Colline piemontesi | Villa K | di Pietro Mezzi

Ampliamento in legno e riqualificazione dei due volumi in muratura

La ristrutturazione e l’ampliamento di una residenza di campagna nel verde delle Langhe è un’occasione riuscita di un’architettura attenta al contesto, realizzata con materiali del luogo e soluzioni tecniche ed estetiche contemporanee. Il progetto è dello studio internazionale Alvisi Kirimoto
(Villa K al tramonto, prospetto nord edificio principale. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

Tra castelli, borghi e vigne del Nord Italia, lo studio internazionale Alvisi Kirimoto ha portato a termine il progetto di recupero e ampliamento di Villa K, un rifugio ospitato in due ettari di terreno sulle colline piemontesi. Il complesso residenziale si sviluppa su un’area di 910 metri quadrati e si compone di due volumi esistenti in muratura, dai caratteri tipici dell’architettura rurale, e di un piccolo corpo aggiunto, cui si alternano una serie di spazi all’aperto: un volume in ampliamento in legno che estende la zona giorno, i terrazzamenti per gli orti e le aree verdi dedicate allo sport, la grande piscina a sfioro con vista sulla vallata, corredata da un deck in legno che ospita la zona solarium.

(Vista aerea della vallata e del prospetto est. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

Le grandi alberature esistenti vengono preservate per favorire l’ombreggiamento delle aree pavimentate in pietra locale, che si estendono tra i due fabbricati. Dal cancello di accesso, la stradina in ghiaia e il camminamento in ciottoli di pietra Luserna guidano verso il volume principale e le camere con ingresso indipendente. Gli ambienti di servizio, come il parcheggio sotterraneo, sono nascosti alla vista e inglobati nel piano interrato.

(Vista aerea del prospetto ovest. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

Ampliamento in legno

Cuore dell’intervento è l’ampliamento in legno che estende la zona living dell’edificio principale. Trasparente e leggero, il volume dialoga con l’edificio preesistente, confondendosi con il paesaggio circostante. L’uso di materiali naturali come la pavimentazione in listoni di rovere naturale, il colore chiaro delle pareti e del soffitto, le ampie vetrate, ne rendono gli interni luminosi e minimal.

(Ampliamento in legno della zona living, edificio principale. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

La struttura, in acciaio, con copertura parzialmente vetrata e opaca, rivestita da listelli in legno di cedro, presenta un passo regolare, che aumenta in prossimità dell’esterno, fino a trasformarsi in un pergolato. La stratigrafia del tamponamento si compone di un pannello coibentato tipo Laripan (103 millimetri), un multistrato marino (32 millimetri), una barriera al vapore, uno strato isolante in lana di roccia (60 millimetri) e una doppia lastra di cartongesso (25 millimetri) come finitura interna. Affacciato sul giardino e sulla piscina panoramica, il porticato ospita un’area barbeque e forno pizza, ed è attrezzato con un grande tavolo in teak.

(Outdoor con la piscina a sfioro con vista sulla vallata. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

Il Glass Pavillon di Villa K

Per la realizzazione del padiglione vetrato della casa nelle Langhe è stata impiegata la tecnologia di Capoferri Serramenti

Il padiglione vetrato di Villa K è stato realizzato con una struttura mista, in acciaio e in legno (bianco scandinavo lamellare), con copertura parzialmente vetrata e oscurata. Le parti vetrate in copertura sono realizzate con vetrocamera, decalata per consentire il deflusso delle acque meteoriche; le parti cieche sono rivestite internamente in rovere, complete di controventatura, ed esternamente in rame graffato. I serramenti perimetrali sono in acciaio inox Aisi 304 verniciato, serie M55 di Capoferri Serramenti. Si tratta di un profilo speciale ottenuto dalla composizione di elementi pieni e tubolari, laminati o trafilati, con interposto profilo in legno che determina il taglio termico.

(Vista al tramonto dell’ampliamento in legno di cedro dell’edificio principale. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

L’unione tra le parti avviene con un fissaggio meccanico puntuale progettato ad hoc. Il profilo che forma il telaio del serramento viene saldato sui quattro angoli evitando l’uso di squadrette o ribattini; le saldature non sono visibili. Per esaltare l’essenzialità della loro forma i profili della serie M55 non hanno alcun fermavetro e ogni sezione è stata progettata con il minimo ingombro possibile. Le ferramenta, anche queste progettate ad hoc, sono realizzate interamente in acciaio inox aisi 304, con guarnizioni di fattura adeguata ai sistemi di apertura e al peso delle ante in movimento.

(L’innesto degli elementi in acciaio e legno. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

Le parti vetrate in facciata sono state realizzate con vetrate isolanti. La lastra esterna è in vetro stratificato composto da due lastre di 5 millimetri con intercalare plastico Pvb 1,52, intercapedine a canalina a bordo caldo con gas Argon e lastra interna in vetro stratificato composto da due lastre di 4 millimetri, di cui una basso emissiva, con intercalare plastico Pvb 0,38. Le porzioni cieche in facciata sono realizzate in pannelli controventati e rivestiti con doghe di rovere sia all’interno che all’esterno.Il pergolato con lamelle frangisole, sia in facciata che in copertura, sono in cedro rosso americano naturale di 40 per 90 millimetri di sezione (i supporti sono realizzati con profili in acciaio inox 304 verniciato).

(Paramento originario restaurato e consolidato nel prospetto ovest. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

Riqualificazione dell’esistente

Dell’antico complesso sono stati conservati il passo strutturale, il ritmo delle aperture e la consistenza muraria delle antiche case rurali, cui si affiancano le integrazioni in materiali naturali, che donano continuità tra dentro e fuori. La muratura è stata rivestita con un cappotto esterno rifinito in intonaco e zoccolatura in pietra di Luserna. La copertura è a falde inclinate, con struttura in legno e rivestimento in coppi. Le generose superfici vetrate amplificano il senso di apertura, pur mantenendo la privacy degli ambienti domestici. Al piano interrato l’ampliamento del corpo principale ruota attorno a un nuovo patio verde, favorendo l’illuminazione naturale degli ambienti che vi si affacciano.

(Lavori di scavo. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)
(La vallata dall’interno del cantiere. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

Rivestito in mattoncini di pietra locale, con pavimentazione in ghiaietto e camminamenti in pietra, si presenta come uno spazio aperto più raccolto a servizio dei nuovi ambienti. L’edificio principale si sviluppa su tre livelli e ospita al piano terra la cucina, la zona pranzo e un ampio soggiorno, proteso verso l’esterno grazie al volume aggiunto in legno. A scandire gli ambienti, separando la zona pranzo dal soggiorno, un camino bifacciale a gas, appeso al soffitto e realizzato interamente in ferro. Il primo piano accoglie la camera padronale, con la cabina armadio e il bagno in stretta connessione con l’esterno grazie al sistema di aperture originarie.

(Recupero delle arcate e delle voltine del soffitto. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

Nel piano seminterrato si trovano, oltre ai servizi, la cantina di vini e due suite, cui si accede dall’esterno o dal piano terra attraverso la nuova scala in ferro e pietra che collega i vari livelli del casale. La prima suite si caratterizza per il soffitto con le originarie voltine in mattoni rossi e una grande arcata chiusa in ferro e vetro, che separa la zona notte dal salottino privato.

(Le ampie aperture dell’edificio esistente sono state mantenute inalterate. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)
(Arrivo in cantiere di un elemento in acciaio a sostegno del volume che amplia il living della villa. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

Affacciata verso il patio è dotata di accesso indipendente dall’esterno. L’altra suite, dalle linee più contemporanee, si configura come ampio loft con zona notte e bagno dedicato, in continuità visiva con il salottino. L’accesso avviene dall’esterno, attraverso il vialetto in ciottoli di pietra grigia locale che conduce alla piscina e all’area dell’orto. Il progetto si compone di un altro fabbricato minore distribuito su due piani, che comprende altre tre suite: due camere al piano superiore e un piccolo loft al piano inferiore, ciascuna con accesso indipendente dall’esterno.

(Realizzazione della piscina. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

L’impresa locale | Seia & Cauda

La Seia & Cauda nasce nel 1993 a Cellarengo – At per volontà di Valter Cauda, dopo aver maturato anni di esperienza nel settore delle costruzioni civili e industriali. L’impresa si occupa di opere pubbliche e private, servizi per la pubblica amministrazione, nuove costruzioni e ristrutturazioni, fornisce al cliente un servizio a 360° che spazia dalla progettazione alla realizzazione. Dispone di un ampio parco mezzi, per poter operare in totale autonomia e con tempi ridotti. Contestualmente all’edilizia, si occupa anche di servizi stradali e nello specifico di sfalcio erba e sgombero neve per privati e pubblica amministrazione.

(Maglia strutturale in acciaio e legno del volume in ampliamento. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

Impianti

Il raffrescamento e il riscaldamento del complesso sono garantiti da un impianto acqua-aria, con pompa di calore ad alto rendimento e caldaia a condensazione, posizionate nel piano interrato dell’edificio principale. La cantina è dotata di un impianto di condizionamento autonomo per garantire i livelli di temperatura e umidità richiesti. Per il riscaldamento degli ambienti è stato posato un pavimento radiante, mentre per il raffrescamento sono stati predisposti fan coil integrati negli arredi, che all’occorrenza e nei mesi invernali possono integrare il sistema radiante a pavimento. Per la produzione di energia rinnovabile è stato installato un impianto fotovoltaico integrato in copertura sulla pensilina del parcheggio, fornito di due batterie di accumulo da 14 KW. È previsto un impianto di recupero delle acque piovane da riutilizzare per l’irrigazione degli spazi esterni. La villa è dotata di impianto di home automation per la regolazione e il controllo della temperatura, delle luci e della videosorveglianza.

(Living room dell’edificio principale. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

Interni

Gli interni della villa sono caldi e accoglienti, ma al tempo stesso eleganti e minimali. L’uso abbondante di materiali naturali, si alterna al mix eterogeneo di arredi su misura, mobili dal design nordico e opere d’arte.

(Camino bifacciale a gas appeso al soffitto e realizzato in ferro. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

Per il pavimento dei livelli inferiori è stata utilizzata una finitura in microcemento color grigio; al piano terra una pietra locale grigia, al piano superiore e nel volume in legno il parquet in rovere naturale.

(Scala interna all’edificio principale in ferro e pietra. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

Ai piani inferiori e al piano terra del fabbricato principale sono state adottate pareti bianche e soffitto in mattoncini, mentre al primo piano pareti e soffitti bianchi per il corpo principale, e soffitti con travi in legno a vista pitturate bianche in quello più piccolo.

(Suite nel piano interrato dell’edificio principale, soffitto a voltine in mattoni rossi e arcata chiusa in ferro e vetro. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

Eloisa Susanna | architetto senior Studio Alvisi Kirimoto
Un esempio riuscito tra tradizione e contemporaneità

Eloisa Susanna

Eloisa Susanna, architetto senior dello studio Alvisi Kirimoto, ha seguito la progettazione della casa in collina: dal concept al progetto vero e proprio, direzione lavori compresa. A lei abbiamo chiesto cosa ha voluto dire operare in un contesto particolare come quello delle Langhe.

«Progettare in una situazione importante come quella in cui si colloca Villa K impone grande attenzione ai luoghi, ai materiali, alle singole soluzioni tecniche. A lavori conclusi possiamo dire che il rapporto tra una costruzione tradizionale, quale era quella originaria, e soluzioni tecniche ed estetiche dal carattere contemporaneo è riuscito secondo le nostre intenzioni progettuali. Tra le indicazioni iniziali impartite dal committente vi era il ricorso all’utilizzo di materiali, forniture e imprese del luogo. Indicazione che abbiamo fatta nostra facendo ricorso il più possibile a imprese e forniture locali. Ci siamo avvalsi di un’impresa edile della zona, Seia&Cauda, con cui già in passato avevamo lavorato, che ha garantito un prodotto di qualità e che ha saputo coniugare la tradizione costruttiva del luogo, utilizzando materiali della zona, e le esigenze delle tecniche contemporanee. La parte più consistente dei lavori è stata ultimata nel tempo record di undici mesi: dall’agosto del 2021 al luglio dell’anno dopo».

(Gli architetti Massimo Alvisi e Junko Kirimoto in cantiere e la posa delle strutture in legno e acciaio. Foto Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto)

Chi ha fatto cosa

Opera
Villa K

Località
Piemonte

Committente
Privato

Progetto
Alvisi Kirimoto (Massimo Alvisi, Junko Kirimoto)

Team di progetto
Massimo Alvisi, Junko Kirimoto, Eloisa Susanna, Raimondo Jereb, Stefania Sabiu

Progettazione paesaggistica
Paesaggistica Toscana

Progettazione delle strutture
Milan Ingegneria

Progettazione impianti
Brescia2Progetti

Analisi costi e tempi
Gad

Impresa di costruzioni
Seia&Cauda

Infissi esterni e interni
Capoferri Serramenti

Luci
Artemide, Simes

Anno
2022

Fotografie
Marco Cappelletti, Mattia Caprara e Flavio Pescatori, courtesy Alvisi Kirimoto

Disegni
Courtesy Alvisi Kirimoto

 

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