Edilizia Residenziale | Genova

Verde pensile in copertura: comfort ambientale ed efficienza energetica

Ripristinare la copertura mediante la realizzazione di un tetto verde. È questo il dettaglio costruttivo che ha contribuito a dare comfort interno e isolamento a quest’appartamento di Genova. La tipologia di verde scelta è stata quella intensiva per la copertura dell'edificio ed estensiva per la copertura dell'attico, scegliendo come stratigrafia quella proposta da Harpo Verde Pensile.

L’intervento consiste nella ristrutturazione di un appartamento privato, disposto su due piani (ultimo piano e attico), mediante l’impiego di strategie volte a migliorare il comfort ambientale e l’efficienza energetica, con tecnologie “green”, materiali certificati e un sistema domotico. L’intervento è stato realizzato con la collaborazione dell’impresa Ricci Costruzioni srl, i cui titolari sono soci dell’Istituto nazionale di bioarchitettura, sezione provinciale di Genova.

L’edificio in questione è sito a Genova, in prossimità della passeggiata a mare di Corso Italia, con un’esposizione climaticamente favorevole, soggetta all’influsso marino e ai venti. L’appartamento prima della ristrutturazione presentava problemi di infiltrazione d’acqua della copertura, l’attico era notevolmente caldo nel periodo estivo mentre le camere a nord poco confortevoli, poiché l’edificio, realizzato in cemento armato negli anni Cinquanta, non presentava alcun tipo di isolamento termico.

Il progetto prevedeva:

  • rifacimento della copertura condominiale con realizzazione di tetto verde, nel rispetto della Norma Uni 11235;
  • installazione di pannelli fotovoltaici, pannelli solari termici e tunnel solari;
  • riordino delle parti comuni: messa in sicurezza di quelle condominiali relative ai locali tecnici esistenti adibiti a deposito dei serbatoi dell’acqua; sostituzione dell’ascensore con arrivo del vano corsa al quinto piano;
  • realizzazione di idonea uscita di sicurezza per il nuovo pianerottolo a servizio dei locali tecnici (serbatoi acqua e locale deposito batterie pannelli fotovoltaici) e dell’unità abitativa;
  • realizzazione del deposito attrezzi a servizio della manutenzione del giardino pensile;
  • realizzazione delle opere interne all’unità immobiliare residenziale.

La soluzione del tetto verde

L’idea di base del progetto era quella di ripristinare la copertura, non attraverso il rifacimento “classico”, ma mediante la realizzazione di un tetto verde. Il verde pensile oggi è concepito come un “sistema” e in quanto tale può essere corredato da una serie di prestazioni tecniche ed ecosistemiche che s’intrecciano con la multidisciplinarietà del pool di professionisti che affrontano i progetti attuali in edilizia.

Attraverso le sue prestazioni, il verde pensile si integra in modo totale con il progetto, ottenendo una maggiore efficienza costruttiva e notevoli economie, incrementando allo stesso tempo il “valore” della costruzione.

Un verde pensile ben realizzato offre l’opportunità di allineare il progetto alle nuove esigenze urbanistiche, conseguenti al cambiamento climatico in atto, perfettamente coerente ai principi della bioarchitettura e dell’etica costruttiva in generale.

La scelta del tetto verde è legata ai principi di sostenibilità che guidano la progettazione di Axè Studio che in questo caso sono: isolamento termico della copertura, riduzione dell’effetto isola di calore, il sostegno della biodiversità, benefici psico fisici sull’utenza.

La tipologia di verde scelta è stata quella intensiva per la copertura dell’edificio ed estensiva per la copertura dell’attico, scegliendo come stratigrafia quella proposta da Harpo Verde Pensile.

Prima di procedere alla scelta del tetto verde è stato necessario valutare la condizione strutturale del solaio esistente, per stimarne le capacità di carico. Il carico di collaudo è stato realizzato dalla Edilcontrol srl mediante il posizionamento di un saccone ad acqua di dimensione 4×3 metri.

All’intradosso del solaio interessato dalla prova sono stati sistemati alcuni martinetti idraulici per controllare l’eventuale deformazione del solaio all’aumento del carico d’acqua. La prova ha raggiunto un carico massimo sul solaio equivalente a 450 kg/mq.

Il solaio caricato ha avuto spostamenti nel campo elastico senza evidenziare fenomeni fessurativi, confermando la fattibilità di una copertura verde intensiva. Nella selezione delle piante la scelta si è orientata sulla macchia mediterranea, sul recupero delle essenze preesistenti e sulla creazione di siepi con funzione di barriere verdi di protezione e antirumore.

Lo spessore del substrato varia quindi dai 15 cm nelle zone a prato ai 30 cm sui bordi con le siepi. Sulla copertura a terrazzo è stato inoltre realizzato un piccolo specchio d’acqua con zona di rigenerazione naturale con fitodepurazione.

L’impianto di irrigazione è stato progettato con pozzetti di controllo drenanti e accessori speciali. Sono stati inseriti anche profili di bordo drenanti e paraghiaia, canalette drenanti per la raccolta e allontanamento delle acque meteoriche dai nodi critici (soglie, facciate, superfici pavimentate).

Sulla parte piana della copertura del vano attico, non fruibile, è stato adottato il sistema estensivo a perenni che ha contribuito all’isolamento del vano sottostante.

Integrazione del fotovoltaico

L’impianto fotovoltaico è integrato al tetto piano mediante l’installazione di 21 pannelli solari, orientati verso sud ed est. Lo scopo è stato quello di garantire energia elettrica auto prodotta per i consumi degli appartamenti siti all’ultimo piano. I pannelli hanno un’area di 1,6 mq ciascuno e 250 Wp di potenza singola.

Sono stati calcolati 5,25 kWp di impianto fotovoltaico suddivisi nei tre settori d’installazione. Il primo settore (orientamento verso sud) avente superficie pari a 5,1 m² è composto da 3 pannelli che corrispondono a 0,75 kWp.

Il secondo settore (orientamento verso est) di 27,70 m² di superficie è composto da 16 pannelli che corrispondono a 4 kWp. Il terzo settore è composto da 2 pannelli che corrispondo a 0,5 kWp e copre una superficie di 3,4 m².

Il tutto garantisce una produzione netta di circa 7.000 kWh/anno. Nelle parti di alloggiamento dei pannelli fotovoltaici è stato realizzato un adeguato sistema di ancoraggio a difesa dal vento. Per la produzione di acqua calda sanitaria sono stati inseriti nella falda inclinata del tetto 4 collettori solari sottovuoto a uso condominiale; gli stessi sono collegati alla centrale termica posta nel vano caldaia, tramite 2 tubi coibentati di mandata e ritorno inseriti nella colonna/camino.

I collettori solari di riferimento sono prodotti da Junkers, modello Vk 280-1, hanno dimensione 2×1,39 m, con un’area di 2,86 mq. La superficie dei 4 collettori risulta di 11,44 mq mentre la superficie utile occupata con l’impiantistica a corredo è di 13,44 mq.

Tunnel solari Velux

Sono stati inseriti quattro tunnel solari di Velux, posizionati sull’asse centrale della copertura dell’attico per illuminare la zona centrale dell’appartamento. I tunnel dall’ultimo piano arrivano a quello sottostante, garantendo un’illuminazione diffusa nelle ore diurne, sfruttando la luce naturale.

Il corpo luminoso scelto come terminale del tunnel è quello disegnato da Ross Lovegrove per Velux, il cui diffusore a forma di goccia può essere regolato in altezza per modificare l’intensità luminosa.

Per quanto riguarda l’isolamento termico, nelle pareti perimetrali dell’appartamento a livello del quarto piano è stato insufflato nell’intercapedine originale del granulato di sughero tostato espanso, il solaio interpiano è stato isolato con pannelli dello stesso, unito a lana di pecora; l’attico è stato ripristinato grazie all’impiego di un blocco in laterizio con interposto un doppio pannello in sughero tostato.

Per favorire il miglioramento dell’isolamento termico, sono stati cambiati tutti gli infissi, scegliendo le finestre a battente, in alluminio a taglio termico, ecologico e leggero.

La copertura dell’attico è stata mantenuta, così come la conformazione e l’altezza originale dei volumi, in quanto il fabbricato ricade in un vincolo paesaggistico di bellezza d’insieme. Il progetto è stato sottoposto ad approvazione paesaggistica, che ha dato consenso positivo, in quanto sia il verde che i sistemi solari (pannelli fotovoltaici e solari termici), sono integrati nel tetto e non alterano il contesto nel suo insieme.

Ristrutturazione degli interni

Per quanto riguarda la progettazione degli interni, lo studio della distribuzione dei vani è stato eseguito prendendo in considerazione le esigenze dell’utenza e seguendo i principi del Feng Shui. La zona giorno è disposta a sud, in corrispondenza della vista mare, la zona notte a nord e ad est, mentre ad ovest si trovano i vani di servizio.

Una scala interna collega l’asse centrale distributivo all’attico, pensato come piccola dépendance potenzialmente indipendente, con bagno e seconda cucina. La scelta dei materiali si è ispirata all’uso di prodotti di origine naturale, con caratteristiche di biocompatibilità, dotati di certificazioni che attestino la loro sostenibilità: legno, sughero, calce, ceramiche certificate.

Gli elementi alla base del progetto sono stati:

  • pavimenti e arredi in legno, a basso impatto ambientale, ecologico, rinnovabile e sostenibile, privo di sostanze nocive;
  • intonaci a base argilla che assorbe e neutralizza odori, fumo e altre sostanze e contribuisce a mantenere l’umidità costante;
  • pitture minerali ad azione fotocatalitica che utilizzano energia luminosa per igienizzante autopulire con effetto antimuffa;
  • rivestimenti e pavimenti in ceramiche eco-active, italiane, brevettate per le “proprietà antibatteriche e antivirali, antinquinamento, anti-odore e autopulenti e che contribuiscono a rendere gli spazi più puliti e salubri”.

I colori scelti per ambienti e arredi seguono i principi del Feng Shui, con una prevalenza di sfumature della terra. La gestione dell’impianto d’illuminazione a led ad alta efficienza e lunga durata, dell’impianto sonoro e di quello oscuramento con tapparelle elettriche è affidata alla domotica.

L’impianto elettrico, telefonico e di trasmissione dati è stato realizzato con cavi schermati e canaline schermanti per ridurre al massimo l’inquinamento indoor. Infine, per il risparmio idrico sono stati inseriti sistemi di rubinetteria con soffioni e miscelatori termostatici e di sciacquo, a basso consumo.

Chi ha fatto cosa

  • Progettista e direttore lavori: Axè Studio, arch. Raffaella Patrone
  • Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione: Arch. Ilaria Inchingolo
  • Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione: Arch. Ilaria Inchingolo
  • Collaudatore statico: Arch. Massimo Corradi
  • Impresa edile: Ricci Costruzioni srl
  • Tetto verde: Harpo spa
  • Realizzazione tetto verde: Giardini del Monferrato srl
  • Impianto fotovoltaico e solare termico: Ambiente Lavoro Energia scrl
  • Impianto elettrico e domotica: Ricorda srl
  • Impermeabilizzazione: Tereasfalti srl
  • Ponteggi: Servizio ponteggi di Virgilio Pirinu
  • Contributo al testo: Geom. Marco Caserio

Arch. Raffaella Patrone | Bio Progettista

Arch. Raffaella Patrone | Bio Progettista.

Laureata presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Genova e Dottore di Ricerca in Rilievo e Rappresentazione dell’Architettura e dell’Ambiente. Associata Senior Studio AXÈ– Architettura Sostenibile Energia, è impegnata a promuovere in campo architettonico le tematiche dell’eco-sostenibilità e del risparmio energetico attraverso soluzioni attente alla relazione tra uomo e habitat, nel rispetto delle esigenze psico-fisiche e biologiche, avvalendosi della geobiologia, del Feng Shui e promuovendo l’uso di materiali biocompatibili. Progetta e dirige interventi di ambienti interni ed esterni di edilizia residenziale e commerciale. Già presidente della Sezione Provinciale di Genova dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, dal 2019 è consigliere nazionale dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura e Coordinatore Area Nord e Delegato della Commissione tematica permanente “Modelli economici, cooperazione e sviluppo” segue il progetto “Casa del Buon Pastore – Centro destinato ai ragazzi con disagio sociale a Mabilioni, una zona rurale alla periferia di Same, in Tanzania.

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