Video_pillola | Prof. Nicola Fiotti, Direttore Comitato Scientifico Progetto di Formazione Esperto Edificio Salubre

Umidità e muffa negli edifici, gli effetti sulla salute

Scelte progettuali idonee, tecniche costruttive opportunamente valutate secondo le caratteristiche dell’immobile, la giusta scelta dei materiali e dei supporti isolanti possono prevenire le muffe, rendere l’ambiente salubre, a misura d’uomo.

Prof. Nicola Fiotti, Docente Ricercatore Universitario Dipartimento Scienze della Vita Università degli Studi di Trieste – Assistant Professor presso il dipartimento di Chirurgia, della University of Nebraska Medical Center, a Omaha – Stati Uniti, direttore del Comitato Scientifico del progetto di formazione Esperto Edificio Salubre.

I costi dell’insalubrità indoor

Con il termine microclima s’intendono quei parametri ambientali che condizionano gli scambi termici tra l’uomo e l’ambiente indoor e che determinano il “benessere termico”. Le grandezze fondamentali che entrano in gioco nel determinare il benessere termico dell’organismo umano sono: la temperatura dell’aria, l’umidità relativa, la ventilazione, il calore radiante, il dispendio energetico, la resistenza termica del vestiario.

L’organismo umano, infatti, tende a mantenere il bilancio termico in condizioni di equilibrio in modo da mantenere la sua temperatura sui valori ottimali. Uno dei problemi più fastidiosi e dannosi per il comfort abitativo è quello legato all’umidità.

La presenza di acqua nelle murature può provocare inconvenienti come la diminuzione del comfort termico, il degrado della struttura del fabbricato, dei materiali a causa di reazioni chimiche distruttive e la comparsa di muffe, rendendo insalubre l’ambiente indoor.

Le persone godono di maggiore salute in edifici in cui il livello di umidità relativa è compreso tra il 45 e il 55%. Al di sotto di questo valore, possono insorgere problemi quali pelle secca, prurito, irritazione agli occhi e al naso e sonno disturbato.

Un’umidità elevata, superiore al 55%, aumenta invece il rischio della proliferazione delle muffe, che possono rilasciare spore che aggravano i sintomi dell’asma, favoriscono la polmonite da muffa e perfino il cancro.

Anche l’eccessiva “sigillatura” degli ambienti o ambienti poco illuminati causano un aumento del tasso di umidità, che in assenza di una inadeguata ventilazione possono  favorire il proliferare di acari e muffe.

Il tentativo di massimizzare l’efficientamento energetico può avere pesanti ripercussioni sulla salute dei fruitori. L’ultima evidenza di questo eccesso viene dallo studio Future of Indoor Air Quality in UK Homes and its Impact on Health dell’Università di Reading, che ha descritto come l’eccessivo isolamento negli edifici per ridurre i consumi riduca anche la qualità dell’aria interna e peggiori la salute degli occupanti.

La ventilazione corretta evita la formazione di condensa negli spazi abitabili e, in particolare, sulle finestre. L‘aria dei locali è tanto più umida, quanto minore è lo scambio d‘aria con l‘aria esterna. In caso di cambio d‘aria, l‘aria dei locali diventa tanto più asciutta, quanto più fredda è l‘aria esterna.

Il pericolo della formazione di condensa è tanto maggiore, quanto più umida l‘aria dei locali e quanto più fredda la superficie di un componente. Anche la scelta di materiali edili porosi, con una buona inerzia termica che mantiene stabile la temperatura interna possono contribuire a “far respirare” la struttura dell’edificio.

Scelte progettuali idonee, tecniche costruttive opportunamente valutate secondo le caratteristiche dell’immobile, la giusta scelta dei materiali e dei supporti isolanti possono prevenire le muffe, rendere l’ambiente salubre a misura d’uomo.

Progetto di formazione del Consiglio Nazionale Geometri
Esperti Edificio Salubre
Piazza dell’Edificio Salubre Saie 2020

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