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Sfruttare a pieno il Recovery Fund per rigenerare le città

Al Convegno «Edilizia e abitare con il Covid-19» Vito Panzerella, segretario generale FenealUil, ha sottolineato l’importanza della rigenerazione del patrimonio immobiliare obsoleto delle città italiane. Saper sfruttare il Recovery Fund per migliorare il paese, generare ricchezza e nuovi posti di lavoro oltre che per superare le difficoltà economiche e sociali che deriveranno dalla pandemia.

Vito Panzarella, segretario generale FenealUil è intervenuto al Convegno «Edilizia e abitare con il Covid-19» organizzato dalla Feneal e dalla Uil Lombardia, al quale ha partecipato anche Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil. Il segretario nazionale si è pronunciato nel corso della tavola rotonda a cui hanno partecipato vari esponenti del mondo politico, universitario e imprenditoriale.

Vito Panzarella | Segretario generale FenealUil

Vito Panzarella | Segretario generale FenealUil

«Rigenerare le nostre città a partire dalla riqualificazione di un patrimonio immobiliare in gran parte obsoleto ed energivoro, è una sfida che il paese deve necessariamente affrontare e vincere.
Non sottovalutando assolutamente l’emergenza sanitaria attuale a cui va tutta la nostra attenzione cogliamo l’occasione per discutere dell’urgenza che il Paese ha di un percorso comune che consenta un vero rilancio ambientale, economico e sociale dei luoghi in cui viviamo e lavoriamo, utilizzando con efficacia le risorse che l’Europa mette a disposizione e gli incentivi introdotti dal governo. Il settore edilizio è uno dei maggiori responsabili dell’impatto delle attività umane sul clima e sull’ambiente ed un grande piano di riqualificazione potrebbe essere inserito nella lista dei progetti che serviranno per accedere ai fondi del Recovery Fund. Abbiamo occasioni e strumenti che non vanno assolutamente dispersi ma piuttosto sfruttati al massimo potendo rappresentare un’occasione unica per migliorare il paese, generare ricchezza e nuovi posti di lavoro anche per superare le enormi difficoltà economiche e sociali che deriveranno dalla pandemia. Dunque infrastrutture, opere pubbliche e messa in sicurezza del territorio sono una priorità più volte sottolineata ma occorre anche un grande piano di rigenerazione urbana che investa nell’edilizia privata, il 75% del settore, e che, attraverso l’utilizzo degli incentivi, potrebbe generare un volume di spesa pari a circa 21 miliardi. Tutto questo non può prescindere da un fondamentale rafforzamento della capacità di programmare della politica e dell’amministrazione puntando sulla riduzione delle stazioni appaltanti e sulla loro qualificazione a partire dall’assunzione di personale tecnico che negli anni si è notevolmente ridotto».

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