Sostenibilità | Torino

Torino si candida a diventare «Smart City»

Presentato un «Piano d’Azione per l’energia sostenibile». Entro il 2020 c’è da ridurre le emissioni di CO2 di 1,5 milioni di tonnellate annue.

Uno dei principali progetti europei si chiama«smart city» cioè città intelligente: la Commissione europea sosterrà le città che si impegneranno a incrementare l’efficienza energetica dei propri edifici e dei sistemi di trasporto al fine di ridurre del 40% le emissioni dei gas serra entro il 2020.

Con i bandi denominati Smart Cities dedicati all’efficienza energetica, alle rinnovabili e alla mobilità green per i grandi centri urbani, la Commissione europea intende avviare (nel contesto degli investimenti per lo sviluppo delle tecnologie a bassa emissione di anidride carbonica) un’iniziativa che rappresenti una grande opportunità per l’industria europea di diventare leader nelle tecnologie pulite ed efficienti.
Con il suo Piano d’Azione per l’energia sostenibile (presentato a Bruxelles) Torino si candida a diventare una Smart City: in particolare la città, intende ridurre le emissioni di CO2 (entro i confini urbani) di 1,5 milioni di tonnellate annue, per una riduzione totale ben più alta rispetto a quanto imposto dalla Commissione per il 2020, attraverso 51 azioni.
Le azioni che concorreranno all’ottenimento di questi risultati saranno intraprese nell’ambito del miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici esistenti, nel ricorso a fonti rinnovabili, nello sviluppo del trasporto pubblico che riduca l’utilizzo dell’auto e nell’estensione del teleriscaldamento che servirà il 45% della volumetria residenziale.

I risultati economici del Piano permetteranno un risparmio stimato di quasi 800 milioni annui per il sistema città.
Ma la città per diventare modello di smart city ha anche migliorato le sue politiche abitative e il risultato positivo lo evidenzia il fatto che su un patrimonio ex Iacp oggi Atc di 18mila alloggi, soltanto 9 sono le occupazioni abusive.
Insomma l’amministrazione locale torinese ha impostato nuovi modelli di gestione e cercato di lavorare con intelligenza per riuscire a provocare sviluppo anche dove mancano risorse economiche.
Prima esigenza è stata quella di capire la grande quantità di popolazione classe media che colpita dalla crisi non è in grado di accedere alla edilizia privata e neppure quella pubblica agevolata ( di cui ne esempio l’edilizia residenziale sociale di Torino Porta Palazzo): e la città ha saputo trovare risposte al problema che sono diventate di esempio per altri comuni.
È nata così l’agenzia Locare che favorisce l’incontro tra la richiesta e l’offerta di locazione attraverso un servizio di mediazione offerto dal Comune e mettendo a disposizione risorse proprie e garanzie per inquilini morosi. L’anno scorso l’ agenzia ha sistemato 600 famiglie a Torino, ed è stata di esempio per la nascita di agenzie simili a Bologna, Firenze e Trieste. Sempre nel capoluogo piemontese nasce lo Sarin, ovvero la casa albergo sociale, sito a Ivrea nell’ex edificio di Poste italiane su una superficie di 10 mila mq, con lo scopo di ospitare come fosse un residence famiglie meno abbienti o lavoratori che risiedono nella città per pochi giorni fino ad un anno. Intanto si è diffusa l’operazione che mira a fornire la garanzia (in accordo tra Comune e Intesa San Paolo) per i mutui sull’acquisto della prima casa di giovani sotto i 35 anni al fine di favorire l’accesso alla proprietà per i giovani.

 Ministero dell’Istruzione: 665,5 milioni di euro comunitari per progetti innovativi. Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato un bando con cui dà ufficialmente il via al secondo atto delle Smart Cities su tutto il territorio nazionale: 665,5 milioni di euro di fondi comunitari (gestito dal ministero dell’Istruzione) per lo sviluppo di progetti innovativi da applicare alle città per renderle più intelligenti.
Sedici i temi più caldi: sicurezza del territorio, invecchiamento della società, tecnologie per il welfare, inclusione, domotica, giustizia alla scuola, waste management, tecnologie del mare, salute, trasporti e mobilità terrestre, logistica last-mile, smart grids, architettura sostenibile e materiali, cultural heritage, gestione risorse idriche, cloud computing technologies per smart government.

Un decreto del 5 luglio 2012 firmato dal direttore generale del dicastero Emanuele Fidora, il Miur assegna appunto 665,5 milioni di euro, di cui 170 di contributo nella spesa e 485,5 per il credito agevolato alle 16 migliori idee. Rivolto a imprese, centri di ricerca, consorzi e società consortili, organismi di ricerca con sedi operative su tutto il territorio nazionale, il bando prevede una quota della dotazione finanziaria – pari a 25 milioni di euro – ai giovani di età non superiore ai 30 anni che vogliano presentare Progetti di Innovazione Sociale.
G. Fe.

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