L'intervista | Ing. Claudio Failla, Presidente CTE

Collegio dei tecnici dell’industrializzazione edilizia (Cte): un ponte tra ricerca e costruzione

Il Collegio dei tecnici dell'industrializzazione edilizia sarà tra i protagonisti di "Saie In Calcestruzzo", in programma a Bari dal 7 al 9 ottobre 2021. Nell'intervista rilasciata al nostro Adriano Baffelli, l’ing. Failla, lunga esperienza in azienda prima di abbracciare la libera professione e da molto tempo attivo nell’associazione che ora presiede, indica con chiarezza le prospettive a breve del settore: industrializzazione, digitalizzazione, materiali innovativi, riqualificazione del patrimonio edilizio nel segno della sostenibilità.
Ing. Claudio Failla | Presidente Cte.

Un autorevole punto d’incontro tra ricerca, professione e industria, possiamo così sintetizzare il ruolo del CTE, il Collegio dei tecnici dell’industrializzazione edilizia, raccontato dal presidente, l’ing. Claudio Failla, nell’intervista rilasciata a Imprese Edili, con la quale ci prefiggiamo di conoscere i risultati raggiunti, insieme ai principali progetti in corso e agli obiettivi per il futuro prossimo.

L’associazione sarà tra i protagonisti del Saie InCalcestruzzo, in programma a Bari dal 7 al 9 ottobre 2021. Nelle premesse, l’ing. Failla, lunga esperienza in azienda prima di abbracciare la libera professione e da molto tempo attivo nell’associazione che ora presiede, indica con chiarezza le prospettive a breve del settore: industrializzazione, digitalizzazione, materiali innovativi, riqualificazione del patrimonio edilizio nel segno della sostenibilità.

Presidente Failla, come si concretizza la divulgazione della conoscenza da parte del CTE?

L’attività dell’associazione si esplica con l’organizzazione di seminari, corsi di formazione, in gran parte con il riconoscimento di crediti formativi, workshop. Abbiamo periodicamente organizzato anche visite tecniche, ad esempio al tunnel del Brennero o alle nuove linee in costruzione della metropolitana milanese. L’evento di maggiore rilevanza è il congresso biennale, in aprile oltre 500 partner l’hanno seguito online, con la partecipazione anche del presidente della fib, Fédération Internationale du béton, il giapponese Akio Kasuga.

Visita tecnica CTE al tunnel del Brennero.

Quali sono i principali risultati raggiunti dalla vostra organizzazione?

Nella sua storia il CTE si è distinto per le molteplici funzioni svolte e per essere stato un punto di riferimento ai vari tavoli normativi ai quali ha partecipato. Siamo stati tra i fondatori dell’Icmq, ente per le Certificazioni e i controlli specializzato nel settore delle costruzioni.

Quali sono i principali progetti in corso?

Siamo concentrati, fra l’altro, nel realizzare un piano di seminari particolarmente approfonditi su quattro temi: segmenti prefabbricati per tunnel; connessioni tra strutture prefabbricate; applicazione e innovazione di pannelli sandwich prefabbricati; LCA (Life Cycle Assessment), metodologia analitica e sistematica per il calcolo della vita delle strutture. Abbiamo anche in programma un workshop internazionale sul tema della corrosione delle strutture in calcestruzzo nel quale coinvolgeremo, come per noi è usuale, alcune aziende (https://www.cte-it.org/attivita-e-programmi/cacrcs-days-2021/)  e stiamo collaborando attivamente con la fib Italia Young (https://fibitaliayoung.it/) per la realizzazione del simposio programmato per il mese di novembre a Roma.

Perché avete deciso di partecipare attivamente al Saie InCalcestruzzo?

Anzitutto perché il Saie è la principale fiera dell’edilizia, è sempre stato l’evento di riferimento per il settore, per cui non può mancare il CTE, che vuole portare conoscenza con concreti contributi, da qui la nostra convinta adesione. Inoltre, siamo legati al Saie, peraltro nostro partner e sostenitore del nostro ultimo congresso. Già a Bologna, l’anno passato, siamo stati protagonisti nella Piazza del calcestruzzo.

Quale tema svilupperete più di altri in autunno a Bari?

Quest’anno approfondiremo il tema della sostenibilità, con un focus sullo stato dell’arte nel calcestruzzo per quanto concerne materiali, progetti e sistemi di certificazione. All’insegna della sinergia tra ricerca e applicazione, ci saranno testimonianze di varie realtà dei due mondi, con interventi di Assobeton, di alcuni docenti universitari e del presidente di Icmq e la presentazione di progetti innovativi.

Quali sono i principali obiettivi del CTE per i prossimi mesi e i prossimi anni?

Di certo intendiamo lavorare sul tema ambientale. Credo che tutto il mondo delle costruzioni debba affrontare seriamente il tema dell’ambiente. Registro che manca ancora una consapevolezza diffusa e ancor meno applicata, in tal senso nel settore. Noi siamo in primis diffusori di informazione culturale e dobbiamo fare la nostra parte. Manca ancora nel mondo delle professioni la necessaria cultura ambientale: in troppi non considerano nella progettazione la variabile ambientale. Possiamo dire che un tempo per la progettazione (e per l’esecuzione) era vincente l’aspetto economico, poi c’è stata la fase dove a prevalere era l’aspetto temporale. Da domani dovremo prendere attentamente in considerazione questa variabile, ponendo ad esempio molta più attenzione alla scelta delle soluzioni tecniche e, quindi, dei materiali. Dovremo offrire tutto il nostro supporto a professionisti e imprese perché possano interpretare al meglio le conoscenze disponibili e tradurre in azioni concrete il concetto di sostenibilità.

Gruppo di professionisti partecipanti a un’iniziativa formativa del CTE.

Lavorando, ad esempio, sui materiali innovativi?

Indubbiamente, dobbiamo trovare alternative ai materiali oggi conosciuti e utilizzati, trovando componenti che funzionino efficacemente come il calcestruzzo ma con un minore impatto ambientale. La nuova generazione di calcestruzzi potrà essere solamente green. C’è un altro punto di rilievo da approfondire, quello relativo alla durabilità delle strutture che realizziamo, insieme alle azioni di recupero, laddove possibile, di quelle esistenti. Per fare un esempio riferito a una struttura che tutti conosciamo per via del tragico fatto di cronaca, senza nulla togliere alla validità e all’indubbia valenza estetica del nuovo Ponte Morandi progettato dall’architetto Renzo Piano, sono convinto che sarebbe stato possibile rifare il ponte senza abbatterlo completamente ma rifacendo ex novo la parte centrale e ripristinando adeguatamente il resto della struttura. In generale, pur non perdendo di vista l’economicità generale degli interventi e la rappresentatività dei progetti, è necessario porre attenzione alla variabile ambientale.

intervista a cura di Adriano Baffelli

CTE | Mission

L’associazione ha scopi esclusivamente culturali e si dedica allo studio e al perfezionamento dell’industrializzazione dell’edilizia, mediante pubblicazioni, congressi, convegni, viaggi di studio, corsi di perfezionamento, raccolta di documentazione tecnico-scientifica e ogni altro mezzo idoneo. In quest’ambito l’associazione promuove la collaborazione a livello culturale, tecnico e scientifico tra le università, le industrie, gli istituti di ricerca e i tecnici italiani e stranieri interessati all’industrializzazione edilizia. L’associazione si prefigge di favorire la divulgazione scientifica creando sinergie tra università, aziende, professionisti, tecnici ed enti. Ha sede a Milano, dove fu costituita nel 1975 e si è resa protagonista di 23 congressi nazionali, oltre cento eventi e pubblicato 5mila documenti tecnici. Il Cte è uno dei membri nazionali della fib, la Fédération Internationale du béton e si caratterizza anche per un’intensa attività di approfondimento e di divulgazione dei temi di principale interesse e di attualità per il comparto delle costruzioni. Attività che nel recente periodo ha riguardato argomenti sempre più centrali e determinanti per tutti i protagonisti del settore, che partecipano al sodalizio tecnico e culturale. Numerose, in tal senso le iniziative di divulgazione della conoscenza su temi quali: materiali non convenzionali, tecnica e tecnologia del calcestruzzo, riqualificazione delle costruzioni esistenti, impatto del settore delle costruzioni sull’ambiente. Azioni incentrate sulla ferma volontà di Failla di contribuire il più possibile alla diffusione della conoscenza, con una specifica attenzione alle imprese, all’insegna di quello che possiamo definire un pay-off, che il nostro interlocutore non nasconde di gradire traducendo in italiano quello della fib: “un ponte tra ricerca e costruzione”.

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