XXXII Cersaie 2016 | Bologna 26-30 settembre

Ceramica italiana: il comparto che investe in qualità e sostenibilità

Malgrado le numerose difficoltà in questi 10 anni di crisi globale il comparto della ceramica ha dimostrato la sua solidità facendo si che le imprese italiane divenissero, a livello internazionale, leader in fatto di tecnologia e innovazione.
Vittorio Borelli | Presidente Confindustria Ceramica
Vittorio Borelli | Presidente Confindustria Ceramica

L’esordio della XXXII edizione del Cersaie non poteva essere meno esuberante e coinvolgente visti i numerosi temi affrontati dagli operatori del comparto della ceramica italiana in questi 10 anni difficili di crisi globale.

Portavoce delle esigenze delle aziende dell’«universo ceramica» ancora una volta è stato il presidente di Confindustria Ceramica Vittorio Borelli che con molta chiarezza ha sottolineato i pregi degli imprenditori (e sono stati molti visto le difficoltà incontrate) e i difetti tipici del comparto in particolare quelli legati ai ritardi infrastrutturali di servizio per il distretto della ceramica, come la bretella di Campogalliano, la Cispadana e la Pedemontana, tutti interventi dotati di progetti e permessi ricevuti ma tutti ancora con i cantieri fermi.cersaie2016

Borelli aveva già posto l’attenzione sul comparto della ceramica evidenziando la realtà di un’industria che ha assunto il ruolo di protagonista a livello internazionale ma purtroppo inglobata in ritardi legati ai gap competitivi del sistema paese.

Eppure basta osservare i numeri dell’export, della produzione e degli investimenti fatti dalle aziende per verificare che sono numeri tutti in crescita. Questo il risultato dell’impegno che gli imprenditori italiani hanno profuso senza precedenti soprattutto in tecnologie digitali e in fabbriche 4.0: lo scorso anno gli investimenti nel settore hanno raggiunto il +23%.

Dice Borelli che gli imprenditori italiani sono stati bravi e capaci «perché non si sono arresi in anni in cui si è assistito al crollo dei volumi venduti da 623 milioni di mq a 380 milioni con la punta peggiore nel 2012.
Lo scorso anno la chiusura è stata a 397 milioni di mq. Oltre alle difficoltà del mercato il comparto ha dovuto sopportare le lungaggini burocratiche tipiche del nostro Paese per investimenti che in altri luoghi si sarebbero completate in pochi mesi. Ora però c’è ancora fiducia e sono molti i produttori e gli espositori qui al Cersaie convinti che vi siano i presupposti per tornare a produrre 600 milioni di mq di volumi».

Questa certezza per i produttori e per il vertice di Confindustria Ceramica fa leva sulla capacità innovativa delle aziende che si sono organizzate in filiera di distretto, imprenditori che hanno saputo compensare la caduta della domanda interna ridotta del 50% dal 2000 ad oggi con un export di spicco che ha raggiunto l’84% del fatturato totale. Secondo Confindustria Ceramica il Governo ha permesso dei passi avanti con il rinforzo degli incentivi sulle ristrutturazioni e aprendo la flessibilità garantita dal Job Act: ora però si aspettano i correttivi del Governo in tema di normativa europea sull’industria energivora.

Temi questi che hanno favorito il dibattito avvenuto nell’incontro di apertura del Cersaie: «Fair Trade e competitività della manifattura italiana nel mercato globale», incontro avvenuto alla presenza di Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, di Giorgio Squinzi, ex presidente di Confindustria e ora presidente dell’Editoriale Il Sole 24 ore, di Lisa Ferrarini, vicepresidente di Confindustria e dello stesso Borelli.cersaie2016_1

Contenuti del dibattito i temi del riconoscimento o meno dello stato di economica di mercato (Mes) alla Cina e del rinnovo dei dazi sulle importazioni di ceramiche cinesi in Europa, delle politiche commerciali a tutela delle produzioni Made in Italy, dell’evoluzione dei negoziati di libero scambio Ttip tra Usa ed Unione. E non è mancato il confronto sul tema dell’energia, in cui si è affrontato il problema della tassazione degli oneri elettrici e l’esigenza di salvaguardare tutte le potenzialità della cogenerazione industriale.

Carlo Calenda | Ministro dello Sviluppo economico
Carlo Calenda | Ministro dello Sviluppo economico

Il ministro Carlo Calenda ha dato concreta risposta a tutte le tematiche evidenziando quanto le esigenze di un settore manifatturiero fortemente esposto alla competizione internazionale, come la ceramica, siano le priorità del Governo italiano, su dossier quali il Mes Cina, il Ttip e il Made In europeo.

Il ministro Calenda ha anche segnalato l’impegno per le prossime soluzioni normative relative alla salvaguardia e alla promozione della cogenerazione, nonché l’impegno presso la Commissione europea affinché vengano riconosciuti più elevati livelli di riduzione sugli oneri di sistema per settori energivori con un’elevata «trade intensity» come appunto l’industria ceramica.

In merito a Mes e Ttip l’Europa si è spaccata: dice Lisa Ferrarini che «il dumping in Europa è il più basso del mondo . Ma la Cina fa concorrenza sleale e certamente non rispetta i valori per essere riconosciuta come economia di mercato».

Giorgio Squinzi | Ex presidente Confindustria e presidente Editoriale Sole 24 ore
Giorgio Squinzi | Ex presidente Confindustria e presidente Editoriale Sole 24 ore

L’ex presidente di Confindustria Squinzi ha ribadito di essere «contrario al Mes tanto quanto sono favorevole invece al Ttip: facilitare gli scambi con il Nord America non può che portare vantaggio a entrambi. Per quanto concerne il settore della ceramica rilevo che il 95% dell’innovazione nel campo della ceramica viene dall’Italia. Questo Cersaie è un’ottima occasione per chi lavora nel comparto di disporre di una vetrina mondiale che promuove l’internazionalizzazione delle imprese italiane».

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