Industria delle Costruzioni | Dibattito

La transizione energetica e il modello Energiesprong

A Rimini, all’interno di Key Energy, si è parlato di transizione energetica e della direttiva europea sulle performance degli edifici, che tanto sta facendo discutere. A promuovere il dibattito Edera, la società milanese referente per l’Italia del programma Energiesprong. Sono già seimila in Europa le abitazioni riqualificate secondo la strategia olandese.

A Rimini, all’interno di Key Energy, la fiera dedicata alla transizione energetica, si è parlato di riqualificazione edilizia ed energetica su larga scala e del sistema olandese di deep renovation, meglio conosciuto come Energiesprong.

In due differenti tavole rotonde si sono alternati i maggiori esperti di riqualificazione edilizia ed energetica del nostro Paese, chiamati a raccolta dall’iniziativa di Edera, la società milanese che si autodefinisce “impresa sociale impegnata nella riqualificazione delle periferie urbane, centro per la decarbonizzazione e la rigenerazione dell’ambiente costruito.

Nel primo dei due appuntamenti si è parlato in particolare della direttiva europea in materia di Epbd (Energy Performance Buildings Directive), relativa alle performance energetiche degli edifici: una direttiva che mira a ridurre drasticamente l’impatto del settore edilizio sull’ambiente e sui consumi di energia, definendo uno standard comune tra i diversi Paesi e fissando obiettivi minimi di performance da raggiungere nei prossimi anni.

Come noto, in Europa gli edifici consumano il 40% dell’energia e circa il 75% di essi non è efficiente in termini energetici. In Italia i consumi del settore residenziale, con il 30% del totale, risultano addirittura superiori a quelli del settore dei trasporti (28%) e dell’industria (23%).

La direttiva europea ribadisce la necessità improcrastinabile di intervenire sul patrimonio edilizio esistente: in Italia, ad esempio, sono oltre 15 milioni le abitazioni che per età e stato di degrado necessitano di essere rinnovate entro il 2050. Una sfida significativa, che è possibile affrontare – è quanto sostengono i promotori – solo ricorrendo a tecnologie off-site innovative per una riqualificazione energetica su larga scala.Al tavolo dei relatori, moderati da Livia Randaccio, direttore editoriale di Imprese Edili (Gruppo Tecniche Nuove), si sono alternati Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e Key Energy, Thomas Miorin, amministratore delegato di Edera, Flavio Monsilio, direttore del Centro Studi di Ance, Miriam Benedetti di Enea e Giacomo Pellini di Kyoto Club. Collegata in video, Monica Frassoni, presidente dell’European Alliance to Save Energy.

Al tavolo dei relatori, moderati da Livia Randaccio, direttore editoriale di Imprese Edili (Gruppo Tecniche Nuove), si sono alternati Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e Key Energy, Thomas Miorin, amministratore delegato di Edera, Flavio Monsilio, direttore del Centro Studi di Ance, Miriam Benedetti di Enea e Giacomo Pellini di Kyoto Club. Collegata in video, Monica Frassoni, presidente dell’European Alliance to Save Energy.

Gianni Silvestrini | Direttore scientifico di Kyoto Club e Key Energy
Gianni Silvestrini | Direttore scientifico di Kyoto Club e Key Energy

Gianni Silvestrini, per reggere la sfida che la direttiva europea in materia di Epbd impone, ha insistito molto sulla necessità di mettere in campo nuove soluzioni per la riqualificazione edilizia ed energetica del nostro Paese e ha sostenuto che una delle vie per raggiungere quegli obiettivi è l’edilizia off-site, vale a dire la produzione industrializzata, e in particolare l’esperienza di Energiesprong, che dall’Olanda si è fatta strada in altri Paesi europei, Italia compresa.

Dal canto suo Flavio Monsilio ha indicato quella attuale come una fase di svolta epocale, figlia di una situazione emergenziale, da cui siamo da poco usciti, e che vede il settore delle costruzioni impegnato ad affrontare un’altra uscita, quella dal superbonus edilizio.

Flavio Monsilio | Direttore del Centro Studi di Ance
Flavio Monsilio | Direttore del Centro Studi di Ance

“Un provvedimento – ha detto – la cui narrazione negativa attuale non corrisponde alla realtà dei fatti, come peraltro testimoniano gli stessi dati pubblicati dall’Ufficio parlamentare di Bilancio”.

“Per quanto riguarda gli Epbd – ha sostenuto il direttore del Centro Studi di Ance – serve che il tema venga inserito all’interno di un piano nazionale di riqualificazione edilizia ed energetica”. Ha anche aggiunto che i problemi che da più parti in Italia sono stati di recente sollevati, sono presenti anche in altri Paesi, come la Germania “dove l’associazione nazionale dei proprietari di abitazioni ha fatto presente perplessità analoghe”.

In chiusura di intervento Monsilio ha affermato che “per arrivare alla neutralità carbonica al 2050 servono risorse, in particolare per aiutare coloro i quali non saranno in grado di adeguare le proprie abitazioni agli obiettivi climatici europei”. E per questo – ha aggiunto – “serve Energiesprong, servono esempi positivi e di successo. Ma la tecnica non è tutto: servono scelte politiche. Il testo della direttiva europea è molto ambizioso e per questo occorre disporre di un piano di fattibilità tecnica e finanziaria per un’operazione senza precedenti. Un’operazione che è una straordinaria opportunità per tutta la filiera delle costruzioni. Stimiamo che per raggiungere gli obiettivi europei servano 300mila interventi ogni anno, da qui al 2050: una sfida superiore a quella del Superbonus”.

Thomas Miorin | Ad di Edera
Thomas Miorin | Ad di Edera

Thomas Miorin, ad di Edera, ha ripercorso le tappe che hanno portato a sposare la strategia della deep renovation, vale a dire Energiesprong. “Il settore delle costruzioni – ha detto – attraversa da tempo diversi e profondi problemi: ha una manodopera anziana, bassa produttività e le tecnologie possiedono un’efficacia limitata. Edera nasce per affrontare questi nodi irrisolti”.

Miorin ha portato poi alcuni dati relativi all’esperienza di Energiesprong. “In Europa sono seimila le abitazioni riqualificate energeticamente secondo la strategia nata in Olanda. Una strategia che oltre a ridurre i costi e i tempi di realizzazione, ha anche il pregio di non dover spostare gli inquilini dai loro alloggi. È una forma concreta di contrasto alla povertà energetica”.

Attualmente, sul lato della domanda, a Edera aderiscono diverse realtà del mondo cooperativo (Abitare, Uniabita, Delta Ecopolis, CCL), aziende pubbliche che si occupano di casa (MM spa Milano, Casa spa Firenze, Ater Chieti e Ater Lanciano), enti nazionali (Demanio ed Enea), due importanti Comuni (Milano e Roma) e una Sgr (Finint) per un totale di 80mila alloggi gestiti.

Marco Dal Mas | Edera
Marco Dal Mas | Edera

Nella seconda tavola rotonda (“L’edilizia off-site alla prova del mercato italiano”), moderata da Marco Dal Mas di Edera, si è entrati più nello specifico del modello Energiesprong, mettendone in evidenza le peculiarità e i vantaggi (interventi più efficaci, veloci, economici, inclusivi, con prestazioni energetiche garantite nel tempo e modelli innovativi di finanziamento).Al microfono si sono alternati Alessandra Bellutti di Manni Group, Ivan Roncelli di A2A Energy Solution, Dario Sironi di Teicos Group, Alessandro Lodigiani di R2M Solution, Benedetto Spoto di SunCity, Mauro Tricotti di Rockwool e Mario Vitiello dell’Agenzia del Demanio.

“Ora anche in Italia il modello di Energiesprong si sta affermando – ha commentato Marco Dal Mas – e importanti aziende e società del settore partecipano attivamente ai lavori promossi da Edera”. Al microfono si sono alternati Alessandra Bellutti di Manni Group, Ivan Roncelli di A2A Energy Solution, Dario Sironi di Teicos Group, Alessandro Lodigiani di R2M Solution, Benedetto Spoto di SunCity, Mauro Tricotti di Rockwool e Mario Vitiello dell’Agenzia del Demanio.

servizio di Pietro Mezzi

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here