In Toscana il progetto Klimahouse >> è diffuso e certificato tramite l’Agenzia fiorentina per l’energia, un’unione particolarmente riuscita, tanto che molti comuni toscani hanno inserito i protocolli elaborati dall’agenzia CasaClima nel proprio regolamento urbanistico, prevedendo agevolazioni e sconti sugli oneri di urbanizzazione per chi appone il sigillo di sostenibilità ambientale.
A fare da apripista nel 2010 il comune di Pian di Scò (in provincia di Arezzo), seguito poi da Fivizzano, Cecina, Montelupo, Pisa e molti altri. Lo stesso piano urbanistico recentemente adottato dal comune di Firenze si basa su valori e obiettivi del progetto Klimahouse. Un segnale importante per un territorio in cui gli edifici storici assorbono oltre il 57% dell’energia.
Scuole dell’infanzia. Sono sette le scuole dell’infanzia realizzate ex-novo secondo il protocollo CasaClima School in Toscana, tra cui la Capuana di Firenze (la prima in bioedilizia in città) e la San Frediano a Settimo, edificio premiato ai CasaClima Awards 2014, entrambe al centro di visite guidate durante la tre giorni alla Stazione Leopolda.
Abitazioni private. Numerose le abitazioni private progettate e costruite in classe Oro, A o B in tutto il territorio regionale, mentre a Incisa Val d’Arno è in corso di realizzazione una delle prime villette in classe CasaClima Nature, protocollo che permette di certificare un edificio non solo dal punto di vista dell’efficienza energetica ma anche rispetto all’impatto ambientale dei materiali usati, dei sistemi impiegati nella costruzione e all’impatto idrico dell’edificio.
Cantina sostenibile. Montalcino offre un esempio di cantina ad alto tasso di sostenibilità. Accanto all’ecocompatibilità e all’efficienza energetica degli edifici, la certificazione CasaClima Wine tiene conto anche del consumo di risorse ed energia del processo di vinificazione. Non mancano considerazioni relative alla scelta degli imballaggi e agli impatti dovuti al trasporto del vino, così come in relazione al comfort e al benessere negli spazi di lavoro e accoglienza.
Il risanamento delle abitazioni. Considerando che oltre il 60% del patrimonio edilizio delle città toscane è stato costruito tra il 1960 e il 1990, quando si prestava poca attenzione al contenimento dei consumi, il risanamento delle abitazioni esistenti assume un interesse centrale nella gestione degli spazi urbani. A questo scopo è stato elaborato un protocollo dedicato alla riqualificazione di singoli appartamenti e alla ristrutturazione complessiva di interi edifici, compresi quelli sottoposti a vincoli di tutela.