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Sistema cogenerativo ad alto rendimento per la Fondazione Poliambulanza di Brescia

I sistemi cogenerativi, scelti da un numero sempre più elevato di strutture sanitarie, consentono di ricevere carichi di energia costanti, operare anche in caso di black-out e ridurre le emissioni di Co2 nell’ambiente. Esempio di tale efficienza è l’impianto di trigenerazione ad altissimo rendimento realizzato da Ab per la Fondazione Poliambulanza di Brescia che, in questo intenso periodo lavorativo, è riuscito a soddisfare fino all’80% del fabbisogno di energia elettrica della struttura ospedaliera oltre a produrre energia termica e frigorifera recuperando gli esuberi termici dell’impianto.

Mai come in questo periodo il sistema ospedaliero lombardo, e in particolare quello bresciano, è stato sotto continuo stress e mai come in questi mesi la pronta risposta, oltre che di tutto il personale, anche dell’intero sistema impiantistico della struttura è stata fondamentale per supportare efficientemente la grande mole di lavoro.

Ciò è avvenuto anche alla Fondazione Poliambulanza di Brescia il cui sistema di gestione energetica era già stato pensato da tempo con l’obiettivo di essere autosufficiente nei momenti d’emergenza, di razionalizzare i propri consumi attraverso la realizzazione di impianti ad alta efficienza, di prevedere l’approvvigionamento da fonti rinnovabili e di poter monitorare continuamente i consumi, riducendo gli sprechi.

Fondazione Poliambulanza di Brescia.

In particolare, l’impianto di trigenerazione realizzato da Ab, ad altissimo rendimento, è un Ecomax 20 Ngs, una soluzione modulare in container ubicata all’interno di una centrale costruita ad hoc, con una potenza elettrica nominale di 2.004 kW e una potenza termica cogenerata di 1.900 kWt, progettata per ottenere un livello di emissione sonora molto basso (inferiore a 45db a 10m).

L’energia elettrica prodotta da tale soluzione viene totalmente autoconsumata per soddisfare le utenze del presidio ospedaliero, destinando le eventuali eccedenze elettriche alla rete. La quota in surplus di energia termica – soprattutto nel periodo estivo – viene utilizzata da un assorbitore a bromuro di litio per la produzione di acqua refrigerata a 7-12 °C, per il condizionamento dei locali della struttura.

L’efficienza globale dell’impianto è stata tale da permettere di programmare sia la fornitura h24 di energia nell’emergenza, sia una consistente riduzione del consumo di energia primaria e delle relative emissioni di gas nocivi in atmosfera, basti pensare che nella prima parte dell’anno, compreso il periodo di “stress” (01 gennaio-17 maggio), il sistema è stato in grado di far risparmiare l’emissione di circa 870 tonnellate di CO2 nell’aria.

Questa emergenza mondiale ha dimostrato l’importanza per le strutture ospedaliere dei sistemi cogenerativi, che sono scelti da un numero sempre maggiore di strutture sanitarie nazionali e internazionali in quanto permettono di ridurre i costi energetici, migliorare le performance ambientali e aumentare l’affidabilità energetica. (vb)

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