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Uncem: avviata la mappatura nazionale dei borghi e degli edifici sostenibili montani

È stata avviata la mappatura dei borghi alpini e appenninici e degli edifici ad alta efficienza energetica nei comuni montani e nei piccoli comuni italiani, con il duplice obiettivo di individuare progetti di ristrutturazione e rivitalizzazione dei borghi e progetti sostenibili su singoli edifici. L'iniziativa intende ampliare e approfondire, a livello nazionale, quanto Uncem ha realizzato nel corso del 2012 per il territorio piemontese.

L’Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani (Uncem) ha avviato la prima “mappatura nazionale dei borghi alpini e appenninici” e degli “edifici ad alta efficienza energetica“, in tutti i piccoli comuni nei comuni montani italiani.

Un’indagine aperta fino al 20 ottobre, volta a individuare progettualità, proposte, soluzioni, realizzazioni, studi di fattibilità di borghi che possono tornare a vivere o che sono già recuperati. Ma anche “edifici modelload alta efficienza energetica, di proprietà pubblica o privata, nuovi da realizzare o esistenti e ristrutturati.

La mappatura – descritta nel documento diffuso tramite il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Architetti Ppc e costruita anche con il progetto “A2e Alpi Efficienza Energetica” – si rivolge a comuni, comunità̀ montane, unioni montane di comuni, privati cittadini, imprese edili, progettisti, operatori immobiliari, agenzie, fondi di investimento.

I 5.552 piccoli comuni d’Italia ospitano una casa vuota ogni due occupate: solo il 15% di quelle disponibili ospiterebbero 300.000 abitanti e le opere di adeguamento edilizie potrebbero valere 2 miliardi di euro nella rigenerazione e decine di migliaia di nuovi addetti. La vitalità dei borghi e delle aree montane (il 54% dell’Italia) è una sfida del Paese e per questo serve un progetto di Paese, che Uncem propone a Governo, Parlamento, Regioni. Gli Enti locali sono pronti a fare la loro parte, ma il tema riguarda anche le zone urbane.

La mappatura configura opportunità e disponibilità, obiettivi di rigenerazione e di uso migliore delle risorse naturali ed energetiche. Temi che hanno visto i piccoli comuni e i comuni montani, negli ultimi dieci anni, anticipare soluzioni anche per contrastare il cambiamento climatico in corso.

Alla base dello slogan “Borghi da vivere” vi è un ripensamento dei territori e del loro necessario legame le aree urbane. Infatti, i borghi e gli edifici che verranno mappati hanno necessità di strategie, condivisione, risorse, pensiero. È per questo che al fianco di Uncem vi sono istituzioni (come l’Istituto di Architettura montana), associazioni ed Enti che da vent’anni guardano ai borghi come luogo pulsante che tornerà a vivere, non solo grazie a fondamentali e preziosi flussi turistici.

Marco Bussone | Presidente nazionale Uncem.

Marco Bussone | Presidente nazionale Uncem

«Da dieci anni Uncem lavora su questi fronti e crede nella possibilità di rigenerare pezzi di territorio che per troppo tempo molti hanno considerato marginali e inutili, fuori dai circuiti economici, culturali, sociali. Da abbandonare e ignorare. Poi con il lockdown e la pandemia tutti hanno iniziato a parlare di borghi, di montagne, di spazi dove vivere migliori di qualche palazzo delle aree urbane. Non siamo certo stati sorpresi e non siamo stati impreparati. Con la rete dei Comuni italiani dobbiamo agire e fare meglio. Perché la “domanda e l’offerta” non si incontrano per caso. E allora serve capire cosa stia succedendo. I progetti attivi sui borghi, gli edifici ad alta efficienza energetica, le imprese che stanno investendo, i privati che vogliono riqualificare intere borgate, gli studi accademici. Ci sono e già ne raccontiamo oltre cento casi su www.borghialpini.it. Vogliamo indagare il territorio, dal basso, e poi essere pronti. Il piano italiano per il Next Generation Eu deve parlare di borghi da rigenerare, di nuova residenzialità nelle zone rurali, di imprese di comunità, di qualità della vita e di necessaria riorganizzazione dei servizi. Questo deve essere l’asse centrale della nuova programmazione comunitaria 2021-2027, di tutto il Green new deal e della politica di coesione, devono essere mobilitate le Regioni nell’individuare fondi per il reinsediamento. I numeri potenziali? Basta leggere il Rapporto Montagne Italia per capirli. Danno forza a questa nostra mappatura». (vb)

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