Produzione | Aertetto

Recupero della copertura di Ca’ Tron a Venezia

Situato nel Sestiere di Santa Croce e affacciato sul Canal Grande nei pressi di San Stae, il palazzo cinquecentesco Ca’ Tron, oggi di proprietà dello Iuav, è ora pronto per ospitare gli spazi della Fondazione Enrico Mattei (Eni). Al complesso intervento di restauro dell’ultimo piano ha contribuito Aertetto con il sistema Aercoppo, rivelatosi fondamentale per la perfetta riqualificazione della copertura.

Ca’ Tron è un palazzo storico ubicato nel Sestiere di Santa Croce e affacciato sul Canal Grande di Venezia, costruito nella seconda metà del Cinquecento, che conobbe il suo maggior splendore con il procuratore Andrea Tron, diplomatico e ambasciatore di grande fama, candidato al dogado, al quale si devono le due ali aggiunte.

Un edificio di grande valore storico-artistico, inserito all’interno di un contesto unico, emblema del delicato equilibrio fra uomo e natura. Il progetto di recupero di una porzione del fabbricato è stato volto a unire la tutela e la salvaguardia del bene, all’impiego di tecnologie evolute e soluzioni in grado di assicurare prestazioni e comfort.

Il palazzo è uno dei simboli della città lagunare che ha legato a doppio filo le proprie vicende con la storia del nostro paese. Sin dall’Ottocento, infatti, venuta meno la famiglia Tron, il palazzo ha subito una profonda decadenza seguita da diversi frazionamenti e cambi di destinazioni d’uso.

Aertetto | Ca’ Tron si affaccia sul Canal Grande, nei pressi di San Stae, a Venezia.

Da sede di istituzioni a una serie di aste, susseguitesi per accaparrarsene una parte, dai restauri parziali alla risuddivisione di spazi, al fine di ricavarne appartamenti e unità residenziali. Il tutto fino al 1972 con l’acquisto da parte dello Iuav e il restauro a opera dell’Arch. Bellemo che comportò un insieme di lavori di consolidamento statico, di riordino distributivo, di recupero di spazi al piano terra necessari per le nuove funzioni attribuite al palazzo.

L’edificio dalla caratteristica pianta a “U”, si compone di piano terra, di un ammezzato, e di due piani nobili. La facciata è asimmetrica, avendo la parte sinistra meno estesa: il portale e le aperture centrali dei piani nobili sono, dunque, spostate a sinistra dell’asse. La composizione dei piani nobili, divisi da marcapiano, è formata da otto finestre a tutto sesto, con le quattro centrali unite a fare una quadrifora. Appaiono evidenti i molti richiami sansoviniani, infatti proprio alla scuola del Maestro è attribuito il Palazzo.

Sulla piccola facciata posteriore di Ca’ Tron, che guarda sul giardino con pozzo al centro, sono presenti due pentafore a tutto sesto con balaustra ai piani nobili, al piano terra un’unica apertura suddivisa da due colonnine. Oggi il palazzo ospita due grandi saloni, al piano terra e al piano nobile, che offrono agli studenti della Facoltà di Urbanistica e Pianificazione del Territorio, in particolare al Dipartimento di Culture del progetto Iuav, spazi adeguati a svolgere al meglio tutte le attività legate alla didattica.

Aertetto | L’interno di Ca’ Tron.

Il progetto di restauro

Dall’accordo tra Fondazione Enrico Mattei e Iuav è nato un nuovo progetto che ha visto la creazione del centro internazionale Epic sulle città resilienti e sulla ricostruzione che andrà a occupare l’ultimo piano del palazzo.

L’intervento di restauro ha garantito la conservazione del carattere spaziale dell’architettura del sottotetto, con nuove dotazioni tecnologiche e un miglioramento strutturale in grado di soddisfare le necessità contemporanee, rispettando la natura dell’architettura esistente.

Aertetto | L’intervento di recupero si è reso necessario a causa delle cattive condizioni in cui versava la copertura.

Sono state eliminate le numerose reti impiantistiche che erano state sovrapposte negli anni senza una regia comune, nonché la controsoffittatura esistente, riducendo il loro impatto con l’architettura e sfruttando gli spazi con soluzioni vantaggiose per sistemare le reti termoidrauliche e di illuminazione.

Dal punto di vista statico invece, è stata aumentata la sicurezza sismica e consolidata la stabilità strutturale del piano dell’edificio grazie all’inserimento di tiranti opportunamente dimensionati e posizionati sulle murature, in grado di “legare” anche la copertura.

Il recupero della copertura

All’interno del complesso programma di intervento un ruolo strategico e fondamentale ha riguardato ovviamente la copertura che versava in cattive condizioni. La copertura di Cà Tron ha una struttura portante composta da una capriata lignea classica ma senza monaco, sulla quale era posata l’orditura secondaria, anch’essa lignea.

Al di sopra trovavano posto le pianelle in laterizio, molte delle quali sono state recuperate in fase di restauro, e il manto di copertura. Anche la copertura, così come le strutture perimetrali, è stata rinforzata. La scelta di utilizzare il sistema Aercoppo proposto da Aertetto è stata condivisa fin da subito da tutti i protagonisti dell’intervento.

Ing. Ciro Palermo | Rup progetto

«Con il restauro di Ca’ Tron, Iuav conferma il suo impegno nella cura e manutenzione di una parte importante del patrimonio storico e architettonico di Venezia e anche l’intenzione di mantenere all’uso pubblico le proprie sedi, difendendo un’idea di Venezia come entità viva e attiva, città della conoscenza. Il restauro di Ca’ Tron è un passo importante verso la realizzazione di un fondaco della ricerca aperto all’incontro internazionale, alla città, alle imprese, alle istituzioni locali. Gli spazi appena restaurati del terzo piano del palazzo ospiteranno la nuova sede della Fondazione Eni Enrico Mattei a Venezia che insieme all’Università Iuav ha di recente costituito Epic (Earth and Polis research center), centro internazionale di ricerca che ha avviato un percorso pluriennale su due temi strategici del dibattito contemporaneo. Come per tutti i progetti sulle sedi Iuav, anche a Cà Tron abbiamo cercato di intervenire rispettando l’identità del luogo, inserendo soluzioni, materiali e tecnologie innovative che possano garantire performance eccellenti e allo stesso tempo durare nel tempo.
Abbiamo rispettato il cronoprogramma dei lavori nonostante la difficoltà dell’intervento operando in totale sicurezza nei tempi previsti. Siamo molto contenti del risultato finale e nello specifico del recupero della copertura per la quale la soluzione scelta ha garantito un ottimo esito. Il sistema Aercoppo si è rivelato efficace e perfettamente indicato per questo specifico intervento
».

Prof. Ing. Arch. Paolo Faccio | Docente Iuav e direttore dei lavori.

Prof. Ing. Arch. Paolo Faccio | Docente Iuav e direttore dei lavori

«Dovevamo confrontarci con il lascito di un importante intervento di restauro degli anni ’70 condotto con tecnologie di allora e finalità differenti. L’obiettivo primario era adeguare il terzo piano del palazzo alle necessità di nuovi spazi lavorativi, dotandolo di impianti funzionali innovativi e migliorandone la struttura e il comfort termico e acustico, con il minor numero di trasformazioni e alterazioni dell’edificio che è ovviamente sotto tutela della Soprintendenza. Un intervento delicato quindi, con tutta l’attenzione e gli occhi puntati addosso come accade sempre quando si interviene su Venezia. Abbiamo rivisto totalmente il sistema impiantistico anche in funzione dell’eliminazione del controsoffitto. Abbiamo dislocato gli impianti, tra i quali la nuova pompa di calore, su una parete laterale, nascosta dai servizi e da una tramezza in cartongesso, liberando di fatto l’altezza del piano e ampliando notevolmente il volume utile. Massima attenzione è stata dedicata anche alle finiture e in particolare al restauro del pavimento originale, splendido esempio di terrazzo alla veneziana, che abbiamo lucidato e riportato perfettamente al suo antico splendore. Anche i serramenti sono stati rimossi e sostituiti con nuovi profili che rispettassero il disegno delle aperture.
Il sistema Aercoppo era stato già utilizzato con successo nella riqualificazione di altre sedi dello Iuav e ci sembrava che ben si adattasse anche in questa situazione proprio per le sue caratteristiche intrinseche di leggerezza e solidità allo stesso tempo, oltre alla possibilità di non forare il manto impermeabilizzante
».

Arch. Daniele Degani | Progettista

«La copertura non assicurava la funzionalità piena, anzi in molti casi avevamo fenomeni di infiltrazioni anche consistenti. La presenza del controsoffitto ha in qualche modo sempre ostacolato indagini più accurate ma abbiamo fin da subito capito che era necessario intervenire in modo organico, ridefinendo il pacchetto e lavorando sulla struttura. Un intervento completo che definisse un involucro performante non poteva infatti prescindere dalla piena efficienza del sistema tetto. Abbiamo lavorato sulla struttura portante verificando molto attentamente lo stato dei punti di appoggio delle travi della struttura, che dal punto di vista statico era comunque in discreto stato. Abbiamo rinforzato i nodi tra catena e puntoni con piastre metalliche e realizzato un cordolo sommitale in legno lamellare e resina epossidica con fibra di carbonio. Poi abbiamo lavorato sulla struttura secondaria sostituendo quella esistente con mensole a T. Inoltre, abbiamo rivisto il pacchetto di copertura inserendo un foglio di barriera al vapore sul quale abbiamo poi posato un pannello di isolante espanso. Abbiamo steso infine un doppio strato di guaina impermeabilizzante preparando la superficie per l’utilizzo del sistema Aercoppo.
Aercoppo è un sistema ottimale per la nostra copertura perché oltre alle caratteristiche citate assicura la ventilazione, fondamentale per garantire un livello di comfort ottimale proprio all’interno di uno spazio che è stato privato del limite del controsoffitto. Inoltre, la sua flessibilità, ci ha consentito di seguire al meglio i salti di quota di una falda molto lunga, assecondandone la pendenza in modo puntuale e preciso
».

Ing. Andrea Tantaro | Responsabile cantiere Lares Restauri

«Non avevamo mai utilizzato il sistema Aercoppo, per noi si trattava quindi della prima volta. Come sempre, quando ci si confronta con un sistema nuovo, eravamo curiosi di scoprirne caratteristiche e peculiarità, non solo sulla carta, ma soprattutto in fase di posa. Devo dire che a nostro parere Aercoppo ha risposto benissimo alle esigenze del cantiere. In alcuni casi siamo dovuti ricorrere all’impiego di pezzi speciali, che Aertetto ci ha opportunamente fornito, per risolvere situazioni particolari. Complessivamente siamo molto contenti della copertura. Il manto è stato ricostruito utilizzando in parte coppi recuperati e in parte elementi nuovi. Abbiamo proceduto con velocità, nella massima sicurezza». (vb)

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