Territorio | Eccellenze

Federestauro promuove la pietra leccese come materiale d’eccellenza

Salvaguardare, tutelare, promuovere e valorizzare l’identità e la qualità dei materiali destinati all’architettura, all’edilizia e al restauro. È questo l’obiettivo di Federestauro che ha incluso la pietra leccese tra le eccellenze nazionali. Un materiale utilizzato e lavorato da secoli, impiegato in particolare per pavimentazioni e rivestimenti, che rappresenta un asset economico per il territorio.

Federestauro ha deciso di promuovere e valorizzare una tra le eccellenze pugliesi più conosciute, ovvero la pietra leccese, includendola nelle eccellenze italiane destinate all’architettura, all’edilizia e al restauro, e inserendola tra i materiali “raccomandati” dal suo network rappresentato dai migliori architetti attivi in campo nazionale.

Un materiale che da secoli viene estratto nelle cave di roccia calcarea che si trovano nel territorio leccese e che successivamente viene lavorata per essere utilizzata in tutto il mondo. Viene impiegata perlopiù per realizzare pavimentazioni e rivestimenti di ogni tipo di edificio. Attualmente è utilizzata nel restauro di edifici d’epoca e storici ma anche nella realizzazione di moderne ambientazioni.

La pietra leccese, nei secoli, ha consentito la realizzazione di capolavori architettonici.

Ma la pietra leccese rappresenta anche un asset economico per l’intero territorio. Tra i produttori più apprezzati la posizione di leadership spetta alla Pimar di Cursi guidata dai fratelli Giuseppe Marrocco e Giorgia Marrocco Cazzetta.

L’azienda ha origine alla fine ‘800 e vanta importanti realizzazioni, tra cui: la trasformazione in resort dell’antico Castello di Ugento, grazie all’iniziativa imprenditoriale di Massimo Fasanella d’Amore e Diana Bianchi, e la collaborazione con l’archistar internazionale Philippe Starck.

Pimar | Trasformazione in resort dell’antico Castello di Ugento, il progetto è stato realizzato dallo studio Carafa Guadagno di Caserta.

Altra importante azienda è la Bianco Cave di Melpignano guidata da Giovanni Bianco, i cui materiali sono stati utilizzati anche nella sua suggestiva Masseria Capasa di Martano. L’azienda vanta, inoltre, una collaudata collaborazione con l’architetto Vanna Zorzi di Porto Viro.

Indirizzata ai “linguaggi contemporanei” è invece l’iniziativa della PietraCava di Corigliano Otranto guidata dal giovane architetto Ferdinando Marrocco che da poco tempo ha avviato una collaborazione con lo studio Zag Architecture di Colle Val D’elsa di Cristiano Bianchi.

Infine, la Pitardi Cavamonti di Cursi, costituita negli anni ‘60 è guidata dai fratelli Benito e Egidio Pitardi. I suoi prodotti sono stati utilizzati per importanti realizzazioni quali la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino su progetto dell’architetto Claudio Silvestrin, la chiesa di San Giovanni Battista di Lecce su progetto dell’architetto Franco Purini (realizzata dalla Marullo Costruzioni di Calimera) e la Chiesa Stella Maris di Bibbione che porta la firma dell’architetto Toti Semeraro.

Alberto Rui | Presidente Federestauro.

Alberto Rui | Presidente Federestauro

«È necessario salvaguardare e tutelare, ma anche promuovere e valorizzare, l’identità e la qualità dei nostri materiali destinati a questi settori. Ho proposto ad Assopatrimonio di creare, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, un marchio per promuovere questi materiali e l’attività dei produttori collegati». (vb)

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