Sentenze | Corte di Cassazione

Il debito Iva deve essere saldato

La sentenza pronunciata in CdC ha respinto il ricorso di un imprenditore che stava già provvedendo al pagamento rateale del debito Iva senza però aver saldato tutto entro i tempi stabiliti per legge: in questo caso viene comunque attivato il sequestro dei beni.

La Corte di Cassazione ha stabilito, con la sentenza n. 10109, che l’imprenditore che sta già pagando le prime rate del debito fiscale rischia comunque la misura cautelare se non salda tutto il debito Iva entro il limite massimo fissato dalla legge. Nulla cambia se il soggetto ha presentato dichiarazione regolare dell’Iva e sta procedendo con i pagamenti rateizzati regolari del debito: il sequestro verrà comunque attuato se non verrà saldato interamente il debito Iva entro il periodo corrispondente al pagamento dell’acconto del periodo d’imposta successivo. Ciò è quanto deciso dalla Terza Sezione penale che ha così respinto il ricorso presentato da un imprenditore e ha anzi reso definitivo il sequestro basandosi sull’art. 10-ter del dlgs 74/2000 che sanziona «il mancato versamento dell’imposta dovuta in base alla dichiarazione annuale, la corretta indicazione in dichiarazione costituisce una circostanza indifferente rispetto alla condotta tipica che consiste nella successiva intenzionale omissione del versamento all’erario di quanto dovuto secondo il corretto dichiarato».

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