Produzione | Assolegno

Caro prezzi legno: necessarie nuove strategie di gestione e valorizzazione delle risorse

Il mercato del legno si trova attualmente in una situazione di instabilità e causa del drastico aumento dei prezzi verificatosi negli ultimi mesi. Secondo Assolegno la soluzione migliore sembra essere anche la più naturale: ricorrere a una gestione programmata del patrimonio boschivo italiano. Questo il tema della web conference “Caro materiali e approvvigionamenti: visione di mercato”.

Il costo del legname da opera è aumentato del 60-70% rispetto alle contrattazioni commerciali di settembre 2020 e negli ultimi 70 anni la superficie forestale italiana è triplicata, passando da 5.6 milioni di ettari (1956) a 11.1 (2015), occupando in termini percentuali il 38% della superficie nazionale; a oggi il settore forestale, in termini di valore aggiunto, porta solo lo 0,08% all’economia nazionale.

Tali dati sono letti da Assolegno – associazione nazionale delle industrie di prima lavorazione e costruttori in legno – come l’uno conseguenza dell’altro, tanto da ritenere che la soluzione al caro prezzi arrivi proprio dal legno stesso.

Nell’ambito della web conference “Caro materiali e approvvigionamenti: visione di mercato”, che ha visto la partecipazione di moltissimi soggetti tra imprese e professionisti, Angelo Luigi Marchetti, presidente di Assolegno, e Alessandro Calcaterra, presidente di Fedecomlegno, hanno espresso il proprio parere, concordando sulla necessità di trovare nuove strategie di gestione e valorizzazione delle risorse boschive italiane, per la creazione di un meccanismo virtuoso con vantaggi sia per le aziende che per il territorio.

Angelo Luigi Marchetti | Presidente Assolegno.

Angelo Luigi Marchetti | Presidente Assolegno

«Affrontare in maniera costruttiva e propositiva il caro prezzi è il nostro obiettivo. Per mitigare l’instabilità di mercato, la ricetta che può sembrare la più banale e la più a portata di mano, sta proprio nella valorizzazione del bosco nazionale. Non dimentichiamoci che i boschi italiani oltre a rappresentare il serbatoio naturale di fissazione dell’anidride carbonica e a contenere gli effetti negativi del cambiamento climatico, rappresentano anche un importante driver di sviluppo socioeconomico delle aree marginali, rurali e di montagna del nostro Paese. Ed è proprio grazie alla loro gestione, basata su un’interazione tra pubblico e privato, che potremmo diminuire le importazioni di legname di quasi la metà: dal secondo dopoguerra arriva dall’estero circa l’80% del fabbisogno di elementi strutturali in legno, mentre a livello globale l’Italia è quinta per importazione di segati di latifoglie e settima per importazione di segati di conifere. Va assolutamente scardinato questo meccanismo e va creato un cluster nazionale per la gestione e valorizzazione delle risorse boschive locali che sarebbero in grado di dirottare sui territori marginali, prealpini e appenninici, circa 600 milioni di euro di interventi privati che, a loro volta, genererebbero economie di scala, creando posti di lavoro e salvaguardando il bosco, a vantaggio di aziende e territorio. Un meccanismo virtuoso che per noi di Assolegno è oggi, più che mai, una priorità».

Alessandro Calcaterra | Presidente Fedecomlegno.

Alessandro Calcaterra | Presidente Fedecomlegno

«Questi drastici aumenti sui prezzi delle materie prime forestali destinate al mercato delle costruzioni, principalmente dovuti ad una riduzione della capacità produttiva a seguito della pandemia, sono destinati a permanere almeno fino all’autunno-inverno. Inoltre, la nostra percezione è che una parte degli aumenti rispetto ai prezzi pre-Covid sia destinata a permanere come incremento strutturale. Di fronte a questo shock la filiera LegnoArredo deve compattarsi e trovare al suo interno sinergie e nuove strategie innovative di collaborazione. Anche la soluzione di attivare filiere corte utilizzando maggiormente il patrimonio forestale italiano è un obiettivo certamente da coltivare, concentrandosi soprattutto sull’aumento della produttività, sulla gestione sostenibile e sulle certificazioni forestali». (vb)

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