Coldiretti-Istat | Censimento

Triplicati in Italia gli orti urbani

Il dato emerge da uno studio Coldiretti su dati Istat: oggi un italiano su quattro è attivo in coltivazioni «fai da te». Assegnati in comodato, gli orti urbani non hanno scopo di lucro e permettono la conservazione di spazi verdi interstiziali tra le aree edificate.

Sembra di essere tornati agli anni del secondo conflitto mondiale, quando nelle piazze delle città italiane il regime fascista aveva lanciato l’uso degli orti di guerra, aree in cui si coltivavano grano e ortaggi. Grazie al cielo non ci sono guerre da combattere ma la moda di destinare aree verdi nelle città italiane a coltivazione di orti sta ridivenendo una realtà consolidata. Sarà forse la situazione di crisi congiunturale del Paese o la forte disoccupazione a favorire questa moda che, ai più, appare fuori tempo ma che si sta diffondendo soprattutto nella fascia di popolazione rappresentata da anziani e giovani.Orto urbano

Studio Coldiretti. Uno studio della Coldiretti sulla base dei dati Istat segnala che nello scorso anno gli orti urbani in Italia sono addirittura triplicati rispetto al 2011, quando erano appena 1,1 milioni di metri quadri: un italiano su quattro è dunque attivo in qualche forma di coltivazione fai da te per uso domestico. Mai così tante aree verdi sono state destinate a orti pubblici nelle città capoluogo, dove si è raggiunto il record di 3,3 milioni di metri quadrati di terreno di proprietà comunale divisi in piccoli appezzamenti e adibiti alla coltivazione ad uso domestico, all’impianto di orti e al giardinaggio ricreativo.
Le coltivazioni degli orti urbani non hanno scopo di lucro, sono assegnati in comodato ai cittadini richiedenti e concorrono a preservare spesso aree verdi interstiziali tra le aree edificate per lo più incolte e destinate e al degrado.

Polarizzazione. Se a livello nazionale praticamente la metà delle amministrazioni comunali capoluoghi di provincia hanno messo a disposizione orti urbani per la cittadinanza, esiste tuttavia una forte polarizzazione regionale con la percentuale che sale all’81% nelle città del Nord (oltre che a Torino, superfici consistenti sono dedicate anche a Bologna e Parma, entrambe intorno ai 155mila metri quadrati), meno di due città capoluogo su tre al Centro Italia hanno orti urbani, mentre nel Mezzogiorno sono presenti solo a Napoli, Andria, Barletta, Palermo e Nuoro.

Tessuto sociale. Gli orti urbani sono coltivati principalmente da una fascia di popolazione composta da giovani e anziani che coltivano piccoli appezzamenti familiari, strisce di terra lungo ferrovie, parchi e campi di calcio, balconi e terrazzi arredati con vasi di diverse dimensioni o piccole aree con acqua e sgabuzzino per gli attrezzi messe a disposizione dai comuni in cambio di affitti simbolici.
Ora, per aiutare questi numerosi neofiti, è stata istituita una rete di personal trainer dell’orto grazie alla fondazione Campagna Amica promossa dalla stessa Coldiretti.

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