Commissione Europea | Ministeri dello Sviluppo economico ed Economia

Rafforzamento dei confidi in tre tipologie di intervento

Per il rafforzamento patrimoniale e la crescita dimensionale dei confidi dopo anni di attesa è arrivato il nullaosta dall’Europa per lo sblocco di 225 milioni di euro a valere sulle disponibilità di fondo di garanzia per le pmi.

Dopo due anni di attesa dalla Commissione europea è arrivato il nullaosta per lo sblocco della somma per la patrimonializzazione dei confidi che con Istituti di credito e i fondi locali rappresentano il perno su cui fa leva il fondo garanzia delle Pmi.

ConfidiLa legge di Stabilità del 2004 aveva stanziato 225 milioni di euro per il rafforzamento dei confini  a valere sulle disponibilità economiche del fondo di garanzia Pmi.

Ora il ministero dello Sviluppo economico insieme al ministero dell’Economia ha elaborato una specifica modalità di attuazione della norma (articolo 1, comma 54 del 27 dicembre 2013 n. 147) nella forma del decreto ministeriale che definirà le modalità e i termini per la concessione dei contributi ai confidi nel rispetto della normativa comunitaria (in tema di aiuti di Stato).

CHI POTRÀ RICHIEDERE I CONTRIBUTI
Ha richiedere i contributi potranno essere:
i confidi iscritti all’albo ex articolo 106 del testo unico bancario;
i confidi coinvolti in operazioni di fusione tese alla nascita di un unico soggetto avente i requisiti per l’iscrizione all’albo ex articolo 106 del testo unico bancario;
i confidi che alla data di presentazione della richiesta abbiano stipulato contratti di rete finalizzati al miglioramento dell’efficienza operativa dei confidi aderenti e che alla stessa data abbiano erogato complessivamente garanzie in misura pari ad almeno 150 milioni di euro.

Il decreto del ministero dello Sviluppo economico (e Mef) disciplina la ripartizione dello stanziamento sulle tre tipologie di intervento previste dalla norma con l’assegnazione di un ammontare maggiore di risorse in favore della prima tipologia di confidi, ovvero quelli scritti all’albo ex articolo 106 del testo unico bancario, posto che è obiettivo dello sviluppo economico sostenere l’attività dei confidi vigilati.

In particolare le tre tipologie di intervento riguardano le risorse (225 milioni di euro) distribuite su tre specifiche linee di intervento:
– una parte andrà al rafforzamento patrimoniale dei confidi vigilati mediante un contributo in conto capitale;
– una parte delle risorse sarà veicolata per operazioni di fusione finalizzate all’iscrizione nell’albo degli intermediari vigilati;
– una parte andrà per i confidi che stipulano contratti di rete.

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