Sigest | Milano oggi, domani e dopodomani

Riapertura dei Navigli: immobiliare favorevole

Secondo un sondaggio condotto da Sigest, per il 69% degli operatori immobiliari la riapertura dei Navigli a Milano è un valore aggiunto per la città. In merito agli interventi urbanistici sull’area Città Studi la maggioranza ritiene che la ristrutturazione prevederà principalmente la creazione di uffici e abitazioni. Positivi l’84% a riguardo dello slancio di Milano post Brexit.

La riapertura dei Navigli di Milano è giudicata un valore aggiunto per la città da 7 operatori del mondo immobiliare su 10. Il dato è emerso dal sondaggio «Milano oggi, domani e dopodomani» condotto da Sigest, player con trentennale esperienza nel settore immobiliare di Milano e Lombardia, in occasione dell’evento di presentazione della ricerca «Residenziale a Milano: mercato immobiliare e trend emergenti».
Il sondaggio tra gli addetti ai lavori ha posto l’accento sulle alcune iniziative della città come:

  • i progetti post Brexit,
  • la rigenerazione di Città Studi,
  • la riapertura dei Navigli.

Riapertura dei Navigli: si al 69%

E’ proprio la riapertura dei Navigli ad evidenziare notevole interesse da parte degli operatori del settore che si schierano chiaramente all’interno del dibattito contemporaneo. Infatti, il 69% degli intervistati valuta positivamente il progetto, per i quali rappresenta un valore aggiunto per Milano. Il restante 31% invece vede con scetticismo l’iniziativa considerando i possibili lavori invasivi e costosi senza alcun beneficio concreto.

Case e uffici a Città Studi

Altra riflessione emerge sull’area Città Studi, interessata da importanti interventi urbanistici di cui sarà necessario nel breve periodo identificare la destinazione d’uso. Anche su questo argomento la maggioranza  ritiene che la ristrutturazione prevedrà principalmente la creazione di uffici e abitazioni, un quarto degli intervistati invece considera più probabile un mix tra settore pubblico e amministrativo.

Mercato milanese post Brexit

Per quanto riguarda l’accesa discussione in merito alla Brexit quasi tutto il campione (l’84%) è molto positivo a riguardo, rappresentando di per sé un trampolino per la città di Milano.
Risposte più variegate invece per quanto riguarda le criticità che non permettono l’affermarsi della locazione residenziale come nuovo asset class. Per il 20% degli intervistati la fiscalità e per il 20% la difficile gestione della morosità svettano al primo posto nella classifica delle motivazioni. A seguire, per il 10% la legislazione in senso lato rappresenta un sostanziale fattore critico. Altri elementi evidenziati come negatività sono: la mancanza di prodotto, la gestione e la disponibilità di dati.

Vincenzo Albanese | Ceo Sigest

Vincenzo Albanese | Ceo Sigest.

«Milano cambia, si evolve e noi tutti abbiamo la possibilità di essere parte di questo incredibile processo. Il valore del cambiamento si determina dall’importanza e dalla lungimiranza adottata nell’ideare le diverse iniziative in atto sul territorio urbano per la comunità tutta. Un contesto questo dove la locazione residenziale è un punto determinante della discussione, da cui emerge chiaramente il bisogno di strutturarsi quanto prima al fine di andare incontro a una domanda di affitti brevi in costante crescita, non solo in chiave turistica».

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