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Decreto correttivo Antifrodi: iscrizione alla cassa edile, presidio di legalità e sicurezza

Raffaele Collicelli, presidente Cassa Edile Brescia: «la nuova stretta contenuta nel decreto correttivo Antifrodi sollecita le imprese a passare a un’economia regolare e favorisce l’accesso al mercato e il godimento dei benefici normativi e contributivi, dati dal rilascio del Durc, solo a chi opera nella legalità e in sicurezza».

La Cassa edile di Brescia, da sempre a supporto del comparto delle costruzioni per garantire qualità, regolarità, sicurezza e giuste condizioni di lavoro per gli addetti del settore, è ancor più centrale, nel ruolo di difensore della legalità in edilizia, con il decreto correttivo Antifrodi pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

La misura, che prevede che nessun intervento legato ai bonus edilizi possa essere affidato a imprese che non rispettano il contratto collettivo nazionale e territoriale del settore, coinvolge di diritto gli organismi bilaterali delle costruzioni, aiutandoli nell’attività di tutela della legalità all’interno dei cantieri.

Le committenze, tenute a una scelta oculata in merito alla selezione degli appaltatori, avranno così la garanzia di avere a che fare con imprese qualificate e rispettose delle normative di settore, oltre che legittimate a realizzare quanto oggetto di contratto.

La novità introdotta dal decreto correttivo Antifrodi, che tutela il settore dal fenomeno del dumping contrattuale, che si concretizza in concorrenza sleale a detrimento dei livelli di qualità del costruito per l’intero comparto, pone inoltre un significativo vincolo per le imprese, tenute ad una attenta selezione dei subappaltatori.

Le stesse saranno aiutate pertanto, anche con il sostegno di Cassa edile, a creare una virtuosa catena del subappalto che garantisca cantieri più sicuri e caratterizzati da un aumentato livello di legalità e trasparenza.

Raffaele Collicelli | Presidente di Cassa Edile Brescia.

Raffaele Collicelli | Presidente Cassa Edile Brescia

«La nuova stretta sollecita le imprese a passare a un’economia regolare e favorisce l’accesso al mercato e il godimento dei benefici normativi e contributivi, dati dal rilascio del Durc, solo a chi opera nella legalità e in sicurezza. L’iscrizione in Cape e la regolarità contributiva sono elementi che premiano le realtà virtuose in un settore che unisce le forze per migliorare la qualità del lavoro in ambito edile e garantire maggiore sicurezza in cantiere, con un occhio di riguardo ai lavori avviati per realizzare gli interventi agevolati dai bonus fiscali. Il Superbonus e le altre detrazioni d’interesse per il settore hanno infatti incentivato un boom dell’edilizia, con la conseguente proliferazione di realtà non qualificate né in regola, che non garantiscono la sicurezza dei lavoratori».

2 Commenti

  1. Molto interessante e senz’altro un maggior controllo nei confronti della miriade di Aziende nate grazie ai facili soldi che lo Stato ha elargito a quattro mani per i Bonus. Ma come sempre ci sono delle domande che nessuno si pone. Ad esempio: per poter partecipare a gare ove si spende denaro pubblico c’è l’obbligo di avere la certificazione SOA ed avere un collaudato sistema di qualità. Le Aziende devono avere un certo capitale sociale. Devono avere tutti i requisiti di idoneità, economica, integrità dei titolari, aver assolto gli obblighi contrattuali con i loro dipendenti, essere in regola con i versamenti contributivi, avere le capacità tecniche, avere i mezzi e le attrezzature idonee, ecc. ecc. Per le Aziende che intervengono su BONUS di tutti i tipi e con cifre anche ragguardevoli, non esistono veti o particolari verifiche da parte dei Comuni che sono i primi e diretti interessati e tanto meno da parte dello Stato che seguita ad elargire somme che vengono gestite da imprese prive di ogni forma di approccio per effettuare lavori con soldi dell’erario. Quindi, da oggi in poi tutti possono partecipare a gare indette da Enti e Pubblica Amministrazione anche senza avere i requisiti. Questo è quello che sta accadendo.

  2. Il legislatore e l’agenzia delle entrate hanno demandato, scaricando tutte le responsabilità a soggetti privati ” fiscalisti, tecnici asseveranti ed in ultimo gli istituti finanziari che nonostante tutto ciò premesso e gli enormi ricavi derivanti dai precedenti passamano, oggi a seguito dell’ennesima tagliola predisposta, cioè riducendo le cessioni al massimo di tre con conseguenti ripercussioni sulle aziende oneste che allo stato si ritrovano in pancia crediti fiscali ceduti dai committenti (ad oggi quasi impossibili da monetizzare) per autofinanziarsi (come previsto) in quanto secondi cessionari, e quindi non più attraenti per banche ed affini, che vedono sfumare grassi introiti derivanti “dal mercato delle vacche”
    Tutto questo di conseguenza ha messo in un vicolo cieco gli operatori onesti che a tutt’oggi si ritrovano con contratti di appalto sottoscritti con le varie formule di bonus senza poter accedere a quello che in prima istanza era “consentito” e successivamente cambiato in corsa.
    Un legislatore accorto dovrebbe tenere conto delle ripercussioni che può provocare e che per incompetenza o premeditazione può causare.
    Un imprenditore in difficoltà e disperato.

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