A Milano, in via Crescenzago, è stato realizzato il primo co-housing autoprodotto: il progetto Base Gaia è stato voluto e seguito in tutte le sue fasi da un gruppo di 10 famiglie che dopo aver costituito una cooperativa, si sono rivolti a un pool di professionisti per la realizzazione di un condominio ecosostenibile e improntato alla valorizzazione della comunità.
Per affiancare gli ideatori di Base Gaia nell’implementazione di soluzioni per la climatizzazione in linea con la natura ecosostenibile del progetto, è stata selezionata MyDatec, marchio Telema che propone sistemi innovativi per la climatizzazione ed il controllo della qualità dell’aria con recupero energetico per gli ambienti residenziali e del terziario.
Nuovi modelli di socialità
Il co-housing prevede la condivisione di spazi comuni e la nascita di piccole realtà sociali autogestite con i seguenti presupposti:
- condividere gli spazi per favorire nuovi modelli di socialità
- condividere esperienze di vita
- generare servizi autoprodotti
- risparmiare sui costi di gestione
- ridurre l’impatto ambientale dell’edilizia.
In Italia l’abitare collaborativo trova le sue prime espressioni a cavallo del secolo, ma è in quest’ultimo decennio che può essere considerato un fenomeno in crescita.
Secondo i dati della prima mappatura nazionale realizzata da Housing Lab e presentati nel giugno 2017, oggi sarebbero 40 i progetti esistenti tra quelli già completati e quelli in corso d’opera che seguono queste nuove forme dell’abitare.
Co-housing ecosostenibile
Tra le principali motivazioni alla base di un moderno progetto di co-housing vi è la necessità di realizzare abitazioni non soltanto collaborative ma soprattutto ecosostenibili: dal rapporto si evince che circa il 54% degli edifici realizzati appartengano alla classe A con un’attenzione specifica alla riduzione dell’impatto ambientale che si traduce nella scelta della ventilazione meccanica controllata per 21 progetti sui 40 esaminati, seguita da impianti fotovoltaici (17 progetti), solare termico (14), pompe di calore (13), impianti geotermici (9) e altre tipologie (12).
Il progetto Base Gaia
Base Gaia è stato sviluppato dallo studio OAU, Officina di Architettura e Urbanistica, una struttura di ricerca che affianca uno storico studio milanese. Il progetto si contraddistingue per una logica improntata alla sharing economy che prevede la condivisione di beni materiali e attività di servizio, producendo forme indipendenti di welfare, ottimizzando i consumi e rendendoli consapevoli, valorizzando le competenze individuali di ciascun membro della comunità che si viene così a formare per soddisfare le esigenze quotidiane.
Arch. Gianni Dapri | OAU Associati
«Base Gaia è un edificio in co-housing che trae la sua ispirazione dai progetti europei volti alla trasformazione dell’urbanistica e del concetto di comunità moderna. L’abitare collaborativo implica infatti la presenza dei cosiddetti “vicini per scelta”, ovvero un gruppo di persone che sceglie di autorealizzare dei servizi di comune utilità con l’intento di semplificare le esigenze del quotidiano, andando a sopperire al tempo stesso alla mancanza della cultura della condivisione sociale che rappresentava un patrimonio negli anni 50/60. La particolarità di Base Gaia è data dal fatto che si tratta del primo co-housing autoprodotto di Milano: il progetto nasce infatti dal basso per volontà di un gruppo di 10 famiglie che dopo essersi documentate sui vantaggi offerti da una tipologia abitativa di questo tipo, hanno deciso di costituire una cooperativa e affidarsi ad un team di professionisti per l’avvio della costruzione. Per i vantaggi offerti, il co-housing può essere inteso come una sorta di welfare autoprodotto perché prevede la realizzazione di spazi di uso comune comprensivi ad esempio di asili autogestiti, spazi di co-working, biblioteche, sale comunitarie per eventuali riunioni ed eventi, nonché beni e veicoli in sharing».
Progettazione partecipata
La cooperativa così costituita ha avviato i lavori partendo innanzitutto dalla valutazione del terreno: era necessario identificare una posizione non troppo centrale né periferica, dotata di un buon collegamento alla rete di trasporto pubblico e vicina a parchi e istituti scolastici. La scelta è ricaduta su un terreno disponibile a Milano, in via Crescenzago e situato a ridosso del Parco Lambro.
Trattandosi di una progettazione partecipata, il gruppo di famiglie ha avuto l’opportunità di studiare e delineare gli aspetti costruttivi dell’edificio valutando la scelta e l’ampiezza degli spazi comuni, il tipo di alloggio individuale e le caratteristiche di distribuzione interna.
Una volta definiti i requisiti strutturali dell’edificio, l’attenzione si è focalizzata sull’impatto ambientale e sulle caratteristiche necessarie per rispettare gli standard di ecosostenibilità: dopo accurate valutazioni, la scelta è ricaduta sull’impiego di tecnologie di prefabbricazione realizzate con materiali naturali come il legno in abbinamento al cemento.
Gli impianti
Per quanto riguarda l’impiantistica e il trattamento dell’aria, sin dall’inizio sono stati condotti studi e analisi, anche in collaborazione con realtà come il Politecnico di Milano, per valutare la scelta più conveniente in grado di soddisfare le esigenze di comfort ambientale e garantire al tempo stesso un elevato risparmio energetico.
In fase di valutazione le opportunità erano due: orientarsi verso impianti più classici come il riscaldamento a pavimento o i caloriferi tradizionali; optare per soluzioni di climatizzazione più innovative e capaci di sfruttare al meglio l’aria.
Proprio da queste considerazioni, oltre che da esperienze pregresse, è stata scelta la tecnologia MyDatec che consentirà di ridurre notevolmente i tempi di avvio e stabilizzazione del clima interno.
A guidare la scelta sulle soluzioni MyDatec sono stati gli studi e le valutazioni tecniche condotte dall’impiantista che ha condiviso sin da subito con i committenti i vantaggi derivanti da questo tipo di soluzione.
Trattandosi di un edificio performante e dotato di un involucro opaco ben coibentato, il progettista Matteo Montagner, in collaborazione con il suo staff di MontagnerEnergia srl, ha suggerito per Base Gaia l’installazione di un impianto di ventilazione meccanica controllata termodinamica quale aggregato compatto in grado di garantire con un unico sistema il trattamento in riscaldamento, raffreddamento e il ricambio dell’aria.
Classe energetica A4
La struttura, certificata in classe energetica A4, prevede solo il funzionamento tramite energia elettrica in parte garantita da autoproduzione da impianto fotovoltaico posto in copertura, senza allacciamenti al gas.
A seconda della superficie da trattare e al fine di soddisfare adeguatamente le esigenze di climatizzazione di ciascuna metratura, è stata prevista l’installazione di uno dei modelli MyDatec Smart 200/250/300 per ciascun appartamento.
Oscar Capelli | Direttore Generale dei lavori
«L’aspetto interessante è che per ridurre eventuali rumori e risparmiare sull’ingombro degli spazi, l’installazione delle macchine è avvenuta nell’intradosso del solaio dei pianerottoli delle scale. In questo modo grazie ad un sistema di canalizzazione, l’aria viene prelevata direttamente dalla terrazza, attraversa il controsoffitto delle cucine raggiungendo l’area del pianerottolo dove viene trattata ed immessa all’interno dell’appartamento, tramite una veletta posta sopra le porte di ingresso. Tutto questo ci ha permesso di ottenere degli indubbi vantaggi sia da un punto di vista di inquinamento acustico che di fatto è del tutto scongiurato grazie ad un’installazione posta all’esterno dell’unità abitativa e sia in termini di ottimizzazione degli spazi, usufruendo dell’area pianerottolo che solitamente non viene mai sfruttata. La realizzazione del progetto ha richiesto l’installazione di 10 macchine»
La struttura di Base Gaia
La struttura completa è costituita da 6 piani fuori terra, di cui 5 accolgono gli alloggi sormontati da una grande terrazza dove è alloggiata la lavanderia comune, mentre al piano terreno sono situati la gran parte dei servizi condivisi come lo spazio bambini, la cucina comune, lo spazio coworking, la sala eventi e una piccola abitazione a uso foresteria; nell’interrato sono invece a disposizione dei condomini posti auto, moto e bici, nonché la cantina comune e il magazzino per gli acquisti collettivi.
Nella vita quotidiana i condomini di Base Gaia possono dedicarsi a svariate attività avendo a disposizione una cucina comune con grande sala da pranzo ad uso collettivo, una sala eventi per ospitare cinema, spettacoli e conferenze, un asilo autogestito, una biblioteca con spazio co-working, nonché l’opportunità di decidere gli acquisti collettivi valutando la qualità dei prodotti e discutendo dei prezzi avendo a disposizione i magazzini del gruppo di acquisto solidale, un furgone elettrico in condivisione, uno spazio officina, un giardino di circa 1.000 mq ed una terrazza dotata di copertura parziale di circa 250 mq comprensiva anche dell’area lavanderia.
Oltre che per le sue caratteristiche di ecosostenibilità e innovazione, il progetto ha ricevuto molta attenzione da parte dell’amministrazione comunale perché all’interno di una società problematica come quella attuale, la possibilità di innestare dei nuclei abitativi dotati di carattere comunitario genera inevitabilmente dei fenomeni positivi per l’intero tessuto urbano.
Mario Pala | Direttore commerciale MyDatec
«Siamo orgogliosi che le soluzioni MyDatec siano state scelte per Base Gaia, un progetto che coniuga innovazione e eco-sostenibilità in un modello residenziale il cui scopo principale è quello di ricercare un nuovo modo di abitare che si pone l’obiettivo di ridurre sensibilmente l’impatto sull’ambiente circostante, ottimizzando l’utilizzo delle risorse energetiche e facendo propri i principi di socialità, condivisione, collaborazione e stili di vita sostenibili alla base del Co-housing».