Reati ambientali | Legge 68/2015

Assoambiente: linee guida su «Modelli organizzativi e sistemi di gestione ambientale»

Attraverso l’adozione di modelli di organizzazione e gestione le imprese hanno la possibilità di esimersi dalle pesanti forme di responsabilità in tema di reati ambientali. Introdotte dalla legge n. 68/2015.

immagineFise Assoambiente, l’Associazione imprese servizi ambientali di Confindustria, con la collaborazione di Certiquality ha elaborato le linee guida «Modelli organizzativi e sistemi di gestione ambientale» in riferimento alla legge 68/2015.

Perno della prevenzione dei nuovi reati ambientali secondo la legge citata sono i modelli organizzativi, un sistema di controllo preventivo che parte da un’analisi dei rischi e individua un adeguato sistema di prevenzione controllo.

Tra i principali obiettivi dei modelli organizzativi ci sono:

  • l’individuazione delle attività nel cui ambito possono essere commessi reati,
  • la previsione di specifici protocolli diretti a programmare la formazione,
  • l’attuazione delle decisioni dell’azienda in relazione ai reati da prevenire
  • l’introduzione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello.

In questo modo attraverso l’adozione di modelli di organizzazione e gestione le imprese hanno la possibilità di esimersi dalle pesanti forme di responsabilità in materia di reati ambientali. Con la nuova legge del 2015 sono state introdotte nuove responsabilità per le imprese, responsabilità prima non considerate e previste per i reati ambientali quali:

  • lo scarico, l’emissione, l’immissione illeciti di un quantitativo di sostanze o radiazioni ionizzanti nell’aria, nelle acque, nel suolo
  • gli illeciti nella raccolta, nel trasporto, nel recupero e nello smaltimento di rifiuti comprese la sorveglianza di queste operazioni e il controllo dei siti di smaltimento successivo alla loro chiusura
  • le attività di commercio o intermediazione nella gestione dei rifiuti.

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