizzazione ad esso collegate; sia ‘culturale’, avendo favorito l’insediamento di giovani universitari, a conferma della vocazione di Torino nell’alta formazione».
