Quali sono gli effetti sul tessuto sociale di una ricostruzione urbana post catastrofe?
Per rispondere a questa domanda il volume analizza le durevoli implicazioni urbane, sociali e culturali della prima paradigmatica ricostruzione dell’Italia contemporanea: quella avvenuta a Messina dopo il terremoto del 1908.
Dopo aver ricostruito il contesto storico-culturale del nuovo assetto urbanistico, si procede all’analisi spaziale di quattro storie che hanno rappresentato una sfida avanguardista a quel modello di «modernitĂ istantanea» entrato rapidamente in crisi: un matto, un cavaliere, un pupo e un teatro occupato itinerante.
Storie minime, rimozioni culturali e rimozioni spaziali, archiviate troppo frettolosamente dentro i parametri dell’illegalitĂ , dell’analfabetismo artistico o del folklore locale.
Rilette assieme ai contesti che le hanno generate (baracche, manicomi, teatri abbandonati, quartieri marginali) le vicende restituiscono categorie di stringente contemporaneitĂ come l’outsider art, i beni comuni, i patrimoni culturali, l’urban art e piĂą in generale un diritto alla cittĂ negato a un’intera fascia sociale.
Se la crisi della cittĂ moderna è anche la crisi dei saperi che l’hanno prodotta e interpretata, le esplorazioni urbane proposte s’inseriscono nel paradigma esperienziale dell’Urban Sociology col suo approccio attivo, postcoloniale e spesso sorprendente.
Autore: Pier Paolo Zampieri
Casa editrice: Edizioni Il Mulino- Collana Percorsi
Pagine: 206
Prezzo: 19 euro