Milano | Torre Generali

Produzione edilizia per cantieri complessi: gestione Bim, certificazione Leed, qualità dei subfornitori

Grandi Opere | La nuova torre che ospiterà la sede milanese del Gruppo Generali, progettata dall’architetto e designer irachena Zaha Hadid su commissione della società CityLife spa, s’inserisce nel piano di riqualificazione urbana e sviluppo dell’ex area fieristica di Milano che, con una superficie complessiva di 366mila mq di superficie, rappresenta una delle aree d’intervento urbanistico più vaste d’Europa. Oltre alla Torre Generali è già quasi completamente abitata la Torre Allianz e lo Shopping Center inaugurato nel novembre 2017, mentre è in fase di cantierizzazione il grattacielo “C” progettato dallo statunitense Daniel Libeskind.

Cmb: gestione Bim del cantiere

Ing.Carlo Zini | Presidente Cmb.

I tecnici Cmb hanno acquisito e sviluppato, attraverso una formazione specialistica promossa dall’impresa, le competenze necessarie alla gestione del coordinamento multidisciplinare in Bim. La gestione dei modelli è avvenuta tramite la conversione in formato Ifc (Industry Foundation Classes) dei modelli nativi di progettisti e fornitori, generati da nove modellatori differenti, e dalla loro aggregazione in un modello federato. La diversità di software nativi ha fatto sì che il tema dell’interoperabilità fosse posto sin da subito come centrale nel processo per non imporre a progettisti e fornitori coinvolti limitazioni negli strumenti utilizzati. Il coordinamento multidisciplinare è avvenuto nel modello federato attraverso operazioni di code checking, clash detection e visualizzazione tridimensionale dell’opera. Il secondo step di coordinamento ha coinvolto il gruppo dei capi cantiere, i quali hanno improntato la propria attività su comunicazione cloud digitale tra cantiere e ufficio tecnico. Il continuo dialogo tra modello virtuale previsto, stato del realizzato e verifica in cantiere della corrispondenza tra i due, avvenuta mediante processi di realtà aumentata e virtualità aumentata, attuati con tablet e laser scanner in cantiere, ha permesso un controllo continuo dell’opera, una gestione efficiente delle criticità e una chiara imputazione delle responsabilità.

Torre e Podium completati.

Il progetto della nuova torre che ospiterà la sede milanese del Gruppo Generali ha previsto che il grattacielo fosse un punto focale dei principali assi viari limitrofi, senza un esatto allineamento alle geometrie rettilinee del contesto urbano ma leggermente tangente agli assi urbani.

Questa peculiarità ha dettato il movimento dinamico alla base del design dell’intero complesso.

Il padiglione commerciale, posto alla base della torre uffici, risulta parte integrante del progetto ed emergendo dal suolo s’integra con il disegno del parco e della piazza adiacente. Due profondi tagli nella facciata, diametralmente opposti rispetto al nucleo centrale, individuano gli ingressi mentre dai livelli uffici incorniciano le viste preferenziali della città e del paesaggio.

La pianta simmetrica della torre si ripete simile a ogni piano ruotando intorno al nucleo centrale, rotazione non lineare il cui incremento è controllato attraverso una funzione parametrica.

Torre Generali vista dall’alto durante il cantiere.

L’area di progetto verso est confina con il centro commerciale al seminterrato e con i parcheggi interrati al -1 e al -2. Al solo livello -2 confina a sud-est con le paratie della metropolitana. L’area misura approssimativamente 210 per 150 m con una superficie d’impronta interrata massima di 21.430 mq. L’edificio accoglie tre categorie di spazi: la torre uffici, il parcheggio interrato, la galleria commerciale, le cui diverse funzioni sono integrate e connesse tra loro nella struttura.

La torre, con 43 livelli utili fuori terra, prevede un foyer a doppia altezza al livello 0 e comunicante con il livello seminterrato tramite due scale mobili, scale e ascensori, uffici dal 2 al 40 e due livelli di locali tecnici in copertura. I livelli interrati della torre sono destinati a distribuzione, spazi tecnici e depositi.

Montaggio della carpenteria metallica a sostegno della copertura centrale del Podium realizzata in Efte.

Il grande lucernario in Etfe per il Podium

La struttura scelta per il Podium è stata del tipo misto acciaio-calcestruzzo basata su membrature metalliche rese solidali a solette in calcestruzzo gettate su lamiere autoportanti.

Questa scelta è scaturita in relazione alle caratteristiche morfologiche e funzionali della copertura, e ben si adatta in termini di flessibilità, leggerezza, costruibilità anche alle strutture degli impalcati intermedi, risultando nel complesso delle variabili in gioco la più efficiente per risolvere il tema strutturale.

Strati di chiusura all’acqua e coibentazione termica prima del rivestimento finale di facciata.

Il lucernario in Etfe, realizzato da Tayo Italia, è sostenuto da un cassone perimetrale (600×300 mm, sp 20 mm) collegato alla struttura di copertura sul quale s’incastrano le centine curve, anch’esse di sezione scatolare di dimensione variabile (200/300×200/400 mm) ordite secondo una direzione inclinata di circa 29° rispetto agli allineamenti A, di luce massima Lmax = 25 m poste a interasse di circa 3.50 m. In corrispondenza del giunto si ha un’interruzione del cassone perimetrale e il raddoppio delle centine.

Sistema di carpenterie metalliche per la realizzazione delle strutture del Podium.

L’involucro del Podium a geometria complessa ha richiesto un’articolata struttura secondaria di facciata, progettata per la fase esecutiva e costruttiva dallo studio Holzner & Bertagnolli Engineering.

Il criterio generale che ha governato il progetto della struttura è consistito nel realizzare un sistema in cui tutti i montanti risultassero poggiati a terra e vincolati in sommità nel piano in maniera diretta, mentre alla quota di estremità superiore delle vetrate il vincolo è di tipo diretto o indiretto (trave reticolare) a seconda dei casi.

Fasi notturne del maxi getto di calcestruzzo per la realizzazione della fondazione | ©Redesco

I calcestruzzi Holcim

Per la realizzazione del podio Holcim ha fornito circa 12mila metri cubi di calcestruzzo, di cui una buona parte speciali come Argélio, formulato con argilla espansa strutturale, che consente di ottenere un calcestruzzo strutturale leggero a basso peso specifico utilizzato per l’integrazione di solette alleggerite; ma anche Lègerio, formulato con polistirolo espanso selezionato, che conferisce elevato potere termoisolante. Ancora Fibréo, indicato per la realizzazione di strutture in cui è necessario ridurre gli effetti del ritiro, è stato utilizzato per realizzare tutte le pavimentazioni.

Per la piastra del podio, alla richiesta di garantire un ritiro inferiore a 250 micron, è stato fornito Coésio C55, prodotto a ritiro compensato, formulato con l’aggiunta di agenti espansivi selezionati per ridurre l’insorgere di fenomeni di fessurazione dovuti alla naturale tendenza del calcestruzzo alla contrazione volumetrica.

Sono stati utilizzati diversi modelli di pompe autocarrate con bracci da oltre 40 metri di lunghezza per poter coprire omogeneamente tutta l’area fondazionale | ©Redesco

I getti della Torre hanno richiesto più di 100.000 mc di calcestruzzo e ben più di 40.000 ton di cemento pozzolanico. Tutto il calcestruzzo è stato pompato in altezza attraverso circa 250 m di tubi lineari.

Le fondazioni della Torre son state realizzate in 34 ore continuative e hanno previsto un enorme impiego di mezzi, persone, risorse per concludere il getto di 7.600 mc di calcestruzzo a basso calore di idratazione in C 32/40 con uno slump assimilabile a quello di un scc in meno di un week end.

L’operazione ha coinvolto circa 100 persone, la cementeria di Merone coadiuvata da 4 impianti di calcestruzzo (tra cui Novate, che è uno dei pochi nell’area di Milano a essere dotato di sistema di carico con premescolatore (wet), 4 cave di aggregati, 5 pompe, 46 betoniere, 22 camion di trasporto aggregati, 10 silo cemento.

La tempistica è risultata fondamentale, delle 48 ore previste ne sono state impiegate solo 34, garantendo prestazioni di massima qualità e sicurezza. Al termine delle operazioni di getto, una volta raggiunta la quota dell’estradosso, è stato predisposto uno strato di protezione e copertura dello stesso (curing) attraverso la posa di coperte tipo Insulator-Tec 10 mantenuta per i successivi 14 giorni.

I materassini Insulator-tec, oltre a svolgere la funzione di coibentazione termica della superficie del getto, sono impermeabili all’acqua e al vapore, per cui, una volta posizionati correttamente, hanno assicurato la protezione del getto dall’evaporazione dell’acqua.

Sistemi di protezione dal vento per il lavoro delle maestranze lungo i casseri rampanti del nucleo centrale | ©Redesco

Le pompe del calcestruzzo

Per il getto del calcestruzzo sono state impiegate pompe Sermac, tra cui la pompa Sirio 5RZ46 e la nuova Sirio 6RZ56 Superlight, entrambe parte della flotta del Gruppo Migliaccio. Le pompe erano autocarrate rispettivamente su camion Mercedes Actros 41.46 e camion Iveco Trakker AD410T50.

La pompa 6RZ56 Superlight è dotata di un nuovo braccio distributore con configurazione di ripiegamento misto RZ articolato in 6 sezioni, in grado di raggiungere un’altezza verticale di 56 m e realizzato in acciaio speciale ad alta resistenza per l’intera struttura del braccio.

Grazie alle più moderne tecniche costruttive è stato possibile raggiungere un ottimo coefficiente di performance tra peso della macchina e altezza del braccio allestibile su autotelaio a quattro assi con un peso totale a terra inferiore alle 42 ton.

Coupling beam tirata al piano prima del successivo montaggio all’interno della casseratura | ©Redesco

Facciate di torre e podio commerciale

Le facciate della torre, realizzate da Yuanda Italia, sono caratterizzate dal sistema a «doppia pelle» con il caratteristico taglio lungo i due fianchi principali. La facciata esterna è costituita da un sistema a cellule su misura in alluminio con vetro singolo (laminato) piegato a freddo in cantiere durante la posa, mentre nelle zone di snodo chiamate «knuckle» si è reso necessario l’utilizzo di vetro curvo (curvato a caldo) per originare una superficie continua dal punto di vita estetico.

Il giunto orizzontale è stato progettato per permettere la ventilazione naturale passiva della cavità. Le aperture per l’ingresso dell’aria (asole 25×130 mm) sono state poste sul traverso inferiore, mentre quelle per l’uscita dell’aria (asole 25×125 mm) sono sul montante.

La facciata interna risulta costituita da un sistema a cellule da pavimento a soffitto (larghe circa 1500 mm e alte circa 3240 mm) e segue una forma sfaccettata a gradoni che approssima la forma fluida esterna della torre. Questa approssimazione permette l’uso di cellule standard rettangolari; la facciata così formata ha funzione di linea di difesa termica e barriera all’acqua dell’edificio.

Oltre alla gru di cantiere per il tiro al piano del materiale e delle specchiature di facciata sono state impiegate gru ragno facilmente spostabili lungo tutto il perimetro dei solai.

I solai, che oltrepassano la facciata interna, son stati studiati e realizzati per il sostegno della facciata esterna e per fornire un supporto per il carico della manutenzione nella cavità, rappresentando allo stesso tempo una barriera acustica e al fuoco.

La cavità tra le facciate (intercapedine) risulta composta da pannelli a pavimento calpestabili e progettati per supportare i carichi per le operazioni di manutenzione mentre superiormente delle lamiere assecondano la geometria dell’edificio e rappresentano il controsoffitto di unione tra le due facciate.

Proprio in queste lamiere sono state posizionate le tende veneziane a lamelle che collegate al sistema Bms con funzione di schermatura solare e contribuiscono in maniera significativa all’equilibrio energetico della torre.

Aggancio dei singoli pannelli vetrati realizzati per la prima facciata lungo i bordi dei solai.

L’accesso all’intercapedine avviene tramite porte apribili manualmente (3 per ogni fianco) incorporate nelle cellule. Lungo la facciata sud-ovest si è reso necessario prestare attenzione al tema della riflessione solare e si è optato per l’applicazione di una serigrafia all’esterno dei pannelli di facciata. La serigrafia è stata applicata anche sugli angoli curvi (snodo) ottenendo un’applicazione continua e omogenea a ogni livello della torre.

Sistema a doppia facciata, internamente i moduli presentano un passo e una geometria maggiormente regolare, la parte esterna della facciata invece riprende lo schema architettonico.

Alla base della torre vi è la transizione tra la Torre e il Podio Commerciale che forma una serie di interfacce architettoniche. Questa zona, dove le geometrie della torre e del podio s’incontrano, è chiamata la zona di convergenza e viene considerata come parte della torre. In questa zona si trovano diversi tipi di facciate, tra cui:

  • un sistema di copertura vetrata e opaca
  • una facciata opaca con pannelli sandwich in alluminio
  • una facciata come schermo protettivo con lamiera perforata
  • una facciata resistente al fuoco e una facciata a doppia altezza al piano terra che segue la stessa superficie geometrica della facciata esterna.

Nella parte superiore della torre le tipologie di facciata continuano oltre l’ultimo piano uffici per formare una corona alla sommità dell’edificio. Anche la linea della facciata continua, ma solo il filo della pelle esterna. La copertura vetrata forma un raccordo tra la superficie esterna verso l’edificio del Podio Commerciale.

Facciate del Podium

Posa in opera del rivestimento opaco lungo i tagli laterali della facciata.

L’edificio, rivestito da Ialc Serramenti, ha una forma complessa, con un’altezza variabile tra 12 e 20 m. Il prospetto principale è orientato verso nord e nell’angolo sud-est avviene la connessione con la Torre. Il sistema di facciata è di tipo a rivestimento cieco composto in due strati principali.

Il primo, quello più interno, ha funzione di garantire le prestazioni dell’edificio sia in termini d’isolamento termico sia di tenuta agli agenti atmosferici; quello più esterno ha la funzione di delineare la forma complessa dell’intero edificio del Podium.

Lo stato più interno è quello isolante composto dal pacchetto di rivestimento Kalzip costituito da una lamiera grecata adagiata sulle carpenterie secondarie e fissata con chiodatura su tutto il perimetro dell’edificio; in copertura poggia direttamente sui solai cementizi mentre in corrispondenza del «naso» si appoggia alla carpenteria principale.

Le lamiere trapezoidali grecate in acciaio sono tese da capriata a capriata o sono posate su arcarecci. Queste distribuiscono il carico esterno nella struttura portante dell’edificio. Su questa lamiera viene poi stesa e incollata la barriera al vapore che definisce il primo strato di tenuta.

Il terzo strato è composto da un pacchetto isolante costituito in lana di roccia calpestabile (ad alta densità) che conferisce le caratteristiche di isolamento acustico e termico e costituisce la base per la posa dei piedini di aggraffaggio delle lamiere kalzip fissati alle guide che contemporaneamente fissano anche lo strato coibente alla lamiera grecata. Tra la lana di roccia rigida e le doghe Kalzip è stato steso uno strato isolante comprimibile che compensa le irregolarità ed evita che si formino sacche d’aria.

Particolare della carpenteria metallica presente agli ultimi piani.

Il quinto strato è composto da doghe metalliche in alluminio naturale goffrato aggraffate tra di loro lungo le costolature che inglobano anche le teste dei piedini di supporto che le collegano al resto della struttura.

Le clips consentono al pannello profilato di reagire agli sbalzi di temperatura garantendo la deformabilità. Posteriormente, su tutto il perimetro interno in copertura, è stata realizzato un manto in pvc per la tenuta verticale del rivestimento sia per gli agenti atmosferici che per le acque meteoriche che scorrono sul piano di copertura e sulla gronda perimetrale formando una barriera a garanzia di eventi eccezionali.

Sopra il rivestimento di tenuta si trova uno strato composto da pannelli in alluminio che formano una facciata tipo rainscreen che definisce le linee e le forme complesse dell’edificio. Il pacchetto complessivo ha un ingombro caratteristico di 470 mm, tranne nelle zone curve e in alcune zone di raccordo dove, per seguire l’andamento del filo architettonico, si discosta dalla pelle di tenuta in Kalzip ed è sostenuto da una struttura leggera in alluminio.

Internamente gli spazi con destinazione terziaria son stati finiti con cartongesso, questo consente la massima flessibilità al tenant nella personalizzazione degli ambienti.

Finiture interne

Lo shopping discrict è caratterizzato da una grande mall centrale che si sviluppa su due livelli, fulcro della vita e dei flussi del centro commerciale. Lo spazio è caratterizzato dalla continuità di pochi elementi caratterizzanti quali vetrine continue, nastri continui in cartongesso finito a resina e rivestimenti in legno in cui il pavimento, un parquet industriale in bambù verniciato, dialoga con un controsoffitto modulare costituito da travetti in bambù, collegati tramite colonne il cui capitello diventa parte del soffitto.

Finiture interne del podium | Elementi in bamboo caratterizzano le superfici orizzontali, sia del pavimento sia della controsoffittatura.

La pavimentazione, realizzata da Ceramiche Frattini, per circa 6.500 mq distribuiti su due livelli, è costituita da elementi massicci in bambù, tipo industriale per posa incollata, composto da strisce di bambù grezze compresse ad alta pressione, al fine di creare un aspetto elegante e con venature irregolari.

Il risultato è un pavimento ad alta densità persino più duro della miglior specie di legno. Il controsoffitto, realizzato da Coiver, è caratterizzato da modularità e ispezionabilità, ed è composto da travetti massicci in bambù ad alta densità lavorati e assemblati su specifiche orditure metalliche per la realizzazione degli elementi modulari che lo compongono.

Torre Generali: finiture interne.

Certificazione Leed

La certificazione della torre secondo lo standard Leed (Leadership in Energy and Environmental Design) è stato uno degli obiettivi di progetto e costruzione. Durante l’avanzamento dell’opera è avvenuto il monitoraggio continuo dei seguenti crediti di costruzione:

  • SSP1: riduzione dell’inquinamento creato dalle attività di cantiere;
  • MRC2: gestione dei rifiuti di costruzione;
  • MRC4-5: contenuto di riciclato e provenienza dei materiali utilizzati;
  • MRC6: utilizzo di legno certificato Fsc;
  • IEQC3: piano di gestione dell’aria interna;
  • IEQC4: utilizzo di prodotti basso emissivi con verifica dei Voc.

Il livello di certificazione ha subito un cambiamento in corso d’opera. Se in fase di progetto l’obiettivo era di ottenere una certificazione Leed Shell & Core livello Gold, in fase di costruzione si è intrapreso un upgrade della certificazione al livello Platinum.

Questo è stato possibile attraverso l’inserimento di varianti come l’installazione di un impianto fotovoltaico a servizio della torre, l’inserimento di depositi biciclette in esterno, spogliatoi-docce, lo svolgimento di un commissioning avanzato, sia all’incremento di punti, guadagnati durante la prima fase costruttiva rispetto a quelli inizialmente richiesti.

Chi ha fatto Cosa

Finiture interne.

Committente: City Life spa
Project team architects: Zaha Hadid Architects (Zha)
Design: Zaha Hadid, Patrik Schumacher; Zha Project Director: Gianluca Racana; Zha
Project Associate: Paolo Zilli; Zha Project Architect: Andrea Balducci Caste; Zha Site
Supervision Team: Pierandrea Angius, Vincenzo Barilari, Stefano Paiocchi
Progetto esecutivo strutture Torre e Podium: Redesco Progetti, Milano
Progetto esecutivo strutture piastra e strutture secondarie Podium: Holzner & Bertagnolli Engineering
General Contractor: Cmb Carpi
Direzione del cantiere: ing. Marco Cruciani, ing. Tommaso Salvo, geom. Alfio Musumeci
Progetto esecutivo strutture Gallery void e Volumi emergenti: Aiace srl
Progetto esecutivo impianti Torre e Podium: Deerns
Progetto esecutivo architettonico e coordinamento progettazione: Planimetro
Facciate Torre: Yuanda
Facciate Podium: Ialc serramenti srl
Copertura in Etfe Podium: Tayo
Calcestruzzi Torre e Podium: Holcim
Casseforme Torre: Peri spa
Carpenteria metallica Podium: Mbm Costruzioni in Acciaio
Impianti di sollevamento Torre: Kone
Impianti di sollevamento Podium: Otis
Impianti meccanici Torre e Podium: G. Franco Longhi spa
Impianti elettrici e speciali Torre: F.lli Zaffaroni srl
Impianti elettrici e speciali Podium: Diesse Electra spa
Pareti verticali e controsoffitti in ctg Torre e Podium: Coiver Contract, Coiver Group
Colonne e controsoffitti in bambù Podium: Ferlegno, Coiver Group
Rivestimenti e elementi in Krion Torre e Podium: Porcelanosa
Pavimenti in bambù Podium: Ceramiche Frattini
Pavimento a terrazzo Torre: Ccp Resine

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