Città | Rigenerazione urbana

Trieste: strategia per la riqualificazione dei diversi ambiti urbani

Il nuovo Prg in approvazione considera fondante il contenimento del consumo di suolo come base per la riqualificazione ambientale della città. Tre le strategie: aree della grande trasformazione, aree della sostituzione e ristrutturazione, crediti edilizi per la riqualificazione energetica. Grazie ai sistemi delle polarità, il ridisegno avviene tramite co-pianificazione con le aree e i comuni confinanti.

In coerenza col Piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes), il nuovo Prg in approvazione a Trieste assume il contenimento del consumo di suolo come motore per la riqualificazione energetica e ambientale della città.

Trieste, piazza Unità d'Italia, fulcro delle istituzioni giuliane
Trieste, piazza Unità d’Italia, fulcro delle istituzioni giuliane.

Sono tre le strategie per la rigenerazione, definite in funzione dei gradi di modificabilità dei diversi ambiti urbani:

  • Aree della grande trasformazione. Vaste aree dismesse rappresentano un’occasione per ripensare ampi settori della città. In questo caso la regia pubblica riveste un ruolo importante nei confronti dell’imprenditorialità privata: il piano fissa gli obiettivi della trasformazione insieme alle dotazioni di interesse pubblico richieste come contropartita.

    Trieste, l'area ex-ospedale La Maddalena | Le aree dismesse come occasione per ripensare la città.
    Trieste, l’area ex-ospedale La Maddalena | Le aree dismesse come occasione per ripensare la città.
  • Aree della sostituzione e ristrutturazione. Gli eco-quartieri sono ambiti in cui, a fronte di incentivi volumetrici e di una maggiore libertà nell’assetto insediativo, il piano richiede sia elevati standard energetici ed ecologici, sia una migliore dotazione di spazi di uso pubblico. Il fine è quello di promuovere la sostituzione di parti degradate della città per lo più composte da edilizia pubblica.

    Trieste, la ferriera | Gli eco-quartieri richiedono elevati standard energetici ed ecologici.
    Trieste, la ferriera | Gli eco-quartieri richiedono elevati standard energetici ed ecologici.
  • Crediti edilizi per la riqualificazione energetica. Per molti edifici la persistenza di processi di dismissione e la localizzazione in zone ad alta densità edilizia o di pregio ambientale rendono difficili gli interventi di efficientamento energetico. Il piano li incentiva tramite la generazione di crediti edilizi, acquistabili e spendibili in diverse zone a bassa densità o di espansione. La compravendita dei crediti comporterà un sensibile miglioramento delle prestazioni energetiche della città, come previsto dal Paes.

    Trieste | L'alta densità edilizia e in particolare quella di pregio storico-ambientale (800esca) rende difficili gli interventi di efficientamento energetico.
    Trieste | L’alta densità edilizia e in particolare quella di pregio storico-ambientale (800esca) rende difficili gli interventi di efficientamento energetico.

Soggetto promotore: Comune di Trieste, Servizio Pianificazione urbana (assessore Elena Marchigiani)
Gruppo di progettazione: Area città, territorio e ambiente (direttore Marina Cassin)
Progettazione e coordinamento generale: Servizio Pianificazione urbana (Maria Genovese)
Progettisti: Paola Cigalotto, Sabina Anna Lenoci, Beatrice Micovilovich, Roberto Bertossi, Francesco Spanò

Trieste: intersecazioni dei territori. Già dallo scorso anno lo scopo di traguardare lo sviluppo sostenibile da una prospettiva d’area vasta è stato uno degli obiettivi su cui si è fondata la redazione del nuovo Piano regolatore di Trieste. Infatti, come specificato da tempo, nel quadro strutturale che fa da sfondo al piano la città capoluogo non è più contrapposta all’entroterra, bensì è concettualmente intesa come parte di un territorio più ampio (che travalica i confini della provincia per allargarsi al territorio goriziano e ai comuni sloveni di Koper e Sezana).

Trieste, lo schema di bike-sharing formulato da Legambiente
Trieste, lo schema di bike-sharing formulato da Legambiente

Dal Carso al mare e dal mare al Carso, il progetto per la città di Trieste nell’area vasta si confronta con le molteplici ecologie che intersecano il territorio riallacciando i rapporti coi paesaggi d’oltre confine. Trieste non è più letta come una città per parti (i borghi settecenteschi e quelli ottocenteschi accostati uno all’altro), bensì come un complesso di modi di abitare sovrapposti, nuovi modi di abitare il territorio che il nuovo piano cerca di raccordare entro una visione complessiva.
Il lavoro è teso a creare un patto per la costruzione condivisa di progetti di sviluppo dal quale potranno nascere accordi di co-pianificazione sui singoli ambiti, quadro strutturale come primo tassello di un processo di condivisione di scelte pianificatorie fondate sulla messa in rete e sulle potenzialità che connotano l’area vasta. Il sistema dei poli produttivi, logistici del grande commercio e quello della città sul mare evidenziano la necessità di una maggiore integrazione tra ricerca e industria, turismo della costa e dell’altipiano.

L'Università di Trieste, area della ricerca e dei saperi per rilanciare le attività produttive.
L’Università di Trieste, area della ricerca e dei saperi per rilanciare le attività produttive.

Sistemi come fondamenta. Contenere il consumo del suolo favorendo il riutilizzo delle grandi aree dismesse, comprese quelle militari, è tra gli obiettivi del sistema delle polarità. A questi temi fanno da contrappunto quelli attinenti ai sistemi dei piccoli centri carsici e della strada provinciale n. 1 nell’entroterra, della città densa di Trieste e delle pendici abitate di Muggia e Ankaran sul mare.

Muggia, esempio dei piccoli centri carsici tra il mare e la strada provinciale n.1 dell'entroterra.
Muggia, esempio dei piccoli centri carsici tra il mare e la strada provinciale n.1 dell’entroterra.

I sistemi compongono l’immagine futura del territorio: Trieste come città internazionale d’arte e cultura, accoglienza, dove la ricerca e i saperi esperti contribuiscono a rilanciare le attività produttive, il Carso come ambito in cui siti di eccezionalità ambientale si coniugano alla tutela attiva del mosaico paesaggistico-agricolo.

L'ex-ferrovia di Trieste Campomarzio | Il Carso come ambito di eccezionalità ambientale.
L’ex-ferrovia di Trieste Campomarzio | Il Carso come ambito di eccezionalità ambientale.

La rete di servizi esistenti ridisegnata come una trama di luoghi pubblici, spazi per la mobilità sostenibile e centralità. Il polo logistico come punto d’incontro delle direttrici adriatiche-baltiche e mediterranee, che trae forza dalle connessioni con gli altri porti e interporti della piattaforma logistica regionale e transnazionale.
Nel piano anche la ricerca e l’uso di nuove tecnologie edilizie per il risparmio energetico e la sostenibilità come reale occasione per ripensare gli spazi dell’abitare nella città esistente.

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