Impianti funiviari | Cordée Mont Blanc

Tra un mese è pronta la nuova funivia per il Monte Bianco!

Una Fassi F425ra e-dynamic con jib, verricello e cestello è stata scelta per la costruzione della nuova funivia del Monte Bianco, realizzata dal consorzio Cordée Mont Blanc.

Ancora un mese e la nuova funivia del Monte Bianco entrerà in funzione: un progetto che ha richiesto un investimento di 105 milioni di euro in quattro anni per la costruzione dei due nuovi impianti funiviari con partenza da Pontal d’Entrèves vicino all’autostrada e arrivo a Punta Helbronner a 3.466 metri, dov’è ubicata la terrazza dei ghiacciai, una vista a 360° su tutto l’arco alpino, e dove i nuovi impianti sostituiranno le vecchie funivie, che verranno demolite al termine dei lavori.Fassi_Gru_Mont_Blanc_LR1

L’opera è stata realizzata del consorzio Cordée Mont Blanc per conto di Funivie Monte Bianco spa; capogruppo del consorzio è la Cogeis spa, storica azienda canavese specializzata nella realizzazione di grandi opere in Italia e all’estero, che ha scelto Fassi Gru >> come partner tecnologico.

Rossano Ceresoli | Responsabile ricerca e sviluppo Fassi Gru
«Si è cercata una configurazione della gru che potesse soddisfare le particolari esigenze del cantiere, sfruttando al massimo la versatilità della macchina. Oltre all’impiego nel cantiere del Monte Bianco, il cliente aveva infatti richiesto la possibilità di una successiva installazione su un veicolo industriale. È così che abbiamo individuato nel modello Fassi F425ra.2.24 e-dynamic abbinato al jib L324, dotato di verricello e cestello, la soluzione migliore».Fassi_Gru_Mont_Blanc_LR2

Marco Benzi | Responsabile del cantiere
«La nostra esigenza era di poter disporre di un’attrezzatura che ci permettesse di eseguire i lavori di completamento della posa delle strutture di metallo della stazione e di movimentazione dei materiali in loco, mentre alle gru edili erano affidate le movimentazioni più gravose. Con l’avanzare dei lavori abbiamo poi scoperto una serie di altre opportunità operative che la Fassi ci offriva. Quando il vento soffiava a oltre 70 km/h, eventualità neppure troppo rara visto che arriva anche a 150 km/h, le gru edili erano bloccate e quindi abbiamo potuto continuare a lavorare proprio grazie alla F425ra.
La sua prima installazione era presso il pozzo dell’ascensore che collega la stazione di arrivo alla galleria per raggiungere il Nuovo Rifugio Torino, un centinaio di metri più in basso. Quando è stata ordinata, l’avevamo voluta dotata di jib per aumentare lo sbraccio, sapendo che avremmo rinunciato a un po’ di portata, e all’inizio l’abbiamo usata con il solo verricello per lo spostamento dei materiali in prossimità delle zone di lavoro.
Uno dei vantaggi che abbiamo «scoperto» durante il suo utilizzo era la rapidità di spostamento nei luoghi dove era richiesto il suo intervento: per poterlo fare rapidamente, garantendo un montaggio in totale sicurezza, abbiamo creato una dima della crociera del basamento, così, ad ogni nuovo posizionamento, potevamo predisporre una soluzione ottimale per il suo montaggio, creando punti d’attacco precisi e solidali con la struttura dove andavamo ad ancorarla, indifferentemente che fossero tralicci di acciaio o gettate di cemento. Questa soluzione ci ha permesso di spostare la Fassi nella parte superiore della struttura dove, sempre con il verricello, è stata di valido aiuto per l’esecuzione delle gettate di cemento e l’installazione delle prime armature d’acciaio. Quindi, ha seguito la costruzione della stazione, che è strutturata su due piani, spostandosi sempre sul piano superiore man mano che queste erano in fase di ultimazione. Fondamentale è stato quindi il suo contributo anche nelle operazioni di posa delle putrelle e delle traverse d’acciaio.
I primi anni il cantiere chiudeva nel periodo invernale un paio di mesi e la Fassi restava all’aperto coperta da un telone a temperature anche di -30°C. Ma non ha mai dato problemi: alla ripresa dei lavori era pronta, come del resto ogni mattina anche dopo le peggiori tempeste, basta solo avere l’accortezza di lasciare il tempo all’olio idraulico di scaldarsi. In effetti, l’olio idraulico è l’unico elemento non di serie: con la consulenza dei tecnici Fassi ne abbiamo adottato uno biodegradabile specifico per le basse temperature. L’ultimo anno abbiamo però lavorato anche tutto l’inverno su più turni senza mai fermarci».Fassi Gru Mont Blanc

Fasi finali. I lavori sono giunti alle fasi finali: la gru è installata a «livello zero» per gli ultimi interventi di serraggio, verifica dei montaggi e finiture interne. La Fassi poi verrà riportata a valle con la stessa funivia di servizio con la quale è stata trasportata su, mentre per le gru edili ci sono voluti gli elicotteri.
La macchina è allestita con il cestello in quanto questa è l’attrezzatura che è stata utilizzata per la seconda fase dei lavori: serraggio dei bulloni, posa dei serramenti e dei pannelli solari, operazioni nelle quali si è dimostrata la soluzione ideale, semplificando le pose e dimezzando i tempi di lavoro.Fassi_Gru_Mont_Blanc_LR6

Olio biodegradabile sintetico. Una delle richieste tecniche era che la gru fosse predisposta all’utilizzo di olio biodegradabile: questo ha comportato la preparazione di tutto l’impianto idraulico seguendo un’apposita procedura produttiva, perché gli standard costruttivi delle macchine che utilizzano olio minerale erano incompatibili.
La biodegradabilità è l’aspetto che caratterizza maggiormente gli oli e i lubrificanti ecologici: il loro uso garantisce un minor impatto ambientale in caso di un accidentale sversamento. Il lubrificante tradizionale, spesso minerale, è un prodotto di basso costo, scarsa durata e basse performance, mentre l’olio biodegradabile sintetico è un prodotto più duraturo, ma anche più costoso. La scelta di un lubrificante ecologico è nello stesso tempo un investimento e un cambio di mentalità, infatti si rinuncia ad un risparmio immediato, ma nel calcolo economico si devono considerare l’abbattimento dei costi per i minori cambi, rari o assenti fermi macchina, maggiore protezione dei macchinari e la riduzione dei rischi di inquinamento.

Certificazione del cestello con le gru articolate. Come noto, l’abbinamento dell’accessorio cestello alle gru articolate dev’essere certificato da un ente notificato a livello europeo che ne verifica e approva l’allestimento in conformità all’allegato IV norma En 280:2013 della direttiva macchine 2006/42/Ce. Quindi chi vende e installa gru dotate di cestello mobile elevabile (Ple) ha l’obbligo di rivolgersi ad un ente notificato che ne esamina e ne certifica le conformità di realizzazione secondo quanto stabilito dalla normativa. Recentemente è stata pubblicata la nuova versione della norma di tipo C, Uni En 280:2013, relativa proprio alle piattaforme di lavoro mobili elevabili (Ple).Fassi_Gru_Monte_Bianco_LR5

Caratteristiche tecniche Fassi Gru F425ra.2.24 e-dynamic con jib L324.
Capacità di sollevamento: fino a 40 tm
Massimo sbraccio idraulico: fino a 22,15 m con jib
Ingombro sul cassone: l 1,59 m, w 2,54 m, h 2,65 m
Dotazione elettronica/idraulica:
– unità di controllo Fx500
– distributore idraulico digitale D850
– unità di comando radio Rch/Rcs
– controllo della dinamica Adc
– flow sharing.
Optional:
– versione dynamic (.2) con biellismo
– dispositivo Xp
– sistema ProLink doppia biella
– rotazione continua su ralla.

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