Federazione nazionale dei Confidi dell’artigianato | Cna-Casartigiani-Confartigianato

Fedart-Fidi: urgente la riforma strutturale del Fondo centrale di garanzia

Secondo Fedart-Fidi il più intenso ricorso alla garanzia diretta del Fondo centrale rispetto a quella concessa dai Confidi non ha generato un’espansione dell’ammontare dei finanziamenti totali garantiti, comportando solo una traslazione del rischio dal sistema privato della garanzia a quello pubblico con maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.

imagesLa Federazione nazionale unitaria dei Confidi dell’artigianato, Fedart-Fidi >>, promossa da Confartigianato, Casartigiani e Cna ha presentato la ricerca sullo stato del credito a pmi e artigiani sul territorio nazionale specificando che una riforma strutturale del Fondo centrale di garanzia «è ritenuta urgente soprattutto se si prende in esame l’impatto che tutte le rigidità determinano sul sistema imprenditoriale e sul sistema paese».
Secondo i vertici di Fedart-Fidi il più intenso ricorso alla garanzia diretta del Fondo centrale rispetto a quella concessa dai Confidi non ha generato un’espansione dell’ammontare dei finanziamenti totali garantiti, comportando solo una traslazione del rischio dal sistema privato della garanzia a quello pubblico, con conseguenti maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.
In particolare è stato specificato che «la garanzia diretta attraverso le banche presenta un maggiore onere sul bilancio dello Stato rispetto all’intervento dei Confidi. Le banche essendo fruitori della garanzia tendono a massimizzare la copertura del fondo che si attesta intorno al 75%, mentre i Confidi, essendo prestatori di garanzia tendono a commisurarla alle effettive esigenze delle pmi orientandosi in media verso il 60% che si traduce, a sua volta, in una copertura del fondo pari al 48%».
In particolare l’intervento dei Confidi secondo Fedart-Fidi determina un risparmio netto per lo Stato di quasi il 30% di copertura a parità di finanziamenti garantiti alle imprese. Dai Confidi artigiani è stato osservato un diverso trattamento tra le imprese che accedono al fondo di garanzia diretta con le banche, che beneficiano di una garanzia dell’80%, e quelle in contro garanzia la cui copertura può arrivare al massimo al 64%. In sostanza le logiche di funzionamento sono ritenute troppo complesse dimostrando di non essere efficienti in quanto non ammettono all’intervento pubblico le imprese bisognose ma con buone prospettive, mentre favoriscono le imprese capaci di ottenere i finanziamenti anche senza il contributo pubblico.

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