Edilizia | Mercato bresciano

Tutti i numeri dell’edilizia bresciana

I numeri dell'edilizia bresciana indicano un comparto in fermento sotto il profilo economico ma anche in profonda trasformazione per rispondere alle nuove necessità del settore, tenendo conto delle istanze di un territorio che chiede innovazione, competitività, sostenibilità. Necessità a cui il sistema delle costruzioni bresciano sta già rispondendo avendo avviato da tempo i motori del cambiamento.

I numeri dell’edilizia bresciana indicano un comparto in fermento sotto il profilo economico ma anche in profonda trasformazione per rispondere alle nuove necessità del settore, tenendo conto delle istanze di un territorio che chiede innovazione, competitività, sostenibilità. Necessità a cui il sistema delle costruzioni bresciano sta già rispondendo avendo avviato da tempo i motori del cambiamento.

Le imprese edili totali in Italia, dato aggiornato al 2018, sono 493.018 di cui 92.775 in Lombardia e 17.895 in provincia di Brescia. Il fatturato totale delle imprese edili in Italia nel 2017 è stato di 161.409.575.000 di cui 36.907.089.000 in Lombardia, per un valore di produzione di 166.843.739. L’intero reparto pesa l’8% in termini di investimenti sul totale del Pil italiano (Elaborazione Ance su dati Istat). 

Imprese e addetti

Attraverso il dato delle classi di addetti si può definire la grandezza di un’impresa che va: da 9 a 50 addetti per le micro e piccole imprese, da 50 e a 250 per le medie e grandi se superano i valori elencati in precedenza.

Nel 2018 in Italia nel settore edile sono state censite 473.278 micro imprese, 18.487 piccole imprese, 1.166 medie imprese e 87 grandi imprese. Come si può notare, il dato maggiore è quello delle micro imprese, con una situazione analoga che si riscontra anche in Lombardia con 88.698 micro imprese di cui 12.177 nella sola provincia di Brescia per un totale di 92.775.

Nel 2018 sono stati 1.307.385 gli occupati nel settore edile in Italia di cui 263.492 in Lombardia e 35.944 in provincia di Brescia.

Ruolo e attività degli enti bilaterali Cape ed Eseb

Per quanto concerne la Cassa edile di Brescia, la crescita dell’imponibile salariale che ha contraddistinto gli ultimi esercizi finanziari è stata interrotta dall’avvento della pandemia da Covid 19. Con un quadro macroeconomico così compromesso, anche il settore edile della provincia è stato colpito dalla crisi, aggravata dalla chiusura forzata, dalla metà di marzo ai primi di maggio 2020, di tutti i cantieri considerati non urgenti; anche la riapertura delle attività non è stata semplice, sia dal punto di vista organizzativo – sanitario, sia sotto il profilo economico, considerata l’imposizione alle imprese di una serie di misure tendenti al contenimento del contagio, soluzioni non facili da attuare, a causa della difficoltà ad accedere ai dispositivi di protezione e ai rifornimenti in genere.

Il settore ha comunque tenuto, considerando che la massa salari denunciata dalle imprese è stata pari a € 159.040.332, con una diminuzione del 8,64%. Attente al contesto sociale si sono dimostrate le Parti Sociali Territoriali, che hanno siglato un accordo per la raccolta di fondi da donare, da parte delle imprese e dei lavoratori, alle strutture ospedaliere bresciane.

Il Sistema Edile Bresciano, composto da Ance, le tre organizzazioni sindacali edili e i due Enti bilaterali, ha donato Centodiecimila euro alle strutture ospedaliere della città e della provincia. Quanto al contrasto alla concorrenza sleale, l’attività prosegue: l’aumento di iscritti a Check è costante, 1.164 imprese e 1.147 professionisti.

Gli operai attivi sono stati 19.328, contro i 19.579 del 2019, con un lieve decremento, pari all’1,28%. Il numero delle imprese è stato di 2.874 contro le 2.905 presenze dell’esercizio 2019, con una riduzione di solo l’1,07%. Peraltro, la media degli operai per ogni impresa registra un lievissimo calo passando dai 5,15 del 2019 al 5,13 del 2020. La situazione economica non ha influenzato la percentuale di presenza di lavoratori di origine straniera iscritti alla Cassa, che si è attestata al 46,91% contro il 46,89% del precedente esercizio.

Paolo Bettoni | Presidente di Eseb

«Per quanto ci riguarda possiamo dire che in questa fase di uscita dal periodo del Covid-19, avvertiamo il fermento e la tendenza al cambiamento che ha investito la società tutta e il nostro settore. Finalmente, dopo anni in cui è stato trascurato, l’ambiente costruito è stato riportato al centro dell’attenzione nel progetto di ripresa economica che ha preso avvio prima con le misure fiscale del 110% e successivamente proseguirà con i fondi del “piano nazionale di ripartenza e resilienzaLe prospettive per il futuro sono buone, cospicui investimenti saranno destinati al settore in quasi tutti i suoi aspetti, ma soprattutto sulla riqualificazione urbana e sulla sostenibilità ambientale. Ovviamente, per poter cavalcare la ripresa innescata dagli investimenti, le imprese hanno necessità di dotarsi di tecniche, materiali e nuove attrezzature che siano in linea con i tempi e gli obiettivi, ma soprattutto di competenze forti in questi innovativi campi. Tali competenze dovranno essere date alla componente più importante, ovvero il capitale umano. Oggi sappiamo bene che trovare sul mercato del lavoro operai e tecnici qualificati e capaci di inserirsi nel processo di innovazione delle aziende è molto difficile. Le aziende dovranno sempre più investire sulla formazione specifica dei loro dipendenti per poter far loro acquisire quelle competenze necessarie per innovare e rimanere su un mercato sempre più competitivo. Il nostro ente formativo, Eseb, si è da tempo attivato per essere pronto a recepire la sfida del cambiamento ed è in grado di offrire alle aziende della provincia corsi, o piani di intervento personalizzati, per aiutare le imprese in questa sfida di creare le figure professionali necessarie per il futuro. Nei prossimi anni abbiamo di fronte una sfida epocale, e che già oggi si sta pesantemente manifestando sul mercato del lavoro: la cronica carenza di personale e di tecnici qualificati. Dobbiamo riportare le nostre aziende e tutto il settore sotto la giusta luce, dovuta a coloro che producono circa il 10% del PIL nazionale e contribuiscono al costante recupero dell’economia del nostro Paese. Eseb da quattro anni è impegnata per modificare questo modo di pensare attraverso un’articolata attività di comunicazione. Azione intrapresa per lanciare il positivo messaggio che il settore non è più un mondo di fatica e di difficoltà, ma sta al passo con i tempi, è evoluto e innovativo e che ha la necessità di persone giovani, capaci e digitali per poter continuare il processo di innovazione per sfociare nell’edilizia 4.0.».

Numeri e sicurezza

Per quanto riguarda la formazione continua, sono stati realizzati 279 corsi, con un totale di presenze pari a 3.748 persone. La partecipazione è stata di 3.502 uomini e 246 donne. La presenza di stranieri ai corsi è stata di 524 persone. Le attività seminariali hanno visto la partecipazione di 714 persone.

Il ramo sicurezza di Eseb nell’espletamento del proprio ruolo di consulenza sul territorio, con l’attività dei 4 tecnici operativi ha effettuato nel periodo di riferimento, caratterizzato dall’interruzione propria del lock down in totale, 1942 visite, per un totale di 1920 cantieri oggetti di sopralluogo. Di questi ben 64 sono stati visitati su esplicita richiesta delle imprese impegnate nei lavori, a dimostrazione di una sempre crescente richiesta da parte delle aziende di consulenze dedicate svolte dai tecnici Eseb.

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