Costruzioni | Ance Informa

Sbloccate le cessioni dei crediti, è urgente intervento delle Entrate

Superbonus: manca un ultimo tassello, atteso a breve, e fortemente sollecitato da Ance insieme ad Abi: occorre un intervento dell’Agenzia delle Entrate che faccia chiarezza sull’applicazione delle nuove misure, superando le difficoltà create dalla circolare dello scorso giugno che aveva di fatto bloccato l’attività del sistema bancario.

«La modifica del decreto Aiuti Bis è un buon risultato che abbiamo raggiunto grazie innanzitutto allo sforzo di Ance». Così la Presidente dei costruttori, Federica Brancaccio, ha commentato nelle scorse settimane l’accordo sull’emendamento mirato a sbloccare la cessione dei crediti fiscali del Superbonus, su cui l’associazione ha portato avanti una costante interlocuzione con le istituzioni e le forze politiche per arrivare a una soluzione che garantisse la monetizzazione dei crediti.

Riqualificazione con Superbonus 110% degli edifici residenziali della stazione sciistica di Pila, in Valle D’Aosta, a cura di Gabetti Lab.
Federica Brancaccio | Presidente Ance.

«L’Ance si è attivata da subito – ha sottolineato la Presidente Brancaccio – affinché fosse chiara a tutti l’urgenza di un intervento risolutivo per salvare famiglie e imprese con decine di migliaia di interventi già avviati».

La modifica della norma, diventata legge con la conversione del decreto aiuti bis, ha dunque risolto il problema della responsabilità solidale del cessionario che acquista “in buona fede”, e cioè senza dolo o colpa grave, i crediti fiscali derivanti dai bonus in edilizia. Ma a oggi manca un ultimo tassello, atteso a breve, e fortemente sollecitato da Ance insieme ad Abi.

Occorre, infatti, un intervento dell’Agenzia delle Entrate che faccia chiarezza sull’applicazione delle nuove misure, superando le difficoltà create dalla circolare dello scorso giugno che aveva di fatto bloccato l’attività del sistema bancario.

A queste preoccupazioni si sono aggiunte poi nelle ultime settimane le proteste dei professionisti per il video che Deloitte, che gestisce la cessione del credito per conto di alcune banche, ha chiesto ai tecnici asseveratori per illustrare i lavori effettuati. «Comprendiamo la reazione di chi è chiamato in causa a dimostrare la professionalità del proprio operato», ha dichiarato il vicepresidente Ance, Stefano Betti, «si rischia un ulteriore aggravio sulla tempistica delle operazioni».

Una volta sciolti i nodi occorre poi ragionare su come trasformare queste misure emergenziali in interventi strutturali. Occorre senz’altro superare la logica degli incentivi una tantum e delle misure eccezionali che impediscono a cittadini e imprese di programmare i propri interventi e pensare a soluzioni durature inserite in una strategia industriale indirizzata alla sostenibilità ambientale.

Crediti e responsabilità solidale

Per effetto delle modifiche al decreto aiuti bis la responsabilità solidale del cessionario del credito è circoscritta ai soli casi di dolo o colpa grave. Questa la soluzione individuata per sbloccare la circolazione dei crediti fiscali sorti a seguito d’interventi edilizi.

Si ricorda, infatti, che la responsabilità solidale, così come introdotta, colpiva tutti i possibili acquirenti, ritenendoli responsabili, al pari del cedente, di qualsiasi problema che avesse portato alla decadenza del credito stesso.

Questo ha comportato il blocco del sistema delle cessioni, in quanto le banche, non trovando potenziali acquirenti, avevano smesso di monetizzare quelli vantati dalle imprese, anche nel caso di contratti già sottoscritti.

Lavori agevolati: bene anche ad agosto

Secondo le elaborazioni Ance, sulla base del monitoraggio Enea–Mise–Mite, ad agosto è proseguita la crescita degli interventi, che ha toccato quota 234.907, per un ammontare di 43 miliardi (30 miliardi dei quali, ovvero oltre il 70%, riferiti a lavori già realizzati).

Rispetto alla rilevazione precedente si è registrato un aumento dell’8,9% in numero e dell’8,2% nell’importo, che significa quasi 20.000 nuovi lavori per 3,3 miliardi. La scadenza del 30 settembre, termine per raggiungere il 30% dei lavori complessivi e quindi poter beneficiare della detrazione per le spese sostenute entro il 31 dicembre, ha certamente impresso una decisa accelerazione agli interventi sulle unifamiliari, che nel mese di agosto hanno rappresentato più della metà di tutti i lavori effettuati con Superbonus 110%.

Ma in termini di importo sono gli interventi sui condomini quelli più numerosi, incidendo per quasi la metà dell’ammontare complessivo (20,7 mld su 43 mld). Si tratta di una netta inversione di tendenza rispetto alla prima fase di applicazione del beneficio fiscale, quando cioè gli edifici condominiali rappresentavano una quota residuale (7,3% a febbraio 2021) a vantaggio degli edifici unifamiliari (circa il 60%).

A fine agosto 2022, tale incidenza è aumentata stabilizzandosi intorno al 15%. A livello territoriale, si è confermata la maggiore concentrazione degli interventi al Nord (50%), seguito da Sud con una quota di mercato del 30% e Centro al 20%.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here