Durante il convegno «Una cabina di regia per la ciclabilità a Roma», promosso dalla sezione Lazio dell’Istituto nazionale di urbanistica assieme al Coordinamento Roma ciclabile, si è discusso sul progetto di rendere l’uso della bicicletta a Roma componente essenziale della mobilità complessiva, facendolo crescere fino al 15 per cento dello share modale: obiettivo ambizioso ma realizzabile tramite politiche integrate e coordinate.
Gli assessori capitolini che hanno partecipato al convegno, Estella Marino all’Ambiente e Paolo Masini alle Infrastrutture, oltre ad Andrea Giura-Longo per conto dell’assessorato alla Trasformazione urbana, si sono impegnati a nominare i propri referenti tecnici all’interno di una «cabina di regia» (chiesta dagli organizzatori del convegno), affinché il coordinamento delle azioni non rimanga soltanto un impegno politico.
Raggiungendo l’obiettivo si darebbe a tutti i cittadini, a partire dai pedoni per arrivare agli automobilisti, un ambiente urbano di qualità maggiore, uno spazio pubblico più accogliente e più aperto alle relazioni: l’aumento della mobilità ciclistica rappresenta quindi un obiettivo di interesse generale.
Il ruolo dell’assessorato alla Mobilità risulta centrale, in quanto dovrà garantire la coerenza e l’integrazione delle singole azioni necessarie per realizzare una rete estesa, che coinvolga l’intero territorio urbano e che concorra ad un’intermodalità efficiente, garantendo con l’insieme delle proprie politiche che la circolazione delle auto sia contenuta in quantità e impatto (meno auto e più lente).
Coordinamento settoriale. Saranno quindi necessari interventi mirati e settoriali degli altri assessorati: le Infrastrutture con la manutenzione e realizzazione delle nuove strade, lo Sport con la realizzazione di spazi dedicati all’uso della bicicletta per bambini e ragazzi, le Attività produttive con il finanziamento del bike sharing tramite il Piano della pubblicità, ma anche pensando alle strade commerciali che possano vivere grazie alla radicale riduzione delle auto e al maggiore spazio per i pedoni e le biciclette, l’Ambiente per tutte le azioni che possano combinare la rete ciclabile con quella ecologica, la Scuola per promuovere l’uso della bicicletta nelle classi, l’Urbanistica per garantire in tutti i piani urbanistici attuativi, nei progetti urbani e nei programmi integrati che la mobilità delle biciclette sia prevista e realizzata correttamente, integrandola con le reti già esistenti.
Il rischio maggiore da evitare è quello di fare della ciclabilità l’ennesima politica settoriale che confini i ciclisti nelle poche piste ciclabili lasciando immobile la mobilità di Roma.
Verso la Biennale dello spazio pubblico. Il presidente di Inu Lazio Domenico Cecchini è intervenuto nel corso del convegno sottolineando il forte legame fra la ciclabilità e il tema più generale delle strade, dello spazio pubblico e della qualità dell’ambiente urbano. E come questa lunga fase di crisi ci costringa a ripensare al modello di sviluppo adottato per le nostre città, tutto orientato a facilitare con macroinfrastrutture la circolazione delle auto, attraverso una diffusa e attenta micro-riqualificazione dello spazio pubblico per favorire l’altra mobilità. Ha ricordato su questi temi il forte impegno dell’Inu nella Biennale dello spazio pubblico, nel 2015 giunta alla sua terza edizione.
Valenza dei municipi. Ha concluso l’intervento di Carlo Medaglia, responsabile per l’assessorato alla Mobilità delle politiche per la ciclabilità, che ha confermato gli impegni presi con i programmi già in corso e inseriti nel Piano generale del traffico urbano, approvato dalla giunta. Ha sottolineato l’importanza del lavoro dei municipi e la necessaria collaborazione delle associazioni per rappresentare i territori nel modo migliore e agire in modo appropriato alle diverse condizioni locali.