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Brugnaro: «città metropolitana con logiche di coordinamento e partecipazione allargata»

Grazie a questa visione di territorio allargato, secondo il neo sindaco, sarà possibile continuare ad avere un buon welfare. Ogni comune dovrà pensare ad una o più caratteristiche sue proprie da portare in dote alla città metropolitana.

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, è intervenuto al convegno «Venezia metropoli, un traguardo verso nuovi orizzonti», organizzato da Cisl Venezia al padiglione Expo Aquae a Marghera, dove si è discusso sulla costituzione della città metropolitana di Venezia. Dopo i saluti al sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ai vertici del sindacato, ai numerosi amministratori presenti e ai partecipanti al convegno, Brugnaro ha sottolineato l’importanza del momento storico che stiamo vivendo, ricordando che Venezia, di fatto, è stata tra le città più attive nel processo che poi ha portato alla scrittura della legge Delrio di riferimento.0622cisl1

«Il tema della città metropolitana – ha sottolineato il sindaco – mi è particolarmente caro, tanto che già qualche anno fa, in qualità di presidente di Confindustria Venezia, mi ero fatto promotore di un manifesto sottoscritto da tutte le categorie economiche e dagli ordini professionali. Noi però non condividiamo il fatto che non sia prevista l’elezione diretta del sindaco metropolitano. A nostro avviso, infatti, dovrebbe essere scelto direttamente dai cittadini per dare piena rappresentanza a tutta la popolazione della città metropolitana che, in futuro, mi auguro si possa allargare all’intero bacino idrico: Venezia, Padova, Treviso, ma anche parti di Rovigo, Belluno e Pordenone. Una vera e propria metropoli che trae dal brand Venezia un’immensa forza propulsiva, pur con le rispettive specificità e autonomie».

È proprio grazie a questa visione di territorio allargato che, secondo il neo sindaco Brugnaro, sarà possibile continuare ad avere un buon welfare, che è un orgoglio italiano: «Possiamo permetterci un costo sociale elevato, che non è un problema ma un vantaggio, solo se ragioniamo nell’ottica di metropoli, poiché le grandi sfide future, anche economiche, si confronteranno non certo con le singole piccole realtà territoriali, ma con le grandi aree metropolitane, che condividono gli stessi interessi, quali cultura, turismo, economia, e che dovranno essere spiegate bene agli investitori stranieri e ai vari portatori d’interesse. Possiamo ragionare su come aiutare lo sviluppo, le imprese, i cittadini con piani condivisi con la regione, con il Governo e anche con il sindacato. Vogliamo essere aperti e discutere con tutti, in modo collegiale, soprattutto in questa fase di avvio dove ogni comune dovrà pensare ad una o più caratteristiche sue proprie da portare in dote alla città metropolitana, con una logica di coordinamento e partecipazione allargata».

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