Costruzioni | Piattaforma digitale europea

Digitalizzazione delle costruzioni: Italia brava in Europa, in casa non trova i finanziamenti

Il Governo tarda a stanziare i fondi per la realizzazione della prima piattaforma digitale del settore, mentre la filiera lotta contro il tempo per non uscire dai giochi europei. EU Construction Data Space metterà a disposizione i dati e la conoscenza dell’intero mercato al servizio delle pubbliche amministrazioni, delle imprese, dei produttori e dei professionisti.

L’Italia capofila nella corsa alla digitalizzazione della filiera delle costruzioni, rischia ora di perderne le redini. I fondi per la realizzazione della piattaforma digitale italiana delle costruzioni, che si collegherà poi a quella futura europea in fase di pianificazione, non sono ancora stati predisposti dal Governo, con l’aggravante che ulteriori ritardi potrebbero danneggiare la competitività dell’intera filiera a livello mondiale.

Massimo Deldossi | Presidente Ance Brescia e Vicepresidente Federcostruzioni.

«Sarebbe paradossale se da fautori del progetto arrivassimo dopo gli altri Stati membri. Soprattutto se teniamo conto che si tratta di uno strumento del quale l’intera filiera sente la necessità. Senza parlare delle pubbliche amministrazioni, impegnate nel marasma di progetti del Pnrr, alle quali si sta negando un valido aiuto e supporto alla realizzazione di opere decisive per lo sviluppo del Paese», dichiara il presidente di Ance Brescia e delegato Ance alla digitalizzazione, Massimo Angelo Deldossi.

L’iniziativa s’inserisce nell’ambito del progetto Digiplace, promosso da Ance e Federcostruzioni, realtà quest’ultima della quale l’ing. Deldossi è vicepresidente, e messo in pratica dalla Commissione europea, che ha l’obiettivo di realizzare una piattaforma digitale comunitaria interamente dedicata al settore delle costruzioni.

Per due anni i ministeri delle Infrastrutture italiani, francesi e tedeschi, le associazioni di categoria, università, numerosi stakeholder e più di seicento organizzazioni mondiali hanno definito le direttive che gli Stati dovranno seguire per creare la propria piattaforma digitale.

Ognuna di esse si collegherà a sua volta a quella europea, che si chiamerà EU Construction Data Space e metterà a disposizione i dati e la conoscenza dell’intero mercato al servizio delle pubbliche amministrazioni, delle imprese, dei produttori e dei professionisti.

Ma se il talento e la lungimiranza italiani sono stati determinanti nell’ideazione dell’intero programma, all’atto pratico di realizzare lo strumento è ancora indietro rispetto agli altri Stati membri.

La Francia ha già realizzato la propria versione, come anche l’Inghilterra, mentre Germania e Spagna stanno muovendosi ora per tempo. In Italia i fondi necessari a costruire la piattaforma non si trovano. E l’emendamento presentato al Governo per la seconda volta rischia ancora di non giungere in aula.

«Il progetto servirà da stimolo alla digitalizzazione del settore, oltre che all’innovazione e allo sviluppo delle pubbliche amministrazioni. Non siamo ancora fuori dai giochi, ma occorre muoversi in fretta. Abbiamo l’opportunità di dare vita al primo strumento di gestione digitale europeo, pronto per essere sfruttato già per le opere del Pnrr. Questa è un’occasione di sviluppo da non perdere per l’intero Paese», conclude il presidente dei costruttori bresciani.

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