SPECIALE | SAIE BARI 2023

A Saie Bari 2023 presenti anche i più importanti enti e associazioni del comparto

LA CAPITALE DELLA FILIERA | Il Saie, Salone internazionale dell'industrializzazione edilizia, rinnova la sua presenza a Bari da giovedì 19 a sabato 21 ottobre, nella cornice della Nuova Fiera del Levante. La città pugliese alterna il ruolo di vivace capitale della filiera del costruito con l’emiliana Bologna che ha ospitato nell’autunno del 2022 un’edizione di tutto rispetto con numeri confortanti, all’insegna del dinamismo. Qui, oltre alle aziende e agli operatori del settore, saranno presenti gli enti e le associazioni del comparto

Gli operatori del settore sanno che anche nel capoluogo pugliese andrà in scena una rassegna ricca di stimolanti occasioni di confronto e di crescita per un settore che nell’ultimo biennio ha registrato un andamento talmente positivo da trainare l’intero Pil nazionale. Un’occasione imperdibile per le realtà che intendono presentare al mercato le novità in termini di innovazione tecnologica e per gli addetti ai lavori del settore, che negli spazi della Nuova Fiera del Levante possono conoscere le tendenze del comparto e confrontarsi con fornitori, associazioni e istituzioni.

Consolidamento e rigenerazione

La contingenza vissuta dalla filiera in questa convulsa e complessa fase storica è descritta con efficacia dagli interventi – ospitati in queste pagine – dei vertici di alcune delle più significative realtà del mondo del costruito: Ance, Cnce, Cni e Formedil. La possiamo riassumere con alcuni chiari concetti. Ad esempio, il tema dei bonus edilizi può trovare nella rassegna organizzata da Senaf un’ideale cornice per essere analizzato al di là delle contingenze.

Una riflessione si impone su uno strumento che, se per alcuni andrebbe cancellato, per altri necessita di una diversa strutturazione e di un’applicazione con regole certe e per periodi di tempo assai più lunghi. Non foss’altro che per la necessità di una vasta e diffusa rigenerazione del mediamente vetusto patrimonio edile nazionale. Magari dando priorità alle verifiche e al consolidamento statico prima che agli interventi sul versante dell’efficientamento energetico. Come non considerare, infatti, la diffusa sismicità del nostro territorio, ciclicamente colpito da sismi di elevata magnitudo con pesantissimi danni, in primis rappresentati dalla perdita di vite umane. Il Salone viene largamente percepito dagli operatori del settore come un’efficace vetrina dello stesso, evidenziandone il ruolo di motore della crescita e volano per lo sviluppo economico e sociale.

Costruzioni: motore della crescita e sviluppo per l’intero paese.
Intervista a FEDERICA BRANCACCIO, presidente di Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili

Federica Brancaccio

Il Saie è una straordinaria occasione di dialogo sui principali temi del settore
Quella delle costruzioni è una delle filiere di eccellenza del Made in Italy, motore della crescita e sviluppo per il paese intero. L’appuntamento del Saie rappresenta da sempre un momento importante per tutti i protagonisti della filiera, – come ricorda la dottoressa Federica Brancaccio, presidente di Ance – in quanto occasione preziosa per mettere in mostra i propri punti di forza e i propri prodotti con grande attenzione per l’innovazione, la digitalizzazione e la sostenibilità, veri cardini della politica industriale non solo del futuro, ma anche del nostro presente.
Una straordinaria opportunità di costruttivo dialogo
Ma il Saie offre anche l’opportunità per dialogare e approfondire i tanti temi che impattano sul settore. Siamo in una fase ricca di opportunità ma anche di grandi incertezze, legate principalmente al complesso quadro geo politico, oltre che economico e sociale con il quale necessariamente dobbiamo confrontarci. Pensiamo al Pnrr: un’occasione unica per superare i ritardi del nostro sistema infrastrutturale e delle nostre città e creare le condizioni di una crescita duratura, che deve certamente poggiare su basi solide e su strumenti stabili.
Scelte strategiche e di lunga visione per il comparto
Occorrono scelte lungimiranti, non solo decisioni legate all’emergenza. Dobbiamo avere il coraggio di pensare a quali territori, quali città, quali ambienti vogliamo consegnare alle generazioni future. Bisogna poter ridisegnare spazi e luoghi in funzione delle nuove necessità. Raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e di risparmio energetico che sono necessari per arginare gli effetti nefasti del cambiamento climatico. E per farlo c’è necessità di riforme e strumenti in grado di raggiungere questi obiettivi con tempi e costi sostenibili per le famiglie ma anche per i conti dello Stato.
Superare la contingenza e guardare alla sostenibilità
Il caso del Superbonus 110%, nato per rilanciare l’economia post pandemica e ora assurto come padre di tutti i mali, dimostra che senza una visione complessiva di quali sono i risultati che vogliamo raggiungere in termini di sostenibilità nessuna scelta potrà essere efficace ed equa. L’auspicio è che proprio dal Saie possa partire un messaggio forte di tutta la filiera del grande mondo delle costruzioni orientato a creare un percorso virtuoso di crescita e sostenibilità. Un percorso necessario considerando l’elevata età media del costruito e la contraddizione tra l’esistente e le potenzialità che il settore nazionale delle costruzioni esprime, con grandissime eccellenze che non sono in molti casi utilizzate. Si pensi alla capacità costruttiva degli imprenditori edili e delle loro maestranze, e alle tecnologie innovative e ai materiali all’avanguardia dei quali si dispone.

La legalità premia

Altri rilevanti aspetti, grazie alla rinnovata edizione del Cassa Edile Awards, ospitato e valorizzato dalla cornice del Saie, rispondono ai nomi di legalità e sicurezza, elementi che il Premio – peraltro nato per la sensibilità e la volontà proprio della terra pugliese, in quanto originato da un’iniziativa della Cassa Edile di Bari – contribuisce da alcuni anni con successo a divulgare, nella volontà e convinzione che si tratti di principi sacrosanti e fondamentali per garantire un mercato del lavoro nel comparto, sicuro, qualificato e dignitoso. L’iniziativa, vale la pena ricordarlo, oltre al valore ideale e simbolico per le riflessioni che induce, è strettamente legata a concreti aspetti operativi che il mondo dell’edilizia propone con convinzione. Si pensi al Documento unico di regolarità contributiva, il Durc, utilizzato inizialmente nel settore e oggi, come Dol, ovvero Durc on line, applicato a tutti i comparti produttivi. E nello specifico le Casse Edili, rappresentate dalla Cnce, la Commissione Nazionale Paritetica per le Casse Edili, hanno la responsabilità di rilasciare il certificato che attesta il corretto impiego di manodopera per contrastare irregolarità e deprecabili forme di lavoro nero.

Il Forum barese viene percepito anche come un momento di utile e arricchente confronto tra i professionisti, i costruttori e altri protagonisti della filiera. Aspetto inserito in un più ampio scenario di condivisione e collaborazione utile per dare sistematicità a un comparto che presenta una forte connotazione innovativa e un’accresciuta capacità di crescere guardando alla “circolarità” di una serie di temi – progettazione e gestione degli spazi, impiego di materiali innovativi, aspetti energetici, sostenibilità ambientale – che sono da approcciare all’insegna di un’unica globale e sinergica visione. Per gli esponenti dei vertici delle varie realtà nazionali che rappresentano degli imprescindibili punti di riferimento nell’ambito del costruito, è forte il richiamo alla necessità di superare contingenze ed emergenze, guardando al futuro con coraggio e capacità di previsioni in grado di reggere la sfida del tempo.

Il Cassa Edile Awards riproposto con convinzione al Saie.
Intervista a BIANCA MARIA BARON, direttore di Cnce, Commissione Nazionale Paritetica per le Casse Edili

Bianca Maria Baron

Riflettori sui veri attori del settore delle costruzioni: lavoratori, imprese e consulenti
La quinta edizione di Cassa Edile Awards è motivo di orgoglio per la Cnce. Nato da una brillante intuizione della Cassa Edile di Bari e condotto oggi dalla Cnce, è divenuto un simbolo per l’intero sistema della bilateralità edile. Grazie alla consolidata collaborazione con il Saie – al quale va il ringraziamento del Cnce, come afferma il suo direttore la dottoressa Bianca Maria Baron – per l’ospitalità in una delle principali Fiere delle costruzioni in Italia, la cerimonia di premiazione tornerà il 20 ottobre 2023. Il premio rappresenta un momento di aggregazione e un’occasione per celebrare il sistema della bilateralità in edilizia ponendo i riflettori sui veri attori del settore delle costruzioni: lavoratori, imprese e consulenti.
Un Premio nel segno della legalità e della sicurezza
Cassa Edile Awards funge da veicolo di divulgazione e sensibilizzazione verso i valori etici del settore: regolarità, legalità e sicurezza sul lavoro. Principi imprescindibili alla base di un mercato del lavoro dignitoso, qualificato, competitivo e sicuro. Se la prima edizione del 2019 contava una manciata di Casse partecipanti, oggi l’evento coinvolge la quasi totalità delle Casse Edili/Edilcasse.
Il ruolo fondamentale delle Casse Edili di Bari e Ionica
Ci si è dotati di un Comitato promotore, a guida Cnce, che si avvale del prezioso apporto della Cassa Edile di Bari e della Cassa Edile Ionica. Il comitato cura la fase di preparazione consistente nella selezione dei partecipanti, nella identificazione di formule che si adattino alle esigenze del settore e nell’organizzazione della cerimonia finale stessa. Il premio si pone in sintonia con il percorso che le parti sociali del settore hanno delineato nel solco della regolarità, della legalità e trasparenza, aspetti propedeutici a garantire un lavoro regolare e sicuro. E proprio grazie alle declinazioni operative di tale impegno, riconosciuto anche dagli organi istituzionali, il ruolo delle Casse e della Cnce a tutela di tali principi si è sempre più affermato negli ultimi anni. Basti pensare che, dopo il Durc, nato proprio nell’edilizia e poi esteso a tutto i settori (oggi conosciuto come Dol, Durc On Line), alle Casse e alla Cnce è demandato il certificato di congruità, quale attestazione di utilizzo di manodopera congrua nell’ambito di un lavoro edile, per combattere il lavoro nero o irregolare.
Un riferimento di rilievo per l’etica e la cultura del settore
E ancora al percorso avviato dalle parti sociali del settore edile anche con l’Ispettorato nazionale del lavoro nella lotta al dumping contrattuale, con la Cnce protagonista della sottoscrizione di un protocollo dal quale sono derivati accordi operativi a livello territoriale. Una strada sulla quale è necessario proseguire con coerenza.

Sicurezza e formazione, asset importanti per la filiera del costruito

Un discorso che vale in particolare per il ridisegno delle città all’insegna della rigenerazione e, ovviamente, della più ampia e trasversale sostenibilità. Del resto, gli evidenti effetti del climate change e la collegata necessità di consumer meno energia e di produrla secondo nuovi parametri, non lasciano spazio ad esitazioni. Soprattutto considerando la centralità dell’ambiente costruito nel percorso di miglioramento della vita dei singoli e della collettività attraverso un modo più sostenibile di abitare e di gestire la mobilità. L’appuntamento di ottobre consentirà di evidenziare anche le molte opportunità per i giovani che il settore continua a riservare, proponendo, ad esempio, progetti europei d’avanguardia e promuovendo nuovi percorsi formativi, utili ed efficaci per favorire nuove interessanti carriere e nuovi profili professionali.

Il Saie è inoltre percepito anche quale preziosa cornice per porre in evidenza il fondamentale tema dell’attenzione e della promozione della cultura della sicurezza nei cantieri. Obiettivo che si raggiunge con le attività di formazione prevista ma soprattutto attraverso un’elaborata rete di iniziative di carattere locale e nazionale. Le attenzioni nei confronti della manifestazione si registrano anche in altri settori, non soltanto in quella dell’edilizia e dei settori affini e collegati, considerando la consapevolezza trasversale negli addetti ai lavori che quella delle costruzioni è una delle filiere di eccellenza del Made in Italy. Soprattutto che si tratta di uno straordinario motore per la crescita e lo sviluppo dell’Italia tutta. A maggior ragione si tratta di un appuntamento di grande rilievo per i molti protagonisti della lunga e dinamica filiera del costruito, data la sua natura di utile ed efficace appuntamento che consente di far conoscere lo stato dell’arte delle singole imprese e del comparto nella sua globalità.

Formazione e sicurezza per progetti d’avanguardia.
Intervista a ELENA LOVERA, presidente di Formedil

Elena Lovera

Grazie alle Scuole Edili interessanti opportunità professionali per i giovani
Un mondo, quello delle costruzioni, fondamentale per il progresso collettivo e per la qualità della vita di famiglie e imprese, che pure offre grandi opportunità ai giovani. In un mondo governato da una tecnologia avanzata e in continua evoluzione, la padronanza dell’innovazione è la chiave di volta per un nuovo modo di costruire e per la realizzazione e sperimentazione di nuovi materiali.
Le molte opportunità per i giovani
In tale contesto il Formedil – come spiega la dottoressa Elena Lovera, presidente dell’ente – anche con i progetti europei d’avanguardia, promuove e stimola nuovi percorsi formativi, utili ed efficaci per favorire nuove interessanti carriere e nuovi profili professionali, ponendosi, attraverso l’attività delle scuole territoriali, quale ente di riferimento per tutti i corsi nel mercato dell’edilizia. Il Saie sarà un’utile occasione anche per evidenziare come in parallelo proceda il percorso di consolidamento e promozione della cultura della sicurezza, obiettivo fondamentale dell’ente bilaterale da decenni impegnato sul versante della formazione e della diffusione della sicurezza nei cantieri.
Corsi formativi e iniziative per favorire una certa cultura del cantiere
Impegno che viene declinato, non soltanto nella continua attività dei corsi obbligatori, ma soprattutto si esplica attraverso una elaborata rete di iniziative di carattere locale e nazionale di sviluppo culturale, in merito alla percezione del rischio e alla formazione di una cultura interiorizzata del lavorare in sicurezza. In questa direzione si muovono i protocolli siglati durante l’anno in corso con Unioncamere e i tanti enti ed associazioni, così come le numerose iniziative a livello locale con tutti gli attori preposti al controllo e alla promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Dal Saie un messaggio per la sicurezza nei cantieri
La dinamica vetrina del Saie di Bari sarà utile per ribadire il concetto e il messaggio, per quanto concerne la sicurezza nei cantieri, che c’è anzitutto la necessità di aumentare la coscienza della percezione del rischio. La normativa per la sicurezza nel lavoro, nella fattispecie per i cantieri, ormai è corposa ed è frutto di un grande lavoro iniziato da tempo, per cui fa parte della mission delle realtà rappresentate da Formedil l’essere facilitatori per le imprese, i lavoratori e gli addetti ai cantieri, per promuovere una cultura della sicurezza. Nello specifico, spingendo all’interiorizzazione delle norme non come degli adempimenti calati dall’alto, ma considerandole procedure e pratiche che permettono di migliorare l’attività e l’ambiente di lavoro. Obiettivi ottenuti vigilando attraverso l’aiuto dei controlli preventivi dei tecnici territoriali e allo stesso tempo, nei corsi presso gli enti, promuovendo un corretto modo di lavorare.

Innovazione, digitalizzazione e sostenibilità

Ovviamente dando grande spazio all’innovazione, alla digitalizzazione e alla sostenibilità, aspetti imprescindibili già nel presente, destinati a svilupparsi intensamente nel futuro prossimo. Se pare scontato che negli spazi della Nuova Fiera del Levante si parlerà di Superbonus e delle molte problematiche che ha comportato – anche per i numerosi interventi di correzione applicativa via via succedutisi – e comporta per le imprese, siamo altrettanto certi che Fiera delle Costruzioni dedicata a progettazione, edilizia e impianti, saranno molti gli approfondimenti sulla direttiva “Case green”, con la quale l’Unione Europea intende ridurre del 55% entro il 2030 le emissioni nocive rispetto ai livelli del 1990 e raggiungere le emissioni zero entro il 2050, con lo scopo di riqualificare il parco immobiliare europeo e migliorarne l’efficienza energetica.

I bonus e il quadro economico

Per non dire del quadro macroeconomico tutt’altro che rassicurante e di una prospettiva per il settore delle costruzioni completamente diversa rispetto a quella, assai positiva, che si registrava sia nel 2021 sia nel 2022. Si pensi all’aumento dei tassi d’interesse legati alle scelte – molto discusse considerando la tipologia di inflazione europea ed italiana, non certo dovuta alla domanda a differenza di quella degli Stati Uniti – della Banca Centrale Europea a trazione Christine Lagarde. Un provvedimento che ha innalzato di molto il costo del denaro, con conseguente diminuzione della richiesta di mutui immobiliari. Salvo una diversa configurazione nei prossimi mesi, il citato Superbonus è praticamente su un binario morto, contribuendo a ridurre le aspettative per il settore. Anzi, per alcuni il comparto sarebbe sulla soglia di una fase negativa, i contorni della quale ancora non sono decifrabili con chiarezza. Va detto che non tutti gli operatori e gli analisti condividono una visione così pessimista. Resta da capire cosa succederà in generale all’economia tricolore, ricordando anche la delicata situazione del gravoso debito pubblico, penalizzato dall’incremento dei tassi negativi e dalla crescita dello spread con i Bund tedeschi. A proposito di Berlino, è notorio che anche la Germania non sta attraversando un periodo facile. Complice la difficoltà per l’automotive teutonico, alle prese con molti più problemi del previsto sul fronte della transizione energetica dal motore endotermico al propulsore full electric, caratterizzata da forti squilibri a favore dei produttori esteri, cinesi anzitutto ma pure americani, l’economia tedesca mostra segni di recessione. Aspetto che non può lasciarci tranquilli, considerata la sempre più profonda interconnessione economica tra i vari paesi. In particolare, proprio tra la manifattura e il turismo italiani e imprese e cittadini tedeschi.

Un ponte verso il futuro: il ruolo del Cni al Saie.
Intervista ad ANGELO DOMENICO PERRINI, presidente del Cni, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri

Angelo Domenico Perrini

Da Bari al mondo, una visione di crescita e sicurezza per l’Italia di domani
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (Cni) ha scelto di essere presente alla fiera Saiedi Bari, un evento che si configura come punto di riferimento per l’intero settore edile. Saie è ben più che una semplice fiera; è un laboratorio vivente delle idee e delle prassi che stanno trasformando il settore. È un microcosmo dove l’ingegneria incontra l’industria, la politica e la società, per tessere quella rete di relazioni e competenze che rende possibile ogni grande opera, ogni innovazione, ogni passo avanti nel campo delle costruzioni. E il Cni è presente per essere parte attiva di questo processo, per contribuire con la sua competenza e la sua visione a costruire un’Italia più forte, più sicura e più sostenibile.
Lo stato dell’arte dei rapporti nella filiera del costruito
Il panorama attuale tra ingegneri, costruttori e altri attori della filiera è in costante evoluzione. Il ruolo dell’ingegnere sta cambiando, non limitandosi più alla mera progettazione, ma abbracciando un approccio olistico che considera ogni aspetto del progetto: dalla sostenibilità all’efficienza energetica, dalla sicurezza alla fruibilità degli spazi. Questa evoluzione è il risultato di un dialogo sempre più stretto con le altre realtà del settore, un dialogo che Saie alimenta e potenzia.
L’ingegneria per la crescita e la sicurezza del paese
I professionisti sentono una doppia responsabilità: verso i clienti e verso la società nel suo insieme, ponendosi in una posizione unica per contribuire alla crescita sostenibile e alla sicurezza del paese. Per questo il Cni ha sempre posto tutte le sue risorse a supporto dei decisori pubblici per ideare e avviare delle politiche di intervento efficaci, come, ad esempio, la definizione e l’avvio di un Piano nazionale di prevenzione dal rischio sismico.
Bonus edilizi: un punto di riflessione
La questione dei bonus edilizi è calda e merita un’analisi ponderata. Invece di eliminarli, come alcuni propongono, il presidente del Cni, l’ingegner Angelo Domenico Perrini, ritiene sia più costruttivo ricalibrarli, alla luce di quattro principi fondamentali: il mantenimento di un piano di ristrutturazione e rigenerazione del patrimonio immobiliare incentrato sul credito di imposta; la lunga durata del piano di intervento; il riequilibrio tra l’intervento pubblico e la partecipazione alle spese da parte dei privati; la costruzione di un set complesso di indicatori che consenta di monitorare costantemente l’efficacia degli interventi sugli edifici. Inoltre, Perrini ritiene essenziale che tali bonus siano incentrati sul consolidamento statico degli immobili prima che sull’efficientamento energetico. In un paese come il nostro, dove nell’arco degli ultimi 52 anni si sono verificati otto terremoti distruttivi, la verifica di vulnerabilità e dalla messa in sicurezza dal punto vista statico degli edifici non può che essere la priorità di ogni intervento pubblico in edilizia.

Le case green e la Direttiva Ue

Nella tre giorni di ottobre di rassegna di Bari, che assurgerà a Capitale dell’edilizia, come detto, saranno molteplici le occasioni di approfondimento e confronto sui molti aspetti connessi a progettazione, edilizia e impianti. Si tratterà di un forum con ricadute ben oltre il pur vasto e rilevante settore del costruito, considerando che la filiera edile nell’ultimo periodo ha determinato un terzo dell’incremento del Prodotto interno lordo nazionale. Spazio sarà riservato da molti addetti ai lavori all’approfondimento della proposta di direttiva Ue sulle case green, che si prefigge di rendere il patrimonio immobiliare europeo a emissioni zero entro il 2050. Si profila una road map che, salvo variazioni, si preannuncia stringente e con un consistente impatto sul settore del costruito. Secondo i dati Ance, raggiungere il primo step della direttiva Ue significherebbe intervenire su 1,8 milioni gli edifici che in dieci anni dovranno migliorare la prestazione energetica, per un totale di circa 180mila interventi l’anno con un investimento di circa sessanta miliardi di euro tra la riqualificazione degli immobili residenziali e strumentali. Un impegno rilevante per una filiera che ha tanta voglia di innovazione e che, come indica Federcostruzioni, nel 2022 ha registrato una crescita del 12,8% – dati Istat – del valore degli investimenti.

Il futuro della filiera

Qual è la situazione del settore alla vigilia del Saie 2023? Se consideriamo recenti dati di Federcostruzioni possiamo parlare di un comparto in salute, con un incremento del valore della produzione, secondo dati Ance, del 5,3 per cento. Altri interessanti dati di recentissima elaborazione sono forniti dall’Osservatorio Saie sulle imprese di produzione, distribuzione e servizi per il settore edile e dell’impiantistica, leggendo i quali si può affermare che in generale il comparto sta vivendo una fase di assestamento, dopo la crescita degli ultimi anni, possibile in parte grazie all’impatto degli incentivi e dello sblocco dei cantieri. Tanto che nove aziende su dieci sono soddisfatte del portafoglio ordini anche sulla base dell’impatto degli incentivi e dello sblocco dei cantieri. Efficienza energetica e riqualificazione sono temi sempre più rilevanti per il futuro del nostro paese. Lo ha confermato il Governo che, negli ultimi giorni, ha modificato il Pnrr con l’obiettivo, tra gli altri, di favorire le ristrutturazioni green.

Secondo le stime, la revisione degli investimenti, già approvata dalla Commissione Europea, immetterebbe nel sistema circa 19 miliardi di euro in totale per RepowerEu, il nuovo capitolo da aggiungere al Piano. Di questi, buona parte interessano direttamente il mondo delle costruzioni: quattro miliardi saranno destinati a un nuovo Ecobonus per le famiglie a basso reddito, e altri quattro miliardi riguardano l’efficientamento energetico del patrimonio pubblico. Una scelta che renderebbe la filiera edile ancora più centrale per l’economia italiana.

L’Osservatorio analizza l’andamento del settore e il relativo portafoglio ordini, evidenziando a tal proposito la soddisfazione di più di 9 aziende su 10 (93%) che lo ritengono adeguato alla loro sostenibilità finanziaria. La domanda, quindi c’è ed è alta, ma rispetto alle ultime rilevazioni, solo una piccola quota (13%) ha dovuto rinunciare a lavori per eccesso di richieste (erano il 95% a gennaio 2023). Gli imprenditori, infatti, sono corsi al riparo con successo, puntando soprattutto sugli investimenti necessari per migliorare la capacità produttiva e sull’assunzione di nuovo personale (entrambi 47%).

In generale, gli incentivi e lo sblocco dei cantieri (entrambi al 59%) sono considerati decisivi per la crescita del settore nell’era post Covid. Il secondo, in particolare, ha guadagnato circa 30 punti percentuali rispetto al precedente Osservatorio Saie di gennaio e potrebbe aumentare ancora nei prossimi mesi se il Superbonus dovesse essere modificato.

Guardando l’andamento economico, più di 6 aziende su 10 (64%) si dichiarano complessivamente soddisfatte da come sta andando la propria azienda, con il 48% del campione che può vantare un aumento dei ricavi. Un dato, questo, in linea con le aspettative di crescita del fatturato entro fine anno (51%). Se si considerano invece i prossimi tre anni, il 57% delle imprese prevede uno sviluppo del settore.

Restando nel presente, la stessa percentuale si ritiene fiduciosa rispetto allo scenario generale, nonostante alcune criticità socioeconomiche particolarmente percepite dal settore come l’aumento del costo del lavoro (65%) e dell’inflazione (57%).

Sul fronte del personale, iniziative e investimenti futuri, in seguito all’ondata di inflazione e al conseguente aumento del costo della vita, il 46% delle aziende è ricorsa ad un aumento degli stipendi dei propri dipendenti, un dato in netto rialzo rispetto a gennaio (era il 24%). Gli investimenti delle imprese non si esprimono solo in termini economici, ma anche attraverso altri aspetti fondamentali come la formazione e il rafforzamento delle competenze interne. Su questo fronte, circa 7 aziende su 10 (72%) si considerano soddisfatte dal livello di competenze del proprio personale. Altri aspetti fondamentali sono gli investimenti in tecnologia e sostenibilità. Nel primo caso, quasi la totalità delle aziende a campione ha previsto negli ultimi mesi misure di potenziamento della sicurezza informatica e della connettività (rispettivamente l’85% e 82%). Nel secondo, invece, sono soprattutto due le azioni concrete che gli operatori del comparto stanno intraprendendo: l’utilizzo di dispositivi a basso consumo energetico (78%) e l’installazione di impianti di produzione d’energia derivante da fonti rinnovabili (78%). In vista di un’ulteriore crescita futura, gli imprenditori guardano soprattutto all’allargamento della propria rete di contatti, al conseguente accrescimento della visibilità aziendale (rispettivamente 82% e 80%) e, infine, al miglioramento delle conoscenze in materia di tecnologie e innovazioni emergenti (46%). Tutti elementi che rappresentano il cuore di Saie Bari. “Come emerge dai dati del nostro Osservatorio, la filiera sta vivendo una fase molto positiva. Le imprese sono generalmente soddisfatte, gli stipendi aumentano e il ruolo del settore in Italia è sempre più di primo piano – ha affermato Emilio Bianchi, direttore di Saie. Gli incentivi, oltre che la realizzazione di nuove infrastrutture e la ristrutturazione dell’esistente in chiave green rappresentano occasioni imperdibili di sviluppo per il comparto. Il futuro della filiera e del Paese passa anche da qui.

Saie Bari, in programma dal 19 al 21 ottobre, sarà il luogo in cui le imprese potranno approfondire questi temi, stimolandosi sinergicamente attraverso l’esposizione e momenti di formazione, informazione e confronto anche con la politica, le istituzioni e le principali associazioni di categoria.

La scelta di Bari non è casuale: il capoluogo pugliese è tra le città del Sud maggiormente in grado di accogliere e attirare tante eccellenze del comparto.

La fiera sarà un punto di ritrovo e connessione per il tessuto produttivo legato all’edilizia del Centro e del Sud. Una manifestazione che ha avuto un grande successo nel 2019 e nel 2021 e che ogni anno si alterna in modo strategico con Saie Bologna per permettere agli operatori di tutta Italia di avere la giusta visibilità e potersi costantemente aggiornare sui temi più caldi”.

Adriano Baffelli

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