Edilizia residenziale | Reggio Emilia

Volumi in laterizio faccia a vista e in acciaio corten

Il territorio urbanizzato ai piedi delle prime pendici collinari, a Reggio Emilia, ha ispirato l’andamento architettonico e i materiali scelti per questa residenza progettata dallo studio M2R Architettura.

Questa realizzazione rappresenta l’incontro tra la sensibilità paesaggistica, la sostenibilità energetica e il comfort abitativo: in questa prospettiva, particolare attenzione è stata rivolta a sfruttare a pieno le potenzialità dei materiali utilizzati come il laterizio tradizionale e l’acciaio corten sia dal punto di vista estetico sia da quello tecnologico.
I due materiali, il laterizio tradizionale e l’acciaio corten, creano un’alternanza materica e cromatica che arricchisce le forme semplici e pulite dell’edificio e risultano in forte sintonia tra loro, in naturale sovrapposizione alle strutture cromatiche che si alternano nella vicina campagna con il trascorrere delle stagioni e entrambi ha poca necessità di manutenzione.

La struttura portante del corpo di fabbrica è stata realizzata in cemento armato.
La struttura portante del corpo di fabbrica è stata realizzata in cemento armato.

Il luogo. La natura rustica e accogliente della campagna emiliana ha ispirato l’andamento architettonico e i materiali scelti per questa residenza che si colloca al limite del territorio urbanizzato ai piedi delle prime pendici collinari.
Quello che ne risulta è un intervento dal carattere omogeneo che trova come matrice architettonica la casa rurale con il tetto a capanna tipica della pianura emiliana.
Nel rispetto della tradizione e del paesaggio in cui si inserisce il progetto, ai volumi semplici e compatti in muratura di laterizio faccia a vista vengono giustapposti volumi in acciaio corten, allo scopo di generare spazi domestici coperti come l’ingresso principale all’abitazione e il porticato esterno reinterpretato in una visione contemporanea.

In copertura è stata realizzata una soluzione tradizionale con camera di ventilazione e manto in tegole tipo coppo per il corpo principale.
In copertura è stata realizzata una soluzione tradizionale con camera di ventilazione e manto in tegole tipo coppo per il corpo principale.

Il cantiere. La struttura portante del corpo di fabbrica è stata realizzata in cemento armato con impianto di betonaggio in cantiere. Di seguito è stato previsto l’ancoraggio dei profili metallici necessari al sostegno delle murature esterne a vista in corrispondenza delle aperture di facciata maggiori.
In un secondo momento sono stati realizzati i muri in elevazione che hanno comportato la legatura costante del paramento esterno a quello in blocchi interni in termo-laterizio di cui il primo strato in tipo gasbeton, con la particolare attenzione dedicata alla interposizione dei pannelli isolanti senza soluzioni discontinue. I corpi minori in acciaio sono stati costruiti successivamente alla realizzazione dell’intera struttura e involucro del corpo principale, con struttura a traliccio zincato fissato alle travi di cordolo in cemento armato con barre resinate e fissate a terra con piedi collegati alla fondazione tramite piastre tassellate.

Per i corpi minori in metallo sono state previste coperture con pannello multistrato portante e chiusura in lamiera metallica rivettata sigillata con copertine ai giunti dopo aver posato fascette impermeabilizzanti in gomma che garantiscono il movimento degli elementi in metallo senza pregiudicare la tenuta all’acqua.
Per i corpi minori in metallo sono state previste coperture con pannello multistrato portante e chiusura in lamiera metallica rivettata sigillata con copertine ai giunti dopo aver posato fascette impermeabilizzanti in gomma che garantiscono il movimento degli elementi in metallo senza pregiudicare la tenuta all’acqua.

Il rivestimento in lamiera piegata in acciaio corten è stato poi fissato alla struttura senza saldature, con rivetti in acciaio scapitozzati e indotti a ossidazione omogenea con il resto delle superfici. Tutte le lastre sono state infatti fatte ossidare in stabilimento senza acidi per l’accelerazione, al fine di garantire la miglior stabilizzazione finale del materiale.
Il montaggio è stato studiato al fine di garantire la perfetta ventilazione anticondensa delle strutture con spessori in lamiera, piattine e fori tutti provvisti di reti antinsetto montate prima della chiusura finale. Un’ulteriore sicurezza per la condensa interna del porticato è stata garantita con un profilo a U di raccolta, nascosto, in grado di convogliare all’esterno l’umidità, fissato prima del contatto delle murature in corrispondenza dell’attacco del solaio.

04 villa

Copertura. In copertura è stata realizzata una soluzione tradizionale con camera di ventilazione, ondulina e manto in tegole tipo coppo per il corpo principale.
Per i corpi minori in metallo sono state previste coperture con pannello multistrato portante e chiusura in lamiera metallica rivettata e in seguito perfettamente sigillata con copertine ai giunti dopo aver posato fascette impermeabilizzanti in gomma che garantiscono il movimento degli elementi in metallo senza pregiudicare la tenuta all’acqua.
Una particolare attenzione è stata poi dedicata alla realizzazione non convenzionale dello sporto di gronda. Al fine di mantenere la continuità tra isolamento verticale e di copertura, lo sporto è stato realizzato prima della posa del manto di copertura, sul solaio al grezzo, con una struttura portante in tubolari zincati del passo di 1 metro, fissati su piastrine di regolazione, su cui si è posata la raccolta in lamiera rivestita con strato anticondensa.
Il tutto è stato infine rivestito con lamiera piegata in acciaio corten. Da evidenziare l’integrazione del sistema di scarico delle acque piovane collocato all’interno dei tralicci in acciaio zincato, perfettamente nascosto dalla lamiera di rivestimento in corten, a sua volta dotata di aperture di ispezione.

05 villa

Serramenti. La costruzione ha previsto serramenti in legno per tutte le aperture a eccezione delle aperture maggiori in alluminio/legno e dei portoni e portoncini rifiniti con pannellature esterno in acciaio corten montati in opera dopo aver già realizzato tutte le strutture e montata la serramentistica. Le cornici dei fori finestra in pietra sono state realizzate con lastre incollate in officina poi fissate in battuta esterna sugli stipiti rettificati realizzati in blocchi tipo Gasbeton. Ogni lastra ha previsto una bisellatura speciale sulla costa in appoggio sulla facciata in muratura, necessaria a creare una gola tra i due materiali da riempire con cura con il sigillante.

I muri in elevazione hanno comportato la legatura costante del paramento esterno a quello in blocchi interni in termo-laterizio con interposizione di pannelli isolanti senza soluzioni discontinue.
I muri in elevazione hanno comportato la legatura costante del paramento esterno a quello in blocchi interni in termo-laterizio con interposizione di pannelli isolanti senza soluzioni discontinue.

Impianti. È stato infine realizzato un grande cavedio verticale, nascosto negli ambienti della loggia-salone, funzionale come colonna impiantistica per tutte le distribuzioni provenienti dal locale impianti realizzato nel sottotetto. Per ragioni di utilizzo del cantiere la sua chiusura sui lati interni è stata realizzata come ultimo passaggio costruttivo prima della realizzazione delle finiture.
Tutto l’impianto illuminotecnico è stato progettato a monte del cantiere e il conseguente montaggio di apparecchi ha previsto la sua distribuzione e traccia in corso d’opera evitando tutte le interferenze possibili con le strutture già precedentemente valutate. Per la maggior flessibilità di utilizzo sono state predisposte ulteriori tracce e punti luce per future configurazioni. L’edificio è dotato di impianto a pompa di calore con caldaia integrativa che alimentano sia il raffrescamento che il riscaldamento a pavimento.

08 villa

Aree esterne. Una volta finiti i lavori in struttura e chiuso l’involucro con la serramentistica completa, tutte le superfici esterne pedonali e carrabili sono state poi realizzate in cemento architettonico che ha previsto l’utilizzo di ritardante in superficie con successivo trattamento a idrogetto, previa protezione delle superfici finite con teli plastificati, per mettere in vista l’inerte architettonico con effetto ghiaia fine misto mantovano. Questa soluzione ha permesso di realizzare una superficie in tempi rapidi, antigeliva, antiscivolo, resistente e di sicuro effetto velocemente praticabile, senza precauzioni, per il resto del cantiere.

Le cornici dei fori finestra in pietra sono state realizzate con lastre incollate in officina poi fissate in battuta esterna sugli stipiti rettificati realizzati in blocchi tipo Gasbeton.
Le cornici dei fori finestra in pietra sono state realizzate con lastre incollate in officina poi fissate in battuta esterna sugli stipiti rettificati realizzati in blocchi tipo Gasbeton.

Particolari costruttivi. Il nodo di cornice tra muratura e strutture in acciaio in corrispondenza delle grandi aperture nel loggiato. La connessione tra i diversi materiali in corrispondenza di queste grandi aperture ha necessitato studiare un dettaglio particolarmente sofisticato.
Una volta realizzato il cordolo esterno in cemento armato che costituisce il vero architrave portante della struttura, della dimensione di 40 cm di altezza e 25 di larghezza si sono collegati due profili zincati e preverniciati con barre resinate all’interno del cordolo strutturale. Il primo di questi profili sorregge internamente il paramento di mattoni faccia a vista, che viene utilizzato su tutta la superficie interna del loggiato.

Ogni lastra ha previsto una bisellatura speciale sulla costa in appoggio sulla facciata in muratura, necessaria a creare una gola tra i due materiali da riempire con cura con il sigillante.
Ogni lastra ha previsto una bisellatura speciale sulla costa in appoggio sulla facciata in muratura, necessaria a creare una gola tra i due materiali da riempire con cura con il sigillante.

L’ala di profilo esterno della larghezza complessiva di 26 cm serve invece a sostenere il muro esterno faccia a vista di 12 cm che tuttavia deve nascondere al suo interno 14 cm di isolamento, per questo motivo il profilo a elle è stato rinforzato con fazzoletti triangolari che ne assicurano la rigidezza a flessione. Questo secondo profilo è stato montato a 10 cm di distanza dall’intradosso del cordolo in cemento armato per permettere la battuta di un telaio zincato in acciaio che servirà al collegamento del traliccio di struttura del portale in acciaio corten.
Infatti il traliccio zincato dello spessore di 8 cm in tubolari a sezione quadrata viene appoggiato e poi fissato in battuta sul telaio precedente in modo da realizzare la struttura che all’intradosso deve essere rivestita con lamiera preossidata. All’estradosso è stata realizzata una micro vasca di profondità 2 cm capace di raccogliere l’acqua che verrà poi fatta confluire in apposita calata verticale. Il profilo di chiusura, che necessita di essere applicato all’intradosso per mascherare le superfici interne degli strati componenti il pacchetto murario, è stato fissato con viti che garantiscono la possibilità di effettuare la manutenzione del corrugati passanti all’interno della struttura metallica e che sono necessari per garantire il funzionamento di tende oscuranti automatizzate fissate esternamente.

Il rivestimento in lamiera piegata in acciaio corten è stato fissato alla struttura senza saldature, con rivetti in acciaio scapitozzati e indotti a ossidazione omogenea con il resto delle superfici.
Il rivestimento in lamiera piegata in acciaio corten è stato fissato alla struttura senza saldature, con rivetti in acciaio scapitozzati e indotti a ossidazione omogenea con il resto delle superfici.

Il nodo tra murature verticali e manto di copertura. Per realizzare la miglior continuità tra la muratura verticale e le strutture orizzontali di copertura senza interferenze dovute a cornicioni che alterano la possibilità di congiungere gli strati di isolamento si è proceduto con la seguente soluzione tecnologica.
In dettaglio, dopo aver realizzato la parte strutturale grezza della scatola costruttiva, si è proceduto alla realizzazione del manto isolante in continuità con i pannelli verticali inseriti all’interno delle due parti di muratura. La stesura dei pannelli è stata però condizionata dall’inserimento di profili tubolari zincati e fissati tramite piastrine al cordolo esterno in cemento armato, con un passo di 1 m.
Il fissaggio di questi tubolari necessita di una regolazione in verticale e orizzontale per stabilire le pendenze della gronda di raccolta. Per chiudere il nodo in corrispondenza dell’intradosso dello sporto sono state necessarie stuccature del paramento murario esterno in battuta e la stesura di profili a L di sostegno alle lamiere di rivestimento per il cornicione.

13 villa

Questa soluzione di dettaglio ha escluso la realizzazione di strutture in cemento armato aggettanti che sono difficilmente escluse da condizioni di ponte termico. Infatti il sotto telaio in tubolari che sostiene il cornicione è una struttura puntuale che permette il passaggio al suo interno dei pannelli isolanti in maniera molto facile e senza alcun tipo di problematica finale.
D’altro canto essendo realizzata in metallo deve essere messa in sicurezza da fenomeni di tipo condensa. Infatti la sua esposizione esterna in condizioni invernali dà origine alla formazione di gocce di condensa all’interno della camera d’aria che si forma tra lamiera esterna e grondaia di raccolta.
Per risolvere questo problema è stato incollato all’intradosso del canale di gronda uno spessore di 3 cm di materiale tipo Celenit e una barriera polimerica antigoccia, in grado di prevenire gran parte del fenomeno. Inoltre è stata assicurata una migliore ventilazione del sistema con le realizzazioni di fuori sul perimetro della lamiera di rivestimento e l’inclinazione della stessa verso l’esterno in modo che oltre a ventilare i fori permettono una fuoriuscita di eventuali residui di condensa che infine vengono fatti uscire grazie alla realizzazione, sullo spigolo più esterno del cornicione, di un piccolo profilo rompi goccia.

14 villa

Il nodo verticale cornice in pietra – finestra tipo. L’imbotte in pietra realizzato con lastre incollate viene fissato sul foro finestra così costruito: dapprima vengono realizzate le murature avendo particolare cura di posizionare lo strato isolante tra il muro di 12 cm di faccia a vista esterno e il muro di 25 cm in termo-laterizio interno.
Sugli stipiti laterali verticali così realizzati viene fissata la trave di cordolo in gasbeton capace di sostenere strutturalmente e allo stesso tempo di garantire la continuità dell’isolamento. In questo modo si è realizzato l’intradosso orizzontale perfettamente isolato della struttura e allo stesso tempo si sarà avuto cura di rettificare al meglio tale superficie la quale verrà poi trattata con colle speciali.
Per il miglior fissaggio della pietra, prima della posa all’intradosso vengono realizzati dei microfori nei quali resinare piccole barre in ferro che possano costituire un ulteriore punto di aggancio per la cornice. Fatto questo si procede all’inserimento della cornice così garantita da una totale aderenza e splendido attacco alla muratura. Il nodo così realizzato lascia la possibilità di collegare in luce l’infisso che avrà come battuta frontale lo spessore della pietra mentre al di sopra troverà la continuità dell’isolamento costituito dall’architrave in Gasbeton.

Dettagli esterni a lavori ultimati.
Dettagli esterni a lavori ultimati.

Il dettaglio così realizzato deve essere messo in sicurezza sotto il profilo delle infiltrazioni di acqua piovana. Per fare questo si è previsto la realizzazione di una bisellatura profonda 5 mm dietro la parte frontale esterna della cornice che andando a costituire una gola tra pietra e muratura faccia a vista garantisce la possibilità di agire con silicone sigillante idoneo trasparente che viene così a chiudere tutte le infiltrazioni inevitabili soprattutto quelle causate dalla non perfetta aderenza tra muratura esterna, irregolare per natura, e superficie perfettamente planare e rettificata della pietra a essa applicata.

Dettaglio finestra lucernario scala. La realizzazione del nodo costruttivo che caratterizza la chiusura della finestra in copertura che permette alla luce di entrare nel vano scala è stata curata nel minimo dettaglio al fine di garantire la miglior tenuta agli eventi atmosferici.
In particolare, dopo aver realizzato il solaio in latero cemento con soletta collaborante dello spessore di 25 centimetri e aver realizzato un cordolo in gasbeton su tutto il perimetro del foro grezzo, si è proceduto a stendere la barriera al vapore avendo particolare cura di chiudere al meglio i punti più delicati degli spigoli. Si è poi proceduto alla realizzazione del pannello isolante tipo Eps con uno spessore di 12 centimetri a cui è stato accoppiato un pannello di tipo Celenit dello spessore di 3 centimetri.
A questo punto è stato necessario realizzare in maniera perfetta l’impermeabilizzazione del tetto che in corrispondenza del foro ha garantito con i dovuti sormonti la chiusura in tutti punti della connessione tra solaio, falso telaio della finestra e perimetro grezzo del foro.
Fatte tutte queste operazioni si è potuto montare il sistema di chiusura con tutti gli accessori e i dettagli necessari alla sua finitura e in parallelo realizzare il manto di copertura vero e proprio con perlinato, sotto-struttura, ondulina e tegole.

20 villa

Dettaglio del collegamento tra muro esterno e portefinestre del porticato in acciaio. Una volta realizzata la struttura in cemento armato costituita da pilastri e setti di sezione massima di 25 centimetri è messa in opera la muratura esterna che, dovendo essere rivestita in lamiera di acciaio, viene questa volta realizzata in mattone pieno semplice dello spessore di 12 centimetri.
A questa muratura viene collegato il termo-laterizio del muro interno di spessore 25 centimetri tramite traliccio in ferro zincato posizionato in altezza ogni metro in modo da collegare le murature e, allo stesso tempo, viene inserito il pannello isolante che garantisce le prestazioni energetiche.
A questo punto, avendo avuto cura di realizzare le battute esterne atte a garantire l’inserimento del falso telaio in legno, si procede alla realizzazione della continuità isolante tra elemento finestra, che verrà realizzato, e murature interne chiudendo la battuta dello stipite con un blocco di tipo Gasbeton con omogenea capacità termica. A questo sistema è stato infine collegato il telaio finestra in alluminio e legno realizzato con caratteristiche di taglio termico e doppia vetrocamera.

La finitura esterna è stata poi realizzata con pannelli in lamiera di acciaio preossidata. Per la realizzazione del dettaglio finito si è proceduto con il fissaggio meccanico sotto struttura di micro tubolari o profili direttamente collegati alle murature in mattone grezzo. Questo sotto-telaio ha costituito la base per il fissaggio delle lamiere di rivestimento bloccate con viti idonee a garantire il movimento indotto dai cambi di temperatura.

b apertura

Particolare costruttivo della porta d’ingresso. Dopo aver realizzato la muratura a faccia vista esterna e aver fissato i pannelli isolanti tipo Eps di spessore 14 centimetri e aver bloccato il tutto con la muratura interna in blocchi di termolaterizio, spessore 25 centimetri, e aver così realizzato stipiti regolari del foro porta, è stato realizzato un telaio in tubolare zincato che costituisce il profilo porta esterno della larghezza pari a quella del mattone faccia a vista.
Questo profilo viene utilizzato internamente come battuta del falso telaio della porta d’ingresso. Il falso telaio così posizionato viene fermato internamente grazie a blocchi tipo Gasbeton che andranno a costituire gli interni grezzi del foro porta. Una volta realizzata così la struttura del telaio porta e tutte le parti componenti il foro complessivo, vengono realizzate le finiture ricoprendo il telaio esterno con lamiera presso-piegata in acciaio corten.

18 villa

Soluzioni solaio. Solaio controterra in zona autorimessa: questa parte di solaio è stato realizzato su vespaio in ghiaia vagliata su cui è stata posata l’impermeabilizzazione e poi realizzata una soletta in cemento armato dello spessore di 10 cm su cui è stato posato un massetto alleggerito dello spessore di 18 cm, il massetto di pavimento di complessivi 9 cm e pavimentazioni in ceramica. Il solaio controterra di tutte le altre parti riscaldate ha previsto la realizzazione sopra al vespaio in ghiaia vagliata dell’impermeabilizzazione, della soletta armata di 10 centimetri e successivamente di pannelli isolanti tipo Stirodur dello spessore di 8 centimetri, coperto con un massetto in alleggerito spessore ridotto a 10 centimetri per il passaggio degli impianti, un massetto con riscaldamento a pavimento di complessivi 9 centimetri e la realizzazione finale della pavimentazione.
Il solaio del piano primo in corrispondenza delle autorimesse non riscaldate. Pannelli isolanti Eps di 10 centimetri all’intradosso, intonacato, solaio in latero cemento con soletta collaborante di 25 centimetri, massetto alleggerito da 10 centimetri, massetto con riscaldamento a pavimento da 9 centimetri e pavimentazione.

Solaio esterno per marciapiede. La realizzazione della struttura del marciapiede che corre su tutto il perimetro della casa è stata realizzata con una soletta in cemento armato con rete elettrosaldata dello spessore di 15 cm direttamente collegata all’ala di fondazione. Su di essa è stata realizzata un’impermeabilizzazione in materiale elastico che ha interessato anche la partenza delle murature in modo tale da poter poi realizzare sopra di questo un massetto di 14 centimetri in pendenza con finitura architettonica esterna realizzata tramite stesura di materiale ritardante.

17 villa

Il solaio di copertura. È costituito, partendo dall’intradosso, da perlinato in doghe di legno mordenzato colore noce scuro dello spessore di 2 cm su struttura in travetti da 5 centimetri collegata al solaio laterocementizio di 25 centimetri di spessore. Il pacchetto di copertura viene poi completato con barriera vapore, strato isolante in Eps da 120 centimetri più pannello isolante tipo Celenit 3 centimetri, impermeabilizzazione, doppia stesura di travetti in legno atti a realizzare la camera di ventilazione, Ondulina di tenuta fissata prima della posa delle tegole.

Chi ha fatto Cosa
Località Reggio Emilia (Canali)
Progetto Studio M2R Architettura arch. Lorenzo Rapisarda, ing. Luca Monti ingegnere
Progetto strutturale Studio ingegneri associati Dallari Fregni
Progetto impiantistico Termoprogetti
Realizzazione Imprese Edile Monti
Classe energetica A
Rivestimento in laterizio Mattone Classico 12x25x5.5 cm colore giallo paglierino SanMarco Terreal Italia
Fotografie Marco Borghi

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