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Servizi d’ingegneria e architettura: ripresa del mercato nel secondo quadrimestre 2020

Il Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri ha rilasciato un nuovo rapporto riguardante i servizi d'ingegneria e architettura per i primi 8 mesi del 2020. A seguito del forte rallentamento causato dall’emergenza Covid-19, il mercato dei Sia ha registrato un risultato positivo in riferimento al secondo quadrimestre del corrente anno, sebbene vi sia stato un evidente calo delle quote di mercato a vantaggio dei liberi professionisti e degli importi medi di aggiudicazione.

Nonostante la flessione subita a partire da marzo, a causa delle misure adottate contro la diffusione del Covid-19, il mercato dei servizi di ingegneria e architettura ha registrato un rapido incremento nel secondo quadrimestre del 2020, in particolare nel mese di agosto. In questo modo il valore totale dei primi otto mesi del 2020 ha recuperato fino a giungere allo stesso livello dello scorso anno.

Questo è quanto emerge dalla consueta analisi effettuata dal Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri. Il rapporto attesta che tra il 1° gennaio e il 31 agosto 2020 le stazioni appaltanti hanno pubblicato gare per servizi di ingegneria per un importo a base d’asta complessivo vicino ai 570 milioni di euro, valore leggermente superiore ai circa 558 milioni dello stesso periodo del 2019.

Un risultato positivo che, almeno per il momento, riduce i timori di una crisi profonda del settore, ed evidenzia come dopo il lockdown il mercato sia ripartito con maggior slancio rispetto al passato: nei quattro mesi in esame, infatti, sono state pubblicate gare per servizi di ingegneria “tipici” per un totale di oltre 263 milioni, 31milioni in più di quanto rilevato nello stesso quadrimestre del 2019. Se poi si sommano anche gli accordi quadro, i concorsi e gli importi destinati ai servizi di ingegneria nelle gare con esecuzione, le dimensioni del mercato si ampliano e arrivano a superare i 480 milioni di euro.

Tornando alle sole gare per servizi di ingegneria e architettura “tipici”, nel secondo quadrimestre del 2020 si rivela ancora molto consistente la quota di gare con importo a base d’asta inferiore a 40 mila euro (il 42,3%), ossia quella tipologia di appalti che potrebbero essere affidati senza indire una gara, mentre resta pressoché invariata, rispetto ai primi quattro mesi dell’anno, la quota di bandi con importo superiore alla soglia europea di 214mila euro (pari a circa un quinto).

I risultati estremamente positivi sul versante delle gare pubblicate non trovano però corrispondenza sul fronte delle aggiudicazioni, dove la gestione dell’emergenza sanitaria ha avuto ripercussioni soprattutto nello spicchio di mercato appannaggio dei professionisti.

Si rileva infatti una decisa flessione dell’importo medio di aggiudicazione nelle gare affidate ai professionisti: 50.410 euro contro gli oltre 63 mila euro registrati a inizio anno, sebbene, rispetto allo stesso periodo, siano riusciti ad aggiudicarsi un maggior numero di gare (38,8% contro il 35,4% del primo quadrimestre). Il tutto, in un contesto generale in cui aumenta l’importo complessivo medio di aggiudicazione: 161mila euro contro i 156 mila euro del primo quadrimestre.

Inoltre, la performance quantitativa rilevata non si traduce in un miglior posizionamento dei professionisti dato che si riduce ulteriormente la loro fetta di mercato, che passa dal 14,3% degli importi registrato nel periodo gennaio-aprile all’11,8% di questi ultimi quattro mesi. La quota si è ridotta trasversalmente in tutte le fasce di gara, anche in quelle con importo inferiore ai 40 mila euro, da sempre bacino principale di occasioni professionali per gli ingegneri. In questo caso i professionisti sono passati dal 75% al 70% delle gare aggiudicate.

Anche nelle gare economicamente più rilevanti si assiste a un aumento delle aggiudicazioni, cui fa riscontro una flessione degli importi, tanto che nelle grandi gare con importi superiori ai 100mila euro, pur avendo vinto il 15,3% delle gare (era il 13,2% nel quadrimestre precedente) hanno visto ridurre dall’8,8% al 6,3% gli importi aggiudicati. QUI il rapporto completo.

Armando Zambrano | Presidente Consiglio Nazionale Ingegneri.

Armando Zambrano | Presidente Cni

«Dopo il rallentamento verificatosi tra marzo e aprile i dati confermano un andamento positivo del mercato. La ripresa registrata da giugno in poi fa ritenere che l’effetto della pandemia non dovrebbe comportare un rallentamento del mercato su base annuale. Considerando l’emergenza economica in cui versa il Paese, questa è già un’ottima notizia».

Michele Lapenna | Consigliere Cni e responsabile bandi.

Michele Lapenna | Consigliere Cni e responsabile bandi

«Ci sono altri aspetti positivi. Le organizzazioni professionali avevano molti timori circa gli effetti che il cosiddetto Sblocca cantieri avrebbe avuto sul ricorso all’appalto integrato per le gare di progettazione ed esecuzione. Ebbene, i dati dicono che esso ha avuto un impatto residuale sul mercato dei servizi di ingegneria e architettura.  Quanto agli effetti del Dl Semplificazione, convertito in legge definitivamente nel mese di settembre, al momento è difficile stabilire che effetti concreti possa avere. Sicuramente va considerata positivamente la riduzione a 75mila euro (rispetto ai 150mila precedenti) la cifra relativa all’affidamento diretto. Questo dovrebbe scongiurare una contrazione del mercato, assai temuta dai professionisti».

Giuseppe Margiotta | Presidente Centro Studi Cni.

Giuseppe Margiotta | Presidente Centro Studi Cni

«L’unico dato negativo che emerge dal nostro rapporto è rappresentato dal calo delle quote di mercato a vantaggio dei piccoli operatori (quindi dei liberi professionisti) e degli importi medi di aggiudicazione. Ciò rende necessaria una riflessione sull’organizzazione degli operatori piccoli e medi nel nostro Paese». (vb)

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