Uncem | Borghi alpini e appenninici del Piemonte

Mappati i borghi alpini piemontesi

Uncem ha pubblicato la prima mappatura di 4231 borgate facenti parte del Patrimonio della montagna piemontese. Luoghi dove vivere, fare impresa, investire risorse pubbliche e private. Dev'essere obiettivo comune rendere questi luoghi i «Borghi del futuro» lanciati dal Governo nel Piano per la Digitalizzazione del Paese, borghi del welfare e spazi per alberghi diffusi, social housing, cooperative di comunità, centri multifunzionali, comunità energetiche e associazioni fondiarie.

Uncem ha censito i borghi alpini e appenninici del Piemonte: sono 4.231. Sulla base di dati regionali, Uncem ha inserito le schede realizzate dalle 56 Unioni montane di Comuni del Piemonte nel volume di quasi 600 pagine dal titolo «Borghi alpini e borghi appenninici del Piemonte. Dati_Numeri_Scenari_Sfide» scaricabile online.

Il lavoro di Uncem Piemonte sui borghi è iniziato 15 anni fa. Dal 2008 a oggi, la Regione Piemonte ha investito oltre 45 milioni di euro sulla rivitalizzazione dei borghi alpini. Un percorso che ha fatto strada in Italia.

Paola Vercellotti | Vicepresidente Uncem Piemonte

Paola Vercellotti | Vicepresidente Uncem Piemonte.

«Una grande nostra sfida  dare vita a migliaia di case abbandonate, lasciate cadere, ruderi o poco più. Avevamo convinto nel 2008 la Regione a investire risorse europee. Ci siamo riusciti e 32 borghi, dopo molto lavoro e burocrazia, tornarono a vivere. Oggi sono gioielli, anche con microimprese nate e che resistono. Altri hanno più seconde case o sono stati trasformati in alberghi diffusi. Un’opera immensa che altre Regioni ci hanno copiato. E hanno fatto bene».

Marco Bussone | Presidente nazionale Uncem

Marco Bussone | Presidente Uncem.

«Perché è utile questo lavoro? Questa è l’unica e prima mappatura scientifica delle borgate. Ci sono moltissimi numeri collegati a ogni borgo. Questa non è una guida turistica, non è un catalogo di un’agenzia immobiliare, non è uno strumento di programmazione. È una fotografia dell’esistente, sulla base di dati pubblici e inviati dalle Unioni montane alla Regione Piemonte nel 2016. Può essere uno strumento di lavoro per concentrare l’attenzione istituzionale ed economica sui borghi alpini e appenninici, per attrarre investimenti in un borgo che intero costa la metà di un appartamento in centro a Milano».

I borghi per provincia

Solo nelle Unioni montane del Torinese sono 1845 i borghi alpini, mentre sono 1450 i borghi del Cuneese. Segue la montagna biellese con 573, poi il Verbano Cusio Ossola con 208 e infine l’Appennino astigiano e alessandrino, a quota 155.

Altissimi i numeri dell’Unione montana di Comuni del Pinerolese (Val Pellice) con 478 a cui si aggiungono altri 41 borghi alpini nel Pinerolese Pedemontano, confluito nell’Unione che ha come capoluogo Luserna San Giovanni. Record anche per l’Unione montana delle Valli Chisone e Germanasca, con 469 borghi. Seguono la Valle Varaita con 378 e il Biellese Orientale con 252.

Uncem | Borghi alpini e appenninici piemontesi.

Borghialpini.it

Uncem ha poi lavorato con la Regione per i bandi del Programma di Sviluppo rurale che nel 2016 hanno permesso la mappatura dei borghi, ora concentrata nel report, e anche sui due altri bandi rivolti ai Comuni (11 milioni di euro di dotazione) per la realizzazione di infrastrutture e il miglioramento degli spazi pubblici e di  strutture ed infrastrutture culturali-ricreative nelle borgate.

Il report arricchirà il sito www.borghialpini.it, realizzato da Uncem due anni fa, dove sono schedati tutti i borghi che sono anche identificabili in Piemonte dl cartello stradale con il logo inventato dall’Unione nazionale dei Comuni e degli Enti montani.

I numeri del Report

Nel report Uncem per ogni borgata viene riportato, tra il resto il nome del Comune e della borgata, popolazione, il numero totale degli edifici compresi quelli in ristrutturazione e inutilizzati, il numero di edifici la cui epoca di costruzione è antecedente al 1946, il numero di edifici o manufatti di rilevanza architettonica, artistica, archeologica, storico-documentaria ed etno-antropologica, se vi sono energia elettrica, rete telefonica, raccolta rifiuti, gli interventi realizzabili per migliorare il borgo.

Lido Riba | Presidente Uncem Piemonte

Lido Riba | Presidente Uncem.

«Alla Regione chiediamo di trovare nuove risorse per la rivitalizzazione dei borghi alpini e appenninici. Fare impresa e vivere qui, in uno di questi 4.231 borghi censiti, è possibile. Non certo una passeggiata, ed ecco perché politica e istituzioni devono trovare soluzioni su fiscalità e burocrazia per i borghi, oltre alle risorse economiche da investire per ricostruire gli immobili. Devono essere borghi green e smart, come ci chiede Bruxelles che ha previsto specifici finanziamenti sugli Smart Villages nel suo Green New Deal. Sono i ‘Borghi del futuro’ lanciati dal Governo nel Piano per la Digitalizzazione del Paese, borghi del welfare e spazi per alberghi diffusi, social housing, cooperative di comunità, centri multifunzionali, comunità energetiche e associazioni fondiarie. Tutti gli edifici devono essere green, a bassissimo impatto energetico, si può fare anche con il recupero come ci insegnano il progetto Alcotra A2E Alpi Efficienza Energetica e l’Istituto di Architettura Montana del Politecnico di Torino. Nei nostri borghi sperimentiamo le migliori soluzioni per rigenerare spazi e comunità, per fare innovazione o, come piace in Piemonte ultimamente, per generare impatto sociale. I 4.231 borghi sono perfetti per questo e per molto altro, per processi di trasformazione dei territori che Uncem con i Comuni vuole intercettare e mettere a terra». 

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