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Rete Irene. Riordino degli incentivi fiscali

Rete Irene chiama a raccolta imprenditori, professionisti, industriali, operatori della finanza, associazioni di inquilini, amministratori di condomini e proprietari immobiliari attorno alla proposta di introdurre nuovi strumenti di incentivazione fiscale e favorire un dibattito costruttivo, oltre il Superbonus

Rete Irene lancia una campagna di adesioni per il riordino degli incentivi fiscali. Esortare le imprese a un impegno condiviso per la riqualificazione edilizia: questo l’obiettivo della campagna di adesioni lanciata da Rete Irene sulla proposta di riordino degli incentivi fiscali per il rinnovamento energetico degli edifici realizzata insieme ad Assocond Co.Na.F.I.

Rete Irene | Proposta riordino degli incentivi @reteirene

L’iniziativa punta a favorire un passo avanti nel dibattito che oggi interessa i bonus fiscali, guardando al futuro degli strumenti pubblici che devono favorire l’efficienza energetica in vista degli sfidanti obiettivi previsti dalla Direttiva Epbd. In particolare, Rete Irene chiede quindi a imprenditori, professionisti, industriali, operatori della finanza, associazioni di inquilini, amministratori di condomini e proprietari immobiliari di farsi portatori di una visione di lungo periodo, riportando al centro del dibattito l’interesse comune a ridurre i costi dell’energia e risparmiare quindi le ingenti risorse che, oggi, sono disperse a causa di un parco residenziale che necessita di un profondo rinnovamento.

Secondo stime europee a oggi, infatti, il 75% degli edifici è inefficiente energeticamente, un aspetto che incide pesantemente sull’economia: i costi energetici complessivi stimati in Italia sono pari a 90 miliardi, di cui il 40% è destinato al riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Nonostante gli ambiziosi obiettivi di risparmio energetico previsti dal Pniec (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, giugno 2023, proposta inviata alla Commissione Europea attualmente in fase di aggiornamento), che prevede di realizzare risparmi di energia pari a 73,4 Mtep tra il 2021 e il 2030, di cui il 52% ascrivibili alla riduzione dei consumi nel settore residenziale, l’Italia rimane priva di una politica di riqualificazione energetica dotata di misure credibili in grado di accompagnare il percorso di decarbonizzazione del proprio parco immobiliare.

Rete Irene: la proposta dopo il Superbonus

La proposta promuove così un approccio pluri-obiettivo e integrato volto a incentivare contemporaneamente interventi di categorie diverse che possano soddisfare più ambiti di attività meritevoli di sostegno. Al centro vi è un nuovo incentivo a intensità variabile, a partire da un’aliquota del 70%, proporzionale al numero di ambiti coinvolti e alla qualità dei risultati ottenuti. La struttura proposta subordina la cessione del credito alla presenza di criteri selettivi rigorosi come ulteriore strumento per stimolare gli interventi che siano realmente di interesse pubblico.

Manuel Castoldi | Presidente di Rete Irene

Manuel Castoldi | Presidente di Rete Irene

«Rete Irene continua a fare la propria parte per favorire un dibattito costruttivo e partecipato sul futuro dei bonus fiscali per la riqualificazione edilizia. L’esperienza del Superbonus ha acceso un faro sul ruolo cruciale che la riqualificazione edilizia ricopre nel percorso di transizione energetica che attende il Paese, alla luce delle ambiziose normative comunitarie. Con la conclusione del bonus, abbiamo deciso di metterci in gioco per superare l’attuale clima di tensione e chiamare a raccolta tutti gli operatori di settore e le istituzioni attorno a una nuova proposta di incentivi. Si tratta di un atto di responsabilità per il futuro del Paese, e per questo motivo vogliamo coinvolgere tutti: l’obiettivo è quello di far convergere gli interessi privati di autonomia energetica con gli interessi della collettività quali sicurezza, salubrità, contrasto alla povertà energetica, decarbonizzazione e sostenibilità finanziaria».

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