Uncem | Rigenerazione paesaggio montano

Borghi Alpini: il cartello stradale per 100 comuni piemontesi

Lido Riba e Marco Bussone, rispettivamente presidente e vicepresidente Uncem, illustrano le iniziative tese alla valorizzazione e rivitalizzazione dei borghi alpini.

Borghi Alpini diventa un cartello stradale: a realizzarlo è Uncem, all’interno del programma di valorizzazione dei villaggi e delle borgate alpine, attivo da cinque anni.
È stato consegnato ieri a Cortemilia all’interno del convegno «Dare valore ai borghi e al patrimonio culturale delle aree interne» (dalle 17,30 nell’ex Convento francescano) a 100 comuni montani del Piemonte.
Ad altri 38 Comuni dell’Unione montana dell’Alta Langa verrà invece consegnato il cartello stradale «Borghi dell’Alta Langa», in accordo con l’ente sovracomunale guidato da Roberto Bodrito. L’iniziativa dei cartelli stradali è stata possibile grazie al progetto europeo Crinma, nato con il programma Interreg Europe, volto alla valorizzazione del patrimonio culturale, architettonico e naturale dei territori rurali.

Il cartello stradale dei Borghi Alpini (60 x 40 cm, in alluminio e nel rispetto degli standard di sicurezza vigenti) è stato ideato da Uncem per garantire la massima visibilità per gli interventi di riqualificazione e rivitalizzazione delle borgate finora realizzati (in particolare grazie alla misura 3.2.1 del Psr 2007-2013, che ha erogato oltre 35 milioni di euro di fondi pubblici), per quelle amministrazioni che stanno approntando i piani di recupero e studi sul reinsediamento, per le borgate che potrebbero beneficiare di ulteriori risorse pubbliche, per le borgate inserite dalle Unioni montane nei «Piani di sviluppo sovracomunali» della misura 7.1.1 del Psr 2014-2020, per i comuni che stanno sviluppando progetti grazie a partenariati privati con imprese, cittadini, professionisti e investitori.

Marco Bussone | Vicepresidente Uncem Piemonte

Marco Bussone | Vicepresidente Borghi Alpini.

«Il marchio Borghi Alpini vuole mettere in rete i comuni che credono nella riqualificazione del patrimonio edilizio come vettore di sviluppo socio-economico delle Terre Alte. I comuni potranno installare il cartello all’ingresso dell’abitato comunale sulla strada principale di accesso, all’ingresso del borgo ristrutturato e rivitalizzato, sotto il cartello con il nome della frazione, vicino ai cartelli indicatori delle frazioni. Il sito internet www.borghialpini.it, attivo da luglio 2016, è diventato un’ottima vetrina per progetti già realizzati, altri in corso, altri potenziali. È allo stesso tempo una guida per turisti e fruitori dei borghi, portale che propone alcune soluzioni ove investire e fare impresa, vettore di uno spaccato culturale, architettonico e sociale dei borghi. Nell’Anno dei Borghi in Piemonte si forma una rete con 100 comuni, che potrà crescere con altri che vorranno aggiungersi segnalando impegno e interventi di valorizzazione del patrimonio che fanno bene al territorio e alle comunità».

Lido Riba | Presidente Uncem

Lido Riba | Presidente Uncem.

«Il patrimonio edilizio abbandonato, nelle nostre vallate, può tornare a vivere, a essere recuperato con interventi importanti, capaci di veicolare nuovi residenti e turisti, nuove imprese, nuove economia e socialità. Il Piemonte ha mostrato di essere ancora una volta una regione apripista in questa direzione, un modello per l’Italia. Negli ultimi dieci anni sono maturati grandi investimenti, pubblici e privati, nel recupero dei centri storici e delle borgate montane. In molti casi, il lavoro si è dovuto scontrare con la mancanza di fondi e finanziamenti, con troppa burocrazia, mentre in alcune situazioni è stato determinante l’intervento di privati che hanno scelto di acquistare e riqualificare interi borghi, come è avvenuto negli ultimi trent’anni nel Chianti, nell’entroterra ligure, nelle Langhe, in Abruzzo. Le attuali agevolazioni fiscali del 65% (efficienza energetica) e del 50% (ristrutturazioni) ci vengono in aiuto: è importante un’azione politica sul Governo e sul Parlamento, affinché questi incentivi al recupero (e di conseguenza al blocco del consumo di suolo) vengano mantenuti. Non possiamo dimenticare che 30 comuni montani piemontesi hanno beneficiato nel 2009 dei fondi europei del Feasr, grazie alla misura 3.22 del Psr. Nel 2018 si apriranno due nuovi specifici bandi del Programma di sviluppo rurale, per gli enti locali, volti alla rivitalizzazione dei villaggi alpini: un risultato che abbiamo ottenuto con un impegno di tutto il sistema-montagna piemontese. Servono risorse per interventi strutturali e globali dei borghi, selezionando le migliori opportunità lungo le vallate alpine, dando vita ad alberghi diffusi, aziende agricole multifunzionali, piccole imprese del settore turistico-ricettivo e artigianale, ma anche spazi per il co-working e per nuove professionalità».

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