Produzione | Aertetto

Verona: isolamento e ventilazione del tetto di Palazzo Scaligero

I lavori eseguiti dall’impresa Im.cos spa hanno riguardato la sistemazione dei tetti e delle merlature oltre alle opere necessarie a soddisfare le recenti normative antincendio. Con interventi sulla copertura e sulla sommità dei muri perimetrali si è consolidata la struttura risolvendo i problemi di infiltrazioni meteoriche e fenomeni di condensa sull’intradosso delle falde. Utilizzato il sistema Aercoppo dell’azienda Aertetto per assicurare l’ancoraggio del manto e garantire una buona ventilazione sottocoppo.

Palazzo Scaligero a Verona è un edificio di 6mila mq che occupa l’isolato compreso fra corso Sant’Anastasia, via S. Maria Antica, vicolo Cavalletto e via Fogge. È stato oggetto di una serie di interventi di recupero e messa a norma dell’edificio, lavori sempre più urgenti a causa dello stato molto precario delle coperture e della necessità di soddisfare le normative per la sicurezza antincendio degli uffici.

Palazzo Scaligero a Verona.

Interventi strutturali e antincendio

Considerata la tipologia e le condizioni del bene su cui si doveva intervenire e considerati i vincoli della Soprintendenza, i progettisti hanno optato per una «riqualificazione conservativa» del monumento, salvaguardandone, per quanto possibile, i caratteri tipologici, costruttivi e formali ed escludendo interventi troppo invasivi.
Un esempio di questo modus operandi è stato costituito dalle merlature, per la maggior parte deformate, particolarmente vulnerabili in caso di sisma, che sono state consolidate grazie all’inserimento di barre di armatura in acciaio inox. Sono poi stati ricostruiti i giunti con malta di calce, opportunamente tonalizzata in modo da riprodurre il colore originario ed integrarsi alla perfezione nel paramento murario.

Le coperture molto provate dal passare del tempo sono state il punto di partenza dell’intervento nel rispetto dell’assetto storico.

Per quanto concerne la normativa antincendio sono stati realizzati interventi interni per ottenere le uscite di sicurezza, i corridoi a norma e le vie di fuga previste. In particolare, proprio le vie d’esodo, costituite da cinque corpi scala e dai corridoi relativi, sono state fornite di porte Rei certificate negli sbarchi ai piani e di smoke-out in copertura.

Per gli archivi sono state, inoltre, messe in opera nuove controsoffittature e contropareti in cartongesso di idonea resistenza al fuoco. Al di sotto della corte interna è stata, infine, realizzata la vasca di accumulo dell’impianto antincendio.

Restauro degli affreschi

Accanto agli interventi strutturali, le operazioni di restauro hanno interessato anche gli affreschi. Proprio queste prime indagini sui dipinti, hanno rivelato l’esistenza di strati pittorici sottostanti risalenti ad un periodo compreso tra il XIV e la fine del XIX secolo. Prima del restauro, gli affreschi non erano raggiungibili e solo parzialmente visibili, per cui è stato necessario allestire un sistema di illuminazione a led ed è stata realizzata una passerella metallica per garantirne l’accesso.

Il loro recupero è stato effettuato con il principio del minimo intervento che privilegia, fra le diverse alternative, quella che altera il meno possibile le caratteristiche e la consistenza della materia originale. Il progetto, grazie agli interventi strutturali effettuati, ha portato ad un generale miglioramento nel comportamento antisismico dell’edificio.

L’installazione del sistema Aercoppo per assicurare un perfetto ancoraggio del manto e garantire una ventilazione sottocoppo che permettesse di limitare la temperatura del sottotetto.

La nuova copertura

Con gli interventi sulla copertura e sulla sommità dei muri perimetrali, si è cercato di consolidare l’intera struttura, risolvendo sia i casi di instabilità che quelli di infiltrazioni meteoriche e di fenomeni di condensa sull’intradosso delle falde.

In particolare nelle fasi dei lavori sono state privilegiate soluzioni tecniche rispettose delle caratteristiche tipologiche, costruttive e formali del manufatto, escludendo l’impiego di cordoli in cls.a. che avrebbero determinato un eccessivo irrigidimento della sommità delle pareti, senza migliorarne le qualità meccaniche.

Adeguamento del sistema di raccolta e deflusso delle acque meteoriche, posa delle linee vita e dei dissuasori antivolatili.

In accordo con la Soprintendenza è stato deciso di adottare due tipologie di pacchetti di copertura, differenziati per corpo di fabbrica. Il progetto ha contemplato la rimozione del manto, dello strato di ondulina sottocoppo e dei travetti lignei da sostituire, con successivo rinforzo e consolidamento strutturale delle travi.

A seconda dei casi, l’irrigidimento è stato eseguito inserendo un doppio tavolato ligneo incrociato, oppure dei tiranti in acciaio inox incrociati e collegati alle travi di falda, così da defunzionalizzare parzialmente le capriate.

Il ripristino del manto, invece, ha comportato il recupero parziale dei coppi originali e l’integrazione delle mancanze con nuovi elementi, disposti in modo tale da preservare l’uniformità cromatica.

All’interno delle operazioni relative al recupero della copertura si è, anche  provveduto alla sostituzione dei lucernari, all’adeguamento del sistema di raccolta e deflusso delle acque meteoriche, alla posa delle linee vita e dei dissuasori antivolatili.

Lavori ultimati. @Camparotto.

La soluzione Aertetto

L’impresa Im.cos spa che si è aggiudicata l’appalto dei lavori, ha inserito nell’offerta economicamente vantaggiosa sistemi che consentissero di migliorare sensibilmente le prestazioni della copertura, sia sotto il profilo strutturale, sia per quanto riguardava le caratteristiche di isolamento e ventilazione del tetto.

Tra questi, l’installazione del sistema Aercoppo dell’azienda Aertetto, scelto dall’impresa con l’obiettivo di soddisfare molteplici obiettivi:

  • assicurare un perfetto ancoraggio del manto,
  • garantire una ventilazione sottocoppo che permettesse di limitare la temperatura del sottotetto,
  • conservare meglio le strutture portanti senza la foratura della guaina impermeabilizzante
  • facilitare la movimentazione nel cantiere in centro storico.

Chi ha fatto Cosa

Responsabile provinciale del procedimento: arch. Daniela Tacconi
Dirigente provinciale e coordinatore d’area: ing. Riccardo Castegini
Capogruppo del raggruppamento di professionisti e responsabile del progetto e della direzione dei lavori: arch. Sara Marrani
Progettista e direttore operativo delle strutture: ing. Riccardo Papi
Direttore tecnico di cantiere: ing. Andrea Perrotta – Im.cos spa
Impresa esecutrice: Im.cos spa

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