Macchine stradali | Piastre reversibili

Weber Cr6: la piastra da 4 q con forza centrifuga pari a 55 kn

Per una corretta asfaltatura è necessaria una buona compattazione: la scelta della strumentazione più opportuna è il primo passo per fornire un servizio adeguato che sappia anche generare margini per l'impresa esecutrice. Nella scelta della macchina sono fondamentali oltre al peso, l'ambiente in cui si deve operare, la qualità che si vuole ottenere e le dimensioni del lavoro. Le considerazioni di Alberto Lovo di A.L.Consulting.

Quali buone regole seguire per effettuare una corretta compattazione garantendo stabilità e durata al sottofondo? Il punto di partenza è la conoscenza della tipologia del terreno sul quale si dovrà effettuare il lavoro: riparazione di strade a basso o alto traffico, posa di condotte e tubazioni, fondamenta di immobili, realizzazione di piste ciclabili, posa di pavimentazioni in betonelle o lastricati.
Per ottenere una buona compattazione le vibrazioni della macchina utilizzata, unitamente alla massa/peso della stessa, mettono in movimento le particelle liberando l’acqua e l’aria che si trovano nel terreno da compattare: in questo modo vengono ridotti al minimo i vuoti e si crea un substrato compatto e omogeneo.

Il tipo di terreno dipende dal tipo e dimensioni delle particelle di materiale che lo compongono: si possono incontrare terreni granulari (non coesivi e quindi facilmente compattabili) costituiti da pietre, ghiaie e sabbie grezze; terreni coesivi (fango, argilla) che sono più difficilmente compattabili e terreni misti generalmente compattabili.

Peso, forza centrifuga e di compattazione

La compattazione non dipende esclusivamente dal peso della macchina utilizzata, ma entrano in gioco altri fattori tecnologici quali la forza centrifuga (che opera solamente sui corpi che sono in movimento ed è caratterizzata dallo spostamento di un corpo lontano dal centro) che, abbinata al peso, dà la forza di compattazione.

Alberto Lovo | Amministratore A.L. Consulting

Alberto Lovo| Amministratore A.L. Consulting

«Nelle piastre di compattazione questo avviene per effetto di corpi eccentrici in acciaio particolarmente pesanti, messi in movimento da un albero rotante comandato da un motore, e va a determinare l’intensità della vibrazione. Nello specifico la piastra vibrante è concepita per compattazioni profonde ed efficaci in spazi ridotti, cosa non realizzabile con i grandi rulli stradali monotamburo. Ad esempio: la forza centrifuga di una piastra Weber Cr6 da soli 4 q di peso è pari a 55 kn, per una profondità di compattazione di 60-70 cm su un terreno misto compattabile. Praticamente stiamo parlando del doppio rispetto a un classico rullo da asfalto da 15/18 q, il cui sistema eccentrico sviluppa normalmente 17/19 kn di forza centrifuga che, assieme al peso della macchina, raggiunge i 32/35 kn, e che si traducono in una profondità di compattazione di 30-35 cm sullo stesso tipo di terreno. A ciò si deve aggiungere la superficie su cui posa e agisce la piastra: 0,3 mq rispetto a 0,1 mq, nel caso che abbiamo preso in esame. In sostanza molte imprese utilizzano questo tipo di rullo, concepito per stesure d’asfalto, in modo improprio anche per compattare i substrati di terreno. Così facendo vanno a eseguire un lavoro di preparazione non idoneo a conferire omogeneità e resistenza agli strati più profondi del terreno».

Weber Cr 6.

Monodirezionali o reversibili

Weber propone due tipologie di piastre:

  • le monodirezionali tra i 60 e i 100 kg, ideali per piccole compattazioni superficiali, per la stesa di asfalto e la posa di betonelle in tutti i piccoli lavori stradali;
  • le reversibili, cioè le bi-direzionali, a guida idraulica, con marcia avanti/indietro. Tra le reversibili esistono numerosi modelli da 100 a 1.000 kg, con forze centrifughe tra 20 e 120 kn e larghezze di lavoro da 40 a 80 cm. Le larghezze sono inoltre ampliabili con l’utilizzo dei cosiddetti allargatori: fasce laterali, proposte come optional, pensate appunto per aumentare la larghezza di lavoro della piastra standard.

Di assoluta importanza è il sistema brevettato Compatrol, ideato e sviluppato da Weber una quindicina di anni fa e ormai divenuto un dispositivo irrinunciabile per il monitoraggio costante della compattazione durante il lavoro. Il sistema Compatrol garantisce una compattazione uniforme e un notevole risparmio di tempo e di costi, fino al 25% e tiene sotto costante controllo le funzionalità del motore con l’eventuale spegnimento automatico temporizzato nel caso vengano diagnosticati problemi meccanici.

Sistema brevettato Weber Compatrol.

Vantaggi e minori oneri di manutenzione

Una compattazione a regola d’arte non è però il solo vantaggio derivante dall’utilizzo di una piastra. Infatti, oltre alla maggiore area compattabile e all’efficacia (intesa come profondità di compattazione), il peso della macchina è notevolmente inferiore: con 1/4 del peso una piastra offre il doppio di profondità di compattazione.
Date le dimensioni, la piastra reversibile offre anche più maneggevolezza e manovrabilità, soprattutto negli spazi ridotti, nelle fosse, nelle trincee, dove del resto il rullo non è utilizzabile. A questi vantaggi vanno sommati, una più facile movimentazione e trasportabilità e un costo d’acquisto inferiore che (nel caso preso in esame di un terzo rispetto al rullo).

Piastra Weber Cr 6: peso 4 q con forza centrifuga 55 Kn.

Piastra o rullo

Nella scelta della macchina il peso non è la sola discriminante, sono fondamentali anche l’ambiente in cui si deve operare, la qualità che si vuole ottenere e le dimensioni del lavoro.

  • Il rullo offre le migliori prestazioni nei lavori di finitura superficiale (stesa di asfalto) su spazi relativamente ampi
  • La piastra monodirezionale è più adatta ai piccoli lavori di ripristino, come la riparazione di buche stradali, marciapiedi, la ricopertura di scavi per posa di cavi, tubazioni.
  • La piastra pesante bidirezionale, a parte le versioni più leggere, non è invece indicata per stendere asfalto.

In sostanza la piastra reversibile non ‘ruba’ spazi che sono propri del rullo: è piuttosto l’uso improprio che molti operatori fanno del rullo (per abitudine, errate convinzioni, mancanza d’informazione, eccetera) ad aver tolto finora spazi di crescita alle piastre reversibili.

Weber Cr 7.

Light compaction in Italia

Le statistiche ufficiali pongono l’Italia all’ultimo posto in Europa per quanto concerne l’utilizzo dei piccoli mezzi di compattazione: la cosiddetta «light compaction» o compattazione leggera.
Prendendo in esame le sole «piastre di compattazione» (reversibili e monodirezionali) la statistica Cece (organizzazione che raggruppa i maggiori fabbricanti a livello europeo) pone l’Italia in fondo alla classifica nel rapporto tra piastre reversibili e monodirezionali vendute (1 reversibile ogni 6,8 monodirezionali). Opposti i numeri della Germania, il paese primo in classifica, in cui ogni 2,45 reversibili si vende 1 sola piastra monodirezionale. Il dato diventa imbarazzante se si guardano i quantitativi che, in Germania, sono 15 volte superiori a quelli italiani. Numeri che assumono ancora più valore quando si confronta l’Italia anche con gli altri paesi europei: tutte le nazioni ci sovrastano nella proporzione tra reversibili e monodirezionali. Al tempo stesso, molti paesi aventi territori e/o popolazioni anche parecchio inferiori all’Italia (come Olanda, Polonia, Austria, Svezia, Repubblica Ceca, Norvegia, Svizzera e Finlandia) hanno un numero di piastre di compattazione acquistate annualmente superiore all’Italia. Una scelta più opportuna delle macchine consentirebbe di utilizzare una tecnologia già disponibile, di risparmiare e magari di avere strade in migliori condizioni.

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