Ance | Azione politica

Approvati i ricorsi contro il decreto Caro materiali

I costruttori edili cantano vittoria. Il Consiglio di Stato riconosce in primo grado la presenza di gravi anomalie nel metodo di rilevazione dei prezzi dei materiali utilizzato dal Ministero per il Decreto Caro materiali.

L’Associazione nazionale costruttori edili – Ance – festeggia l’approvazione, anche in sede d’appello, dei ricorsi giurisdizionali promossi contro il decreto Caro materiali relativo al primo semestre 2021 e allo stesso periodo del 2019.

Il Consiglio di Stato ha respinto entrambi gli appelli avanzati dal ministero confermando quanto già riconosciuto in primo grado sulla presenza di gravi anomalie nel metodo di rilevazione utilizzato dal Mit, a causa di forti disallineamenti tra i dati ufficiali e il reale andamento del mercato.

Massimo Angelo Deldossi | Presidente Ance Brescia

Massimo Angelo Deldossi | Presidente Ance Brescia

«Un risultato significativo per il nostro settore, che rende merito agli sforzi e all’impegno spesi in questi anni al fianco delle imprese, per una battaglia che si è rivelata durissima e ha richiesto la collaborazione di tutto il sistema edile.
L’obiettivo non era solo l’ottenimento di un risultato correttivo immediato, ma anche la contestazione ideologica di un metodo compensativo fallace e non in linea con la realtà del mercato.
Un’azione che abbiamo sostenuto e appoggiato anche nel territorio bresciano, attraverso la collaborazione con enti, sindaci e Comuni, ponendoci come fonte autorevole per la rilevazione dei prezzi del mercato. Inoltre, Ance Brescia ha dato un considerevole contributo alla stesura del documento presentato al Governo, frutto del lavoro di circa due mesi, che ha individuato le principali percentuali di incremento rilevate su alcuni materiali edili. Già allora siamo riusciti ad ottenere una norma di compensazione.
Oggi portiamo a casa questo secondo importante risultato per le imprese edili, che premia gli sforzi profusi dal sistema e dà conferma della correttezza del nostro operato».

La sentenza si è concentrata in particolare, sull’appello del primo semestre 2021, nel quale è stata riconosciuta la presenza della discrasia, contestata da Ance per 15 materiali, in un confronto rispetto ai dati del decreto e quelli registrati dai principali provider internazionali di riferimento. A fronte di tale incongruenza i giudici rimproverano il Ministero di non aver verificato l’affidabilità dei dati rilevati attraverso un supplemento istruttorio, in conformità agli standard in materia di rilevazioni statistiche proposti da organismi internazionali. Integrazione che ora dovrà essere effettuata ex post da parte del Ministero, essendo necessario introdurre i correttivi per rendere i dati completi e integrarli a livello centrale.

Viene confermata, inoltre, la possibilità di raffrontare i dati rilevati dalle proprie fonti e quelli risultanti da banche nazionali e internazionali di riferimento per i singoli materiali, facendo ricorso a queste ultime in caso di difficoltà di reperimento dei dati sul territorio o per determinati materiali, al fine di poter accertare la reale variazione di prezzo. A seguito dell’integrazione istruttoria ci sarà la pubblicazione di nuovi dati di rilevazione, a fronte dei quali le imprese potranno avanzare la richiesta delle compensazioni spettanti.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here